Il progetto “Il paziente ipoacusico portatore di impianto cocleare: follow-up a distanza nell’Azienda Asl di Piacenza”, realizzato dal reparto di Otorinolaringoiatria diretto dal professor Domenico Rosario Cuda, ha ricevuto la coccarda digitale come finalista per il premio Forum Sanità 2024. Si tratta di un importante riconoscimento, frutto di un lavoro costante di miglioramento e ricerca che il team del professor Cuda porta avanti da anni su questo cruciale tema assistenziale.
“L’Azienda Usl di Piacenza conferma il proprio impegno nell’innovazione tecnologica al servizio della salute – dichiara il direttore generale Paola Bardasi – Il riconoscimento ricevuto da questo progetto rappresenta un traguardo importante, frutto della dedizione del nostro personale e della capacità di utilizzare le tecnologie più avanzate come l’intelligenza artificiale per migliorare la qualità della vita dei pazienti”.
“Siamo molto fieri dell’importante riconoscimento ricevuto – commenta il professor Cuda – Questo progetto sottolinea come le nuove tecnologie siano uno strumento prezioso per avvicinare sempre di più e in tempi sempre più rapidi i professionisti ai pazienti garantendo assistenza di alto livello e prendendoci cura della persona nella sua complessità con soluzioni sempre più vicine e personalizzate”. L’Otorinolaringoiatria di Piacenza è infatti il principale centro italiano per la chirurgia degli impianti cocleari, con oltre 2.000 interventi effettuati e un numero analogo di pazienti seguiti. Di questi, circa il 70-80% proviene dal Centro-Sud Italia e dalle isole.
Dopo l’installazione degli impianti, i pazienti necessitano di controlli periodici che prevedono la mappatura del dispositivo sonoro, esami audiometrici e visite mediche specialistiche. Gli appuntamenti avvengono a intervalli regolari: dopo uno, tre, sei, e fino a dodici mesi dall’attivazione del processore esterno. Successivamente, i controlli diventano annuali per tutta la vita. Tuttavia, la frequenza di questi appuntamenti rappresenta una criticità, soprattutto per i pazienti residenti in altre regioni, spesso lontane. Anche per il reparto di Otorinolaringoiatria, l’aumento esponenziale del numero di pazienti in carico ha comportato una gestione sempre più complessa.
Per superare queste difficoltà, l’Azienda Usl di Piacenza ha sviluppato un progetto di telemedicina dedicato ai pazienti ipoacusici con impianto cocleare basati su una gestione a distanza, che include visite e controlli online organizzati in due percorsi distinti: Remote care, rivolto a pazienti con performance uditive stabili o che segnalano problematiche del dispositivo sonoro; Prescrizioni da remoto, per la gestione della parte esterna dell’impianto, composta da elementi soggetti a usura che richiedono verifiche e manutenzione.
“Il controllo da remoto – spiega la dottoressa Sara Ghiselli, una delle professioniste coinvolte nel progetto, – avviene tramite un’app installata sul telefono o sul computer del paziente. Ad oggi sono stati eseguiti controlli da remoto su 60 pazienti e la procedura è stata avviata su altri 60. Il paziente riceve un avviso sul cellulare con le istruzioni per effettuare i test, che devono essere completati entro 15 giorni. Una volta terminati, il clinico riceve una notifica via e-mail, può visionare i risultati e comunicarli al paziente durante una televisita”. Oltre ai controlli da remoto, il progetto include le prescrizioni da remoto per le componenti esterne dell’impianto cocleare. Queste ultime, riconosciute dai livelli essenziali di assistenza, devono essere sostituite o riparate periodicamente. “Grazie al processo di prescrizione da remoto – continua la dottoressa Ghiselli – possiamo gestire le prescrizioni e i collaudi direttamente in televisita, evitando spostamenti, spese di viaggio e perdita di tempo. Il risparmio economico per i pazienti varia tra i 300 e i 500 euro”.
Questo approccio migliora il servizio erogato, consentendo al clinico di accedere ai dati raccolti dal paziente in autonomia e valutarli contestualmente alla televisita. Ciò permette di pianificare un numero maggiore di prestazioni e garantisce una continuità assistenziale grazie all’acquisizione di informazioni in tempo reale. Inoltre, aumenta la fiducia del paziente nella gestione autonoma del dispositivo. Nell’ottica di migliorare il benessere complessivo della persona, il progetto soddisfa sia i pazienti sia i professionisti sanitari.
Il direttore Bardasi ha inoltre sottolineato come l’Azienda Usl di Piacenza stia già applicando soluzioni di intelligenza artificiale e automazione intelligente in diversi ambiti sanitari:
“Le nostre strumentazioni Tac a 128 strati, attive a Piacenza, Castel San Giovanni e Fiorenzuola, utilizzano l’intelligenza artificiale per offrire immagini diagnostiche di altissima qualità in tempi ridotti. Inoltre, grazie alla donazione di Paver, il sistema di automazione intelligente in Radioterapia ci consente di programmare trattamenti sempre più precisi e personalizzati. A Piacenza, la Risonanza magnetica beneficia di strumenti innovativi che ottimizzano i processi diagnostici, riducendo i tempi di attesa e migliorando l’efficacia delle cure”. Questi esempi dimostrano come l’Azienda Usl di Piacenza stia investendo in un futuro in cui la tecnologia supporti un’assistenza sempre più personalizzata, accessibile e centrata sul paziente. “Questa direzione è e sarà il nostro impegno quotidiano, perché crediamo che ogni innovazione tecnologica debba tradursi in un beneficio reale per chi si affida alle nostre cure”.