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Ulisse Biomed brevetta una soluzione diagnostica innovativa per lo screening dell’HPV

L’HPV, o Papilloma Virus Umano, rappresenta l’infezione a trasmissione sessuale più diffusa a livello globale: circa l’80% della popolazione, maschile e femminile, contrae il virus almeno una volta nella vita. A oggi sono note oltre 200 varianti del virus, di cui 14 “ad alto rischio”, potenzialmente responsabili del tumore della cervice uterina, tra i più comuni nella popolazione femminile. Gli strumenti di screening sono sempre più diffusi e fondamentali per la prevenzione di questo tumore: nel biennio 2021-22 in Italia il 78% delle donne ha svolto il pap-test o un test molecolare per rilevare il DNA dell’HPV e tra la popolazione femminile la prevalenza dell’infezione varia tra il 7-16%. Meno nota è la diffusione del virus tra gli uomini: nel 2023 uno studio su campione globale ha stimato al 31% l’HPV nella popolazione maschile di età superiore a 15 anni, 21% per HPV ad alto rischio. Il vaccino ha rappresentato una svolta nella prevenzione dei tumori correlati a HPV ma in Italia la copertura vaccinale è ancora al di sotto dell’obiettivo del 90% degli adolescenti, prefissato dall’OMS e dallo Europe’s Beating Cancer Plan della Commissione Europea. In generale, sono 3,9 milioni le persone, uomini e donne, vaccinate nel nostro Paese.

“Sebbene negli ultimi anni abbia mostrato miglioramenti, in Italia la copertura vaccinale contro l’HPV rimane al di sotto degli obiettivi prefissati dal Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale. Le motivazioni sono di natura organizzativa, culturale, comunicativa e sociale. Innanzitutto vi è una scarsa percezione del rischio: l’HPV è visto soprattutto come un problema femminile, legato al tumore della cervice, mentre può colpire anche gli uomini e, nella sua variante ad alto rischio, originare carcinomi orofaringei, anali, penieni e  condilomi”, sostiene Bruna Marini, fondatrice di Ulisse Biomed.

Marini spiega a che punto siamo in Italia nella lotta al Papilloma Virus. “In pochi sanno, per esempio, che il vaccino è particolarmente efficace se somministrato prima dell’inizio dell’attività sessuale, a 11-12 anni: considerando che l’età dei primi rapporti si è abbassata, è sempre più importante che in famiglia si parli di prevenzione e salute. In Italia, purtroppo, l’educazione sessuale resta ancora un tabù e questo genera anche confusione tra HPV e altre malattie sessualmente trasmissibili, ancora oggi stigmatizzate”.

Bruna Marini ha conseguito un dottorato in biologia molecolare alla Scuola Normale Superiore di Pisa ed è stata ricercatrice all’International Centre for Genetic Engineering and Biotechnology di Trieste: la sua tesi, incentrata sul virus dell’HIV, è stata pubblicata su Nature. Ha contribuito a fondare Ulisse Biomed, società che offre ai laboratori di analisi varie tipologie di test molecolari per la ricerca del Papilloma Virus e di altri patogeni legati alla salute femminile. Tali soluzioni sono incluse nell’ultimo rapporto dei test validati del Gruppo Italiano per lo Screening del Cervicocarcinoma.

Il pap test è stato il primo test utilizzato per lo screening per il tumore alla cervice uterina nella popolazione femminile; si tratta di una analisi citologica delle cellule della cervice uterina, prelevate, trattate con una particolare colorazione e osservate al microscopio per determinare la presenza di una lesione precancerosa. Come spiega Marini: “Il pap test ha contribuito a salvare milioni di vite in tutto il mondo, ma resta uno strumento inventato negli anni ‘40 che oggi presenta vari limiti. Di recente sono stati introdotti i test molecolari per rilevare il DNA dell’HPV: su 200 HPV test, a livello globale, solo una dozzina sono certificati per lo screening e hanno superato estese validazioni cliniche. In futuro ulteriori progressi arriveranno dall’applicazione dell’AI alla diagnostica: questa ha il potenziale per migliorare la prevenzione dell’HPV, con applicazioni che spaziano dal supporto decisionale ai medici alla personalizzazione dei protocolli di screening”.

Una soluzione emergente all’interno dei programmi di screening è l’autoprelievo: recenti studi riportano che è in grado di aumentare la percentuale di soggetti testati e, dal punto di vista del paziente, è meglio accettato in quanto garantisce intimità e comfort. Ulisse Biomed ha sviluppato un test dell’HPV in autoprelievo che soddisfa le caratteristiche operative e prestazionali richieste per affrontare, in particolare, la sfida globale dello screening del cancro cervicale. “L’autoprelievo è uno strumento fondamentale per aumentare la percentuale di persone che si sottopone a screening; ma bisogna tenere presente che non tutti i test molecolari sono automaticamente validati anche per l’autoprelievo; è essenziale che il test molecolare sia validato appositamente per questo tipo di campione per evitare possibili inesattezze: per questo è importante avere delle linee guida condivise a livello nazionale a cui aderire e a cui i test immessi sul mercato debbano conformarsi ”, osserva Marini.

Educazione sessuale nelle scuole e azioni informative che coinvolgano i professionisti sanitari sono tappe fondamentali per una società più consapevole dei rischi dell’HPV. Rafforzare la campagna di vaccinazione è inoltre l’obiettivo attorno al quale l’Italia ha portato avanti il suo Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2023-2025; tuttavia, a oggi, il vaccino è sviluppato contro solo 7 ceppi ad alto rischio: gli studi più recenti in materia si stanno infatti concentrando su nuovi ceppi oltre che sullo sviluppo di test per altre tipologie di tumori, come quelli testa-collo, per cui sono necessari screening orali. “Il team di ricerca di Ulisse Biomed sta sviluppando nuovi test legati alla salute femminile: recenti studi, per esempio, mostrano un’associazione tra specifiche condizioni del microbiota vaginale e l’infezione da HPV. Riteniamo fondamentale avere uno sguardo costantemente rivolto a ciò che avviene sul forefront dell’innovazione di settore e riusciamo a farlo grazie alle relazioni e collaborazioni che coltiviamo da sempre in ambito accademico e sanitario: ognuna delle soluzioni all’avanguardia sviluppate da Ulisse Biomed sin dalla sua nascita ha avuto origine anche attraverso queste partnership”, conclude Bruna Marini.

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