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Salute della donna: il ruolo degli integratori nelle diverse fasi della vita

La vita di ogni donna attraversa fasi caratterizzate da esigenze nutrizionali specifiche e mutevoli, dal periodo pre-concezionale, alla gravidanza fino alla menopausa. Una corretta integrazione alimentare può diventare un supporto prezioso per soddisfare i bisogni dell’organismo e prevenire eventuali carenze di micronutrienti essenziali.

Integratori & Salute ha affrontato queste tematiche in un capitolo dedicato alla salute femminile nella sua recente Review Scientifica, avvalendosi del contributo della professoressa Irene Cetin, Direttrice dell’UOC Ostetricia presso il Policlinico IRCCS Ca’ Granda e docente presso l’Università degli Studi di Milano.

L’associazione ha inoltre collaborato con UNC – Unione Nazionale Consumatori alla realizzazione di un podcast in cui la prof.ssa Cetin fornisce chiarimenti e risposte a interrogativi fondamentali sulla materia. Il podcast è disponibile sulle principali piattaforme di ascolto gratuito e successivamente condiviso sul sito www.consumatori.it, sui canali social di UNC e di Integratori & Salute. L’obiettivo dell’iniziativa è promuovere un uso consapevole degli integratori che rivestono oggi un ruolo sempre più essenziale nell’attuale panorama italiano della salute e del benessere. Nell’ultimo anno, infatti, sono quasi 30 milioni gli italiani adulti che hanno utilizzato integratori alimentari almeno una volta e più di 8 su 10 li hanno usati nel corso della propria vita.

La salute della donna in epoca pre-concezionale ha un impatto decisivo non solo sulla sua fertilità, ma anche per una gravidanza sana e per il benessere del nascituro. In questa fase, spesso definita anche “periconcezionale” poiché include sia i mesi che precedono il concepimento sia le prime settimane della gravidanza fino alla fine del terzo mese, l’assunzione di specifici nutrienti, anche attraverso gli integratori, può essere determinante per garantire condizioni ottimali di salute.

“La dieta deve essere varia e bilanciata per soddisfare i fabbisogni nutrizionali fondamentali” spiega la prof.ssa Irene Cetin. “Frutta e verdura, per la fibra, le vitamine e i sali minerali, latte e latticini per il calcio, carne e legumi per il ferro e le proteine, e pesce per gli omega-3 e la vitamina D sono fondamentali ogni giorno. Tuttavia, l’alimentazione può non bastare a coprire le necessità di alcuni nutrienti essenziali. Per esempio, la supplementazione quotidiana di acido folico è raccomandata per tutte le donne in età fertile, dai due mesi prima del concepimento fino al terzo mese di gravidanza, poiché riduce significativamente il rischio di difetti del tubo neurale nel feto. L’integrazione di iodio, invece, è essenziale per lo sviluppo del cervello e del sistema nervoso del bambino e può ridurre l’incidenza di disturbi dello sviluppo fino al 73% nelle popolazioni a rischio di carenza iodica. Anche il ferro, spesso carente nelle donne in età fertile, andrebbe monitorato attentamente, poiché una sua carenza già prima del concepimento può influire negativamente sul decorso della gravidanza, con conseguenze potenziali anche per lo sviluppo placentare.”

L’acido folico continua a essere essenziale per la prevenzione di malformazioni congenite, mentre il ferro diventa fondamentale per evitare l’anemia, un disturbo molto comune che può compromettere la salute materna e aumentare il rischio di parto pretermine.

“Nella prima fase della gestazione, la vitamina D contribuisce a favorire l’impianto embrionale. È essenziale per l’accrescimento dello scheletro, la mineralizzazione ossea, l’omeostasi del calcio e, nel terzo trimestre di gravidanza, l’assorbimento del calcio attraverso la placenta. Anche se le evidenze del beneficio della supplementazione sono ancora dibattute, la supplementazione con vitamina D a dosi moderate è raccomandata da diverse società scientifiche ed è sicura a partire dal periodo pre-concezionale fino all’allattamento. Inoltre, in questa fase, l’OMS considera la carenza di iodio la più importante causa prevenibile di danno cerebrale. Durante l’allattamento, il fabbisogno di iodio aumenta in conseguenza delle modificazioni del metabolismo materno, anche per favorire la secrezione lattea. Infine, la supplementazione con DHA/omega-3 può ridurre significativamente il rischio di parto pretermine, avere effetti positivi sullo sviluppo cerebrale e lo sviluppo cognitivo perinatale”, afferma la prof.ssa Cetin.

Durante la menopausa, i cambiamenti ormonali comportano un aumento del rischio di osteoporosi e una maggiore difficoltà nel controllo del peso. Per contrastare questi effetti, è fondamentale avere livelli appropriati, attraverso la dieta e l’integrazione, di nutrienti come il calcio, la vitamina D e gli omega 3 che supportino la salute ossea, la gestione del metabolismo e il benessere generale.

“La menopausa comporta una riduzione della produzione di estrogeni, con conseguente aumento del rischio di osteoporosi e di fratture ossee. In questo periodo, è fondamentale un adeguato apporto di calcio, essenziale per la salute delle ossa. Tuttavia, la dieta media fornisce circa 800 mg di calcio al giorno, mentre le raccomandazioni indicano un apporto più alto. Per questo motivo, è importante integrare alimenti come latticini, verdure a foglia verde e pesce. Un altro elemento chiave è la vitamina D, che favorisce l’assorbimento del calcio. La sua carenza è molto diffusa e può compromettere la mineralizzazione ossea. Quindi in menopausa è consigliabile una supplementazione associata di calcio e vitamina D. Inoltre, un’alimentazione ricca di omega 3, tipica della dieta mediterranea, aiuta a contrastare l’infiammazione e sostiene un metabolismo più equilibrato, che tende a rallentare durante la menopausa”, conclude la Prof.ssa Cetin.

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