Zebra Technologies Corporation ha presentato i risultati del suo ultimo studio sul settore healthcare “Smarter, More Connected Hospitals”. La ricerca dimostra quanto può essere importante l’uso di strumenti tecnologici avanzati per rispondere alla sempre più forte propensione dei reparti di terapia intensiva verso una maggior resilienza e la digitalizzazione dell’esperienza sanitaria del paziente.
L’89% dei decision-maker e l’83% dei medici intervistati concorda sul fatto che l’acquisizione dei dati in tempo reale è essenziale per offrire al paziente le migliori cure. Le strutture ospedaliere stanno investendo sempre di più in dispositivi che abilitano la mobilità clinica, sistemi di localizzazione in tempo reale e soluzioni smart per ottimizzare i flussi di lavoro e renderli più smart e connessi. Tuttavia, più di due terzi dei dirigenti ospedalieri non ritengono che le loro organizzazioni stiano investendo a sufficienza per massimizzare l’efficienza del personale e che bisogna fare di più in questa direzione.
“La pandemia da COVID-19 ha messo alla prova l’efficienza dei flussi di lavoro sia in ambito clinico che amministrativo,” ha dichiarato Chris Sullivan, Global Healthcare Practice Lead, Zebra Technologies. “Di conseguenza, i dirigenti del settore sanitario oggi sono chiamati a cogliere la sfida di ricalibrare i sistemi tecnologici esistenti per rispondere al meglio alle nuove esigenze di medici e pazienti.”
Circa due terzi dei dirigenti riconoscono che medici e operatori sanitari sono sovraccarichi durante i turni di lavoro e passano troppo tempo a localizzare attrezzature e forniture mediche. Più della metà riferisce, inoltre, che anche il personale amministrativo è sovraccarico e fa fatica a completare le attività lavorative nei tempi assegnati. Dando sempre la massima priorità alla sicurezza e al benessere delle persone, i manager in ambito ospedaliero si stanno affidando sempre più alla tecnologia per alleviare lo stress di medici e infermieri, ridurre gli errori causati da processi e soluzioni gestiti manualmente e, non da ultimo, permettere al personale di dedicare più tempo ai pazienti.
L’80% circa dei dirigenti prevede di automatizzare i flussi di lavoro nel corso del prossimo anno per migliorare la gestione della supply chain, facilitare la tracciabilità di attrezzature sanitarie e risorse mediche, coordinare al meglio i pronto soccorso e le sale operatorie, e semplificare la gestione del personale.
I tre quarti dei responsabili prevedono di implementare tecnologie di localizzazione come l’identificazione a radiofrequenza per tracciare meglio le attrezzature e la raccolta dei campioni, oltre a migliorare il flusso di lavoro dello staff e di accrescere la sicurezza del paziente. Inoltre, guardano con attenzione anche soluzioni di localizzazione capaci di rendere più dinamici ed efficienti i flussi di lavoro e migliorare la sicurezza e la conformità delle attività del personale rispetto alle norme previste.
Altrettanti dirigenti affermano che integreranno soluzioni innovative come sensori basati sull’Internet of Things, prescriptive analytics e Intelligenza Artificiale per migliorare l’assistenza ai pazienti sia in ambito ospedaliero che ambulatoriale. Non da ultimo, aumenteranno le opportunità di consulenza a distanza tra operatori e pazienti e tra colleghi in ambito sanitario.
“L’organizzazione ospedaliera deve essere in grado di identificare, tracciare, localizzare e monitorare le condizioni di ogni paziente, del personale e degli asset. Un dispositivo mobile, da solo, non può farlo. Ecco perché stiamo registrando investimenti in soluzioni di tracciabilità e automazione,” spiega Sullivan. “Stiamo parlando di una tecnologia che lavorerà dietro le quinte per migliorare i flussi di lavoro dei medici in prima linea e il trattamento del paziente.”
La maggior parte degli intervistati è convinta che la qualità dell’assistenza ai pazienti migliorerebbe se infermieri, medici e operatori sociosanitari potessero usufruire di strumenti di collaborazione, oltre alla possibilità di utilizzare i dispositivi mobile personali per accedere alle applicazioni sanitarie.
Questa considerazione potrebbe stupire considerando che le tecnologie mobile – già da diversi anni – sono utilizzate per ottimizzare i flussi di lavoro in ambito medico e non. Nel 2017, la maggior parte di medici, tecnici di laboratorio e infermieri incaricati di assistere i pazienti a bordo letto utilizzavano già dispositivi mobile e, inoltre, l’adozione di unità di terapia intensiva tra il personale farmaceutico infermieristico era già all’epoca in aumento. La questione che, invece, non emerge è che queste strutture davano al personale la possibilità di utilizzare i propri dispositivi personali per connettersi ai sistemi informativi sanitari e alle applicazioni di gestione del flusso di lavoro, piuttosto che dispositivi aziendali.
Oggi l’approccio alla mobilità sta evolvendo. Quasi la metà dei dirigenti intervistati ora fornisce al personale dispositivi destinati all’assistenza sanitaria in dotazione presso la struttura: sempre di più i medici hanno bisogno di dispositivi durevoli e robusti, e con la possibilità di esser gestiti a distanza, la sicurezza dei dati è diventata una priorità assoluta. Chi ha già implementato soluzioni per la mobilità clinica sta già registrando risultati positivi sulla qualità e sul costo dell’assistenza al paziente: 8 su 10 citano, tra i tanti benefici, un miglioramento dell’accuratezza e della precisione dei flussi di lavoro, nonché una riduzione degli errori medici prevenibili.
La maggior parte dei dirigenti ospedalieri prevede di dotare quasi tutto il personale con dispositivi aziendali nell’arco dei prossimi cinque anni. Tuttavia, la priorità ora è rivolta agli infermieri assegnati ai reparti di pronto soccorso, alle unità di terapia intensiva e alle sale operatorie, nonché ai responsabili IT, della supply chain, a chi gestisce l’inventario e si occupa del trasporto dei pazienti. Questo rappresenta un cambiamento importante rispetto al 2017, quando il target prioritario era invece composto da infermieri impegnati alla cura a bordo letto e dal personale addetto alla gestione delle strutture.
“Migliorare la comunicazione tra il personale di una stessa squadra è ora uno degli obiettivi principali di molti ospedali, e i dirigenti sono fortemente impegnati a prevenire la diffusione di infezioni e casistiche temute di burnout del personale”, afferma Rikki Jennings, Chief Nursing Informatics Officer, Zebra Technologies. “Stiamo anche registrando in vista del prossimo anno una grande attenzione verso l’automatizzazione della gestione di aree ad alta affluenza come i pronto soccorso e le sale operatorie, e questo comporta la necessità di dispositivi mobile sempre a disposizione del personale”.
Non ultimo, anche la telemedicina e il monitoraggio a distanza dei pazienti sono considerati una priorità in quanto rappresentano un vero e proprio beneficio a supporto del personale dei reparti di terapia intensiva e in pronto soccorso. I Dirigenti più lungimiranti sono pronti ad avviare una transizione da processi manuali e reattivi a sistemi più ricettivi e predittivi nei prossimi anni.
Oggi già un gran numero di team dedicati al procurement e all’IT sta lavorando per dotare tutto il personale di soluzioni di mobilità che consentano l’accesso a strumenti di comunicazione e tracciabilità intelligenti e di trarre pieno vantaggio dalle soluzioni di automazione progettate per ottimizzare i flussi di lavoro e migliorare i modelli di assistenza al paziente. Si prevede che nei prossimi due anni tanti medici, farmacisti, radiologi, tecnici di laboratorio, medici di pronto soccorso e di terapia intensiva potranno contare su un dispositivo tecnologico.
“Ora più che mai, è di vitale importanza che tutti gli operatori ospedalieri collaborino come un ecosistema davvero coeso. Questo è possibile solo se i vari reparti sono collegati tra di loro, e ai giusti sistemi operativi,” aggiunge Jennings. “Gran parte delle ambizioni di trasformazione di un ospedale sono radicate o dipendono dalla tecnologia mobile. Quindi, assicurarsi che ogni membro del personale abbia un dispositivo clinico in mano è il primo passo per raggiungere un nuovo standard di cura del paziente e di efficienza operativa.”
Lo studio globale “Smarter, More Connected Hospitals” di Zebra rivela che gli ospedali stanno investendo su mobilità clinica, sistemi di localizzazione in tempo reale e soluzioni intelligenti di gestione del flusso di lavoro. Tuttavia, il 67% dei dirigenti ospedalieri concorda sul fatto che occorre fare di più.
La maggior parte degli ospedali sono impegnati a dare il “dispositivo giusto all’operatore giusto”, un cambiamento importante rispetto al 2017 quando, invece, era molto diffuso il paradigma BYOD.
Anche se ogni ospedale ha l’obiettivo di dotare pressoché tutto il personale con dispositivi mobile nei prossimi cinque anni, la priorità in questo momento sono gli operatori preposti all’assistenza sanitaria di emergenza che hanno bisogno di soluzioni di mobilità clinica per gestire meglio i picchi di pazienti e collaborare con medici e infermieri in mobilità.
Le tecnologie per l’automatizzazione dei flussi di lavoro che offrono informazioni in tempo reale al personale ospedaliero porteranno reali benefici anche ai pazienti, riducendo ad esempio i tempi per la ricerca di risorse e di informazioni mediche. Questo ecosistema informativo ottimizzato può portare a decisioni più intelligenti e a ridurre gli errori.
La telemedicina e il monitoraggio a distanza del paziente saranno rivoluzionari sia per i medici che per i pazienti nei prossimi anni, e la maggior parte dei dirigenti ospedalieri prevede di aumentare gli investimenti a favore di queste nuove applicazioni.