Una terapia innovativa per la cura del varicocele viene proposta ai pazienti all’Ospedale dell’Angelo di Mestre dall’Unità Operativa di Radiologia, diretta dal dottor Claudio Fittà.
Il varicocele è una dilatazione che interessa le vene dei testicoli, una ricca rete di vasi che solitamente terminano in una sola vena chiamata spermatica interna. Esso provoca un ristagno di sangue a livello del testicolo e nei casi peggiori può portare all’infertilità. “I trattamenti del varicocele hanno lo scopo di bloccare il reflusso venoso – spiega il dottor Fittà – e l’obiettivo importante di preservare la fertilità, riducendo ovviamente i fastidi del paziente. Fin qui, due erano i percorsi terapeutici percorribili: un percorso chirurgico, secondo il quale il paziente doveva essere ricoverato e sottoposto ad intervento, e un percorso mini-invasivo attraverso il quale il radiologo interventista procedeva a ‘scleroembolizzare’ la vena spermatica, raggiungendola con un catetere per via endovenosa e rilasciando al suo interno spirali metalliche o iniettandovi sostanze alcoliche, in grado di chiudere il vaso patologico”.
L’innovazione terapeutica adottata all’Angelo consiste in una forma particolare di “scleroembolizzazione”, che porta ad iniettare nella vena spermatica una speciale colla, evitando così il rilascio di corpi estranei, come le spiraline e lo stesso alcool, che risulta comunque irritante per le vene, e fastidioso per il paziente. “Il nuovo tipo di ‘scleroembolizzazione’ – spiega il dottor Fittà – è una procedura poco invasiva, ancor più rapida della precedente ed eseguita in regime ambulatoriale in Sala angiografica. Mediante accesso venoso, solitamente dal braccio, si giunge con il consueto catetere fino alla vena spermatica dove viene rilasciata una colla che blocca la vena.
Per effettuare questo intervento mini-invasivo è necessaria solo una blanda anestesia locale, a livello dell’accesso venoso. Il paziente dopo circa 2-3 ore viene dimesso e richiamato al controllo mediante eco-color doppler dopo sei mesi.
Il dottor Fittà, professionista tra i più esperti, ha sviluppato una notevole esperienza e insieme alla sua équipe – di cui fanno parte il dottor Tropeano, il dottor Bernhart, la dottoressa De Lorenzo, la dottoressa Susac e la dottoressa Veronese – ha trattato con successo con questa nuova tecnica più di cinquanta giovani pazienti, portando così il proprio Reparto ad essere un punto di riferimento, tra i primi del nord Italia, nell’utilizzo di questa nuova metodica.
L’Ospedale dell’Angelo risponde quindi alle esigenze dei pazienti affetti da varicocele dalla diagnosi – che è clinica e successivamente strumentale, mediante l’ecografia associata all’eco-color doppler, che può confermare la diagnosi e stabilire il grado del varicocele stesso – fino alla risoluzione del problema e ai controlli indicati nei mesi successivi.