Si è tenuta sabato 6 aprile la conferenza stampa per presentare i progetti appena avviati, e in via di sviluppo, finalizzati al potenziamento della sanità territoriale nel Comune di Valsamoggia. In questa occasione è avvenuta la posa della prima pietra e l’avvio dei lavori per la nuova Casa della Comunità e per l’Ospedale di Comunità, finanziati da risorse PNRR per un valore di circa 6.100.000 euro. Alla cerimonia hanno partecipato il Direttore generale dell’Azienda USL di Bologna Paolo Bordon, l’Assessore alle Politiche per la Salute Raffaele Donini, la Direttrice del Distretto sanitario Ilaria Camplone, il Direttore dei Presidi Spoke Vincenzo Carnuccio, il Direttore dell’Oculistica dell’Azienda USL di Bologna Manlio Nicoletti, l’ingegnere responsabile dei lavori Francesco Francavilla e il Sindaco di Bazzano Daniele Ruscigno. Sono stati inoltre invitati a partecipare tutti i sindaci e gli assessori al welfare dei Comuni dell’Unione. Un momento comunitario per festeggiare insieme alla cittadinanza l’avvio di un importante sviluppo dei servizi sanitari offerti su questo territorio: dopo l’apertura della prima Clinica Virtuale oculistica, presso l’Ospedale di Bazzano, al via la Focus factory per la chirurgia oculistica.  

Prende il via il cantiere finanziato grazie a fondi PNRR che prevede un progetto di ampliamento della Casa della Comunità di Bazzano, nato dalla necessità di riqualificare le attività territoriali, ridefinendo i percorsi interni ospedale-territorio allo scopo di valorizzare al massimo l’integrazione dei servizi e la continuità della presa in carico dei pazienti. Grazie ad un finanziamento PNRR di 2.240.000 euro, l’attuale ala ambulatoriale dell’ospedale di Bazzano verrà estesa di 1.120 mq e verrà realizzata una Casa della Comunità Hub collegata all’ospedale. La Casa della Comunità di Bazzano, struttura territoriale Hub che opera in collegamento con la Casa della Comunità di Zola Predosa, è punto di riferimento per i circa 60mila cittadini residenti nelle valli del Lavino e del Samoggia. Gli interventi per la nuova Casa della Comunità hanno l’obiettivo di favorire il lavoro di equipe multiprofessionali in un contesto unitario e non frammentato, facilitando ai cittadini l’accesso ai servizi territoriali. Grazie agli interventi di ampliamento, la Casa della Comunità di Bazzano contemplerà al suo interno: il Punto Unico di Accesso ai servizi, la Medicina di Gruppo in prossimità dei servizi infermieristici, il Consultorio Famigliare, un’area dedicata alla specialistica ambulatoriale, uno spazio dedicato ai minori, il CUP e spazi dedicati alla diagnostica e alla riabilitazione fisioterapica.

Ammonta a 3.850.000 euro l’investimento di fondi PNRR finalizzato alla riqualificazione di un’ala dell’ospedale di Bazzano, all’adeguamento antisismico dell’intera struttura, nonché alla creazione all’interno del presidio ospedaliero di un Ospedale di Comunità dotato di 18 posti letto. All’interno dell’OSCO di Bazzano lavorerà una equipe composta da un medico, 10 infermieri, un fisioterapista e 10 operatori sociosanitari.

Alla luce delle indicazioni nazionali contenute nel DM77, l’Ospedale di Comunità svolgerà una funzione intermedia tra il domicilio e il ricovero ospedaliero, allo scopo di evitare ricoveri ospedalieri impropri e favorendo dimissioni protette in luoghi più idonei al prevalere di fabbisogni socio-sanitari, di stabilizzazione clinica, di recupero funzionale, in prossimità del domicilio del paziente. L’Ospedale di Comunità di Bazzano opererà in forte integrazione con gli altri servizi sanitari tra i quali la rete delle cure intermedie, gli MMG, i servizi infermieristici, la rete dei servizi sociosanitari, i servizi di assistenza specialistica ambulatoriale ed i servizi di emergenza urgenza territoriali. L’OSCO di Bazzano nasce per offrire una risposta appropriata, a diversi pazienti: quelli con una patologia acuta minore che non necessitano di un ricovero in ospedale, i pazienti cronici in fase di riacutizzazione della malattia oppure tutti quei pazienti, per lo più fragili, che devono ancora completare il processo di stabilizzazione clinica dopo un ricovero in acuzie. Il ricovero in OSCO potrà essere proposto al paziente dal medico di Medicina generale, dal medico di Continuità assistenziale, dal medico specialista ambulatoriale ed ospedaliero nonché dal medico del Pronto soccorso.

Al via, presso l’Ospedale di Bazzano, la Focus factory oculistica: un polo chirurgico oftalmologico, nato al fine di aumentare il volume di interventi chirurgici programmati di chirurgia della cataratta, con l’obiettivo di abbattere la lista d’attesa, che ad oggi è di circa 7 mesi. Grazie ad un’importante riorganizzazione delle risorse dell’Azienda USL, attorno a questo polo chirurgico si concentreranno gli interventi di cataratta, con particolare riferimento alle categorie di pazienti fragili, a cui si aggiungeranno in un secondo momento gli interventi di chirurgia palpebrale e delle vie lacrimali, relativi ai tumori alle palpebre e la chirurgia filtrante per il glaucoma. Al nuovo polo chirurgico specialistico potranno accedere tutti i bolognesi che avranno ricevuto l’indicazione per l’intervento da oculisti degli ambulatori di I e II livello degli ospedali dell’Ausl, da professionisti delle Case della Comunità aziendali o da medici oculisti privati. La valutazione per l’intervento verrà eseguita in uno degli ambulatori oculistici dell’Azienda USL di Bologna, in prossimità del domicilio del paziente, sede in cui avverrà anche il controllo post-operatorio, mentre l’intervento chirurgico verrà eseguito presso l’Ospedale di Bazzano. 

Durante la visita preoperatoria verranno valutate le categorie dei singoli pazienti in relazione al tipo di intervento chirurgico, optando per il regime ambulatoriale o quello di day surgery. Il nuovo polo chirurgico ruoterà attorno a 2 sale operatorie attive, in una prima fase, 80 ore alla settimana, e a regime 100 ore. Questa riorganizzazione ha previsto contestualmente lo spostamento dell’attività chirurgica di media/bassa complessità e vascolare presso l’ospedale di San Giovanni in Persiceto, che diviene così l’hub aziendale per la Chirurgia a media/bassa complessità. In questo modo sarà possibile migliorare l’efficienza di utilizzo delle sale operatorie e aumentare la capacità operatoria complessiva aziendale.

Nei locali immediatamente attigui alle sale operatorie, da un lato, vi è l’area dedicata alla degenza con 3 stanze dotate di letti e poltrone, dall’altro, 3 ambulatori oculistici: due di questi saranno destinati alle attività di prime visite e visite preoperatorie con esecuzione della diagnostica strumentale; il terzo ambulatorio oculistico ospita invece la “Clinica virtuale”.  Finora presso la Clinica Virtuale Oculistica di Bazzano sono stati eseguiti 2400 esami strumentali che hanno permesso ai pazienti cronici di eseguire controlli e follow up in prossimità del proprio domicilio, beneficiando di tecnologie di ultimissima generazione che consentono la telerefertazione da parte degli oculisti presenti all’Ospedale Maggiore. Peraltro, da aprile 2024, nell’ambulatorio dedicato alla Clinica Virtuale verranno eseguiti 110 esami strumentali a settimana. Si stima, dunque, che attraverso la Clinica virtuale possano essere eseguiti 5060 esami strumentali all’anno distribuiti su 46 settimane, grazie a un team composto da 1 oculista e 1 ortottista.

La riorganizzazione degli spazi funzionali all’avvio della Focus factory per la chirurgia oculistica contempla inoltre una sala d’attesa, per i pazienti che dovranno eseguire prestazioni ambulatoriali, e 2 locali dedicati al personale infermieristico: il primo, per la pianificazione e l’organizzazione delle cartelle cliniche dei pazienti che entreranno in sala operatoria, il secondo per assistere i pazienti prima dell’intervento. In virtù di questa riorganizzazione, l’Azienda USL prevede di poter eseguire nelle 2 sale operatorie di Bazzano 9200 interventi oculistici all’anno, grazie ad una equipe composta da 2 oculisti, 2 ortottisti, 6 infermieri e 3 operatori sanitari, che lavoreranno nell’area di degenza e negli ambulatori; mentre nel percorso di accesso alle sale operatorie lavoreranno giornalmente 4 oculisti, 1 coordinatore infermieristico, 11 infermieri, 1 ortottista e 5 oss.

Una sanità innovativa e all’avanguardia, così si configura il futuro della sanità territoriale del Comune di Valsamoggia che beneficerà di oltre 6 milioni di fondi del PNRR.