Si è tenuto venerdì 6 dicembre presso la Sala Refettorio della Camera dei Deputati l’evento di presentazione del manifesto “esprimENDO. Più voce alle pazienti con
carcinoma endometriale”, iniziativa che ha coinvolto clinici, rappresentanti delle associazioni di pazienti e organizzazioni civiche, uniti con l’obiettivo comune di sensibilizzare le istituzioni e proporre azioni concrete per migliorare il percorso assistenziale delle donne affette da carcinoma endometriale.
L’iniziativa, promossa da Edra S.p.A e realizzata grazie allo sponsor GSK, ha voluto far luce sulle principali criticità che affrontano le pazienti e promuovere una maggiore consapevolezza sulla patologia.
Il carcinoma endometriale è il tumore più comune dell’utero e il sesto più frequente a livello globale. Colpisce generalmente le donne in post-menopausa, con circa l’80% dei casi che insorgono dopo i 60 anni. In Italia, rappresenta la terza neoplasia per frequenza nelle donne tra i 50 e i 69 anni, con circa 10.200 nuovi casi ogni anno. Nonostante l’elevata e crescente incidenza, la patologia riceve meno attenzione rispetto ad altre neoplasie. Uno degli aspetti più discussi è l’assenza di un programma discreening validato che possa consentire una diagnosi precoce e un trattamento tempestivo.
Il Manifesto “esprimENDO – Più voce alle pazienti con carcinoma endometriale” è stato
presentato come strumento per promuovere il cambiamento, affrontando in particolare i temi della diagnosi precoce, dell’assistenza psicologica, e del supporto alle pazienti nel loro percorso di cura.
Il progetto e l’incontro hanno portato all’identificazione di alcune chiamate all’azione per le istituzioni competenti, al fine di migliorare il percorso di cura delle pazienti con carcinoma endometriale: Creazione di una rete di Centri di riferimento distribuiti su base regionale o macro-regionale, per ridurre i fenomeni di migrazione sanitaria e contenere i relativi costi; Potenziamento dei Centri di riferimento attraverso iniziative mirate alla centralizzazione delle pazienti; Implementazione di un sistema di rete basato sul modello Hub & Spoke, che garantisca la continuità assistenziale definendo chiaramente le attività di competenza dei Centri di riferimento e dei Centri satelliti;
- Offerta di counseling genetico per le donne affette dalla sindrome di Lynch durante la fase di
pre-screening su tessuto. - Creazione di una rete di laboratori certificati per garantire la qualità e l’omogeneità dei referti.
- Incremento delle risorse economiche e umane per l’esecuzione dei test molecolari.
- Miglioramento dell’interazione tra i medici di medicina generale e gli oncologi per una gestione
integrata della patologia. - Sensibilizzazione delle istituzioni sulla necessità di garantire un supporto psicologico capillare
per le pazienti e le loro famiglie. - Formalizzazione dell’incontro delle pazienti con le associazioni come parte integrante dell’iter
di cura.
A conclusione dell’evento è stata messa in luce la necessità di sensibilizzare anche la società sulla realtà
del carcinoma endometriale, promuovendo campagne informative e programmi di prevenzione.
Il Manifesto rappresenta un impegno condiviso a favore delle pazienti, per garantire loro un percorso di
cura più accessibile, equo e tempestivo.