venerdì, Marzo 14, 2025

Informare è meglio che curare!

Ultime News

A Bari torna il Forum della Non Autosufficienza: l’assistenza agli anziani

Oltre 30 workshop, 3 sessioni plenarie, più di 150 speaker coinvolti nelle due...

A Roma, Tor Vergata arriva Endorunner

In occasione del mese dedicato alla prevenzione del tumore del colon-retto l’Università degli studi...

Banco Farmaceutico e Regione Lombardia: donati 3,7 milioni di euro di medicinali a 38 associazioni lombarde

207.269 confezioni di farmaci sono stati raccolti e donate da Banco Farmaceutico a...
HomeNewsDiagnostica e analisiAllergie alimentari: al...

Allergie alimentari: al Bambino Gesù un test che predice il rischio di reazione ai cibi

Un nuovo test sul sangue dei bambini allergici agli alimenti predice rischio e gravità delle reazioni a cui potrebbero andare incontro al contatto con determinati cibi. È il test di attivazione dei basofili, un’analisi avanzata appena introdotta nel Laboratorio per le allergie alimentari dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma. Consentirà di effettuare diagnosi sicure e sempre più accurate per gli oltre 5.000 bambini e ragazzi seguiti ogni anno dal team di allergologi dell’Ospedale. «Una diagnosi tempestiva e la presa in carico specialistica possono fare la differenza nella gestione efficace della malattia allergica – sottolinea il prof. Alessandro Fiocchi, responsabile di Allergologia del Bambino Gesù – riducendo il rischio di complicanze gravi e migliorando la qualità della vita di bambini e famiglie».

Aumentano incidenza e complessità delle allergie alimentari che colpiscono bambini e ragazzi: accanto alle forme emergenti si registra l’incremento di quelle già note come l’allergia alle arachidi, alla frutta a guscio e al latte vaccino. Nel dettaglio, negli ultimi 10 anni l’allergia alla frutta a guscio è passata dal 3% all’8% dei casi pediatrici; l’allergia alle arachidi dall’1% al 6%, mentre l’allergia al latte rimane stabile a oltre il 15% della casistica, ma con una maggiore complessità di gestione, essendo spesso associata a reazioni ad altri alimenti. «Quelle all’arachide e al latte – prosegue Fiocchi – rimangono le allergie alimentari più pericolose, in quanto maggiormente associate a reazioni gravi e potenzialmente fatali come l’anafilassi. In Italia, ogni anno purtroppo si registrano tra i 2 e i 4 decessi per allergie alimentari, soprattutto tra i giovani sotto i 20 anni».

In Italia, in media, 1 bambino su 50 è allergico a uno o più alimenti e, nel 16% dei casi, in forma grave. Proprio per questa categoria di piccoli allergici all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù è stato introdotto l’innovativo test di attivazione dei basofili, che permette di simulare in laboratorio le reazioni allergiche senza esporre il paziente a rischi. Il test si effettua “in vitro”, cioè in provetta, su un campione di sangue, simulando un test di scatenamento “in vivo”. La sua funzione è quella di isolare le cellule della risposta allergica mettendole a contatto con l’allergene e incubarle: se il bambino è allergico sulla superficie di queste cellule compaiono delle molecole che possono essere rilevate e contate.

Il BAT test, che fornisce informazioni cruciali sulla potenziale gravità della risposta dell’organismo a un alimento, integra gli strumenti oggi disponibili al Bambino Gesù per valutare la presenza di un’allergia alimentare: i test cutanei, il dosaggio delle IgE nel sangue, ovvero gli anticorpi specifici che innescano la reazione allergica e il test di provocazione orale che consiste nella somministrazione di allergeni sotto la supervisione del medico, oggi considerato il gold standard per la diagnosi di allergie alimentari.

«Grazie a questo nuovo, importante strumento diagnostico – conclude il prof. Fiocchi – possiamo definire con maggiore precisione il profilo di rischio di ciascun bambino e individuare la strategia terapeutica più adeguata, che oggi include l’evitare gli alimenti a cui si è allergici, la desensibilizzazione orale ovvero l’introduzione pilotata dell’alimento, tramite specifici preparati, per innalzare la soglia di tolleranza e, in alcuni casi selezionati, terapie avanzate come il farmaco Omalizumab che mantiene innocue le IgE circolanti nell’organismo. Al Bambino Gesù la ricerca continua e siamo pronti a sperimentare nuove soluzioni terapeutiche, come l’immunoterapia epicutanea, che potrebbe rivoluzionare la gestione delle allergie alimentari nei prossimi anni».

Rimani aggiornato ad ogni nuova notizia

Continue reading

A Bari torna il Forum della Non Autosufficienza: l’assistenza agli anziani

Oltre 30 workshop, 3 sessioni plenarie, più di 150 speaker coinvolti nelle due giornate dedicate alle politiche e alle pratiche a sostegno della non autosufficienza e dell’assistenza quotidiana ad anziani e fragili. Sono i numeri della seconda edizione del...

A Roma, Tor Vergata arriva Endorunner

In occasione del mese dedicato alla prevenzione del tumore del colon-retto l’Università degli studi di Roma Tor Vergata, con il supporto non condizionante di FUJIFILM Healthcare Italia, è protagonista di due giornate di incontri per sensibilizzare cittadini, futuri medici e i ragazzi degli ultimi...

Fondazione Telethon e Fondazione Regionale per la Ricerca Biomedica insieme per il finanziamento e la promozione della ricerca sulle malattie genetiche rare

Con una conferenza organizzata a Milano presso la sala stampa di Palazzo Lombardia, è stato presentato l’accordo di 3 anni tra Fondazione Telethon e Fondazione Regionale per la Ricerca Biomedica che prevede attività di finanziamento e promozione della ricerca...