Nel mondo, le donne affette da una qualche patologia afferente il pavimento pelvico sono oltre 400 milioni, di cui 4 milioni circa in Italia. Parliamo di patologie come l’incontinenza e il prolasso che colpiscono donne in menopausa, donne che hanno avuto complicazioni post-partum e post operatorie, che soffrono di malattie ginecologiche o di cancro al collo dell’utero e ancora di chi ha subito operazioni legate al cambiamento di genere. Un “giro di affari” che, solo in Europa, ammonta a 48 miliardi di dollari all’anno in costi sanitari per malattie pelviche non curate adeguatamente. È questo il settore in cui si vuole inserire la startup canadese Hyivy Health con il suo dispositivo per la riabilitazione del pavimento pelvico che si è aggiudicato l’Open Accelerator Distinction Award e un finanziamento fino a 100.000 euro proveniente dal programma di accelerazione per startup di Zcube, Zambon Research Venture. Si tratta di un dispositivo smart che può essere utilizzato comodamente a casa. Grazie alle sue funzioni elettriche e meccaniche, il paziente può eseguire una serie di esercizi. Un’app collegata al dispositivo monitora i progressi e invia i dati ai medici che possono decidere se proseguire con la terapia o modificarla sulla base dei risultati ottenuti.
L’idea nasce da un’esperienza molto personale del CEO dell’azienda, Rachel Bartholomew. Nel 2019, ad appena 28 anni, le è stato diagnosticato un tumore al collo dell’utero. Da allora, dopo 25 cicli di radio terapia, ha lavorato incessantemente perché la sua idea potesse vedere la luce. Oggi il suo “team” conta 29 persone tra cui diversi neolaureati, 15 consulenti medici, è formato da oltre il 60% di donne e, grazie a Open Accelerator, ha ottenuto un importante riconoscimento a livello internazionale.
“L’edizione 2020 conferma il grande potenziale della Digital Health: mi fa molto piacere premiare un’imprenditrice canadese che con grande coraggio e determinazione ha saputo trasformare la propria difficile esperienza personale in un’innovazione concreta, a beneficio di tante altre donne, con un approccio globale. Sarà un piacere supportare Hyivy Health nei prossimi passi, con l’obiettivo di aprire presto a Milano la sede europea” – dichiara Elena Zambon, Presidente di Zambon e ideatrice di Open Accelerator.
“Siamo veramente molto entusiasti di aver ricevuto il Distinction Award da Zcube. Siamo onorati di avere l’opportunità di lavorare con i leader dell’assistenza sanitaria in Europa, soprattutto se consideriamo che la nostra azienda ha sede in Canada. Open Accelerator ci ha permesso di comprendere le esigenze del mercato europeo sul fronte sanitario e su quello del femtech, aiutandoci a stabilire obiettivi strategici per questo settore. Una partnership che ci avvicina ulteriormente alla possibilità di aiutare le donne di tutto il mondo” – dichiara Rachel Bartholomew, CEO di Hyivy Health.
Giunto alla sua quarta edizione, Open Accelerator è il programma internazionale di accelerazione per start-up nelle Scienze della Vita, creato da Zcube – Zambon Research Venture – che identifica e finanzia le migliori soluzioni che definiranno il futuro della salute. La Call for Solutions 2020 si è distinta per un focus molto forte sulle tecnologie digitali. A luglio, dopo la conclusione della call, il team di Open Accelerator, con la collaborazione di una giuria di esperti, ha selezionato le 8 startup che hanno preso parte, nel mese di novembre, al percorso di accelerazione intensivo di 4 settimane, durante le quali hanno avuto accesso a una vasta rete internazionale di imprenditori, scienziati, investitori, venture capitalist e professionisti del Life Science.
Nel corso della cerimonia di premiazione – che si è tenuta online – Zcube ha premiato con lo Special Support Program Award, ovvero 1 anno di coaching manageriale che aiuta le startup a trovare i fondi per diventare una realtà concreta, anche: la startup americana BreatheCore che ha ipotizzato un sistema di monitoraggio del drenaggio toracico che offre l’analisi dei dati in tempo reale e la pisana WEARnCARE il cui prodotto serve da supporto decisionale nella valutazione dei primi sintomi di Parkinson e aiuta a monitorare le variazioni dovute ai cambiamenti della terapia.
“Ancora una volta l’Open Accelerator ha incontrato startup e imprenditori di indubbio interesse. Tutte le idee sono concepite per soddisfare bisogni di pazienti e cittadini. Tutte le iniziative vedono un forte impegno da parte degli ideatori e sono basate su dati scientifici. L’Open Accelerator ha provato a rendere maggiormente veloce la transizione di queste idee a una nuova fase di crescita puntando a renderle maggiormente attrattive per investitori e partner, e supportando l’identificazione di soluzioni operative ai problemi di sviluppo” – conclude Fabrizio Conicella, General Manager Zcube e OpenZone.
“Se vuoi superare le frontiere dell’innovazione, devi fare luce sulla strada giusta. Il premio Open Accelerator 2020 Special Support Program risponde al nostro bisogno di una guida concreta, facendo eco a anni di sforzi e fornendo continuità alla nostra missione” – ha dichiarato Alberto Antonicelli, CEO BreatheCore.
Il programma Open Accelerator è erogato in collaborazione con Deloitte Officine Innovazione e gode del sostegno di partner di grande valore che hanno contribuito in qualità di mentor, coach o formatori, quali: Portolano Cavallo, Unicredit Start Lab, TIM, NINA Capital, LifeSeeder, Bird & Bird, HUMA, Evoleen, IQVIA, gli Italian Angels for Biotech ed Innogest.
Sono stati proprio i partner, tra cui Deloitte Officine Innovazione e gli studi legali Bird & Bird e Portolano Cavallo a elargire ulteriori riconoscimenti, utili ad avviare e consolidare la propria startup innovativa. In particolare, sono stati premiati: WEARnCARE, Nevaro, BreatheCore, VoiceMed, Hyivy Health e Oxifing Health Sport.
“Vogliamo ringraziare il team Zcube e i nostri mentori per i loro preziosi suggerimenti e le lezioni apprese. Inoltre, ringraziamo Bird & Bird per l’opportunità di avere il loro supporto nelle fasi successive. Oggi si apre per noi un nuovo punto di partenza” – dichiara Erika Rovini, CEO di WEARnCARE.