Per Bruna Di Stasi è arrivata la formalizzazione del ruolo di direttore dell’unità operativa di Biochimica dell’Azienda Usl di Piacenza. Quattro i laboratori analisi gestiti dal reparto di Biochimica: Piacenza, Fiorenzuola, Castel San Giovanni, Bobbio.

“Nasco in questo laboratorio, nel senso che lavoro all’ospedale di Piacenza dal 2002. Prima ero al Presidio multizonale di prevenzione, quando si facevano esami di prevenzione sui militari e alcune specifiche categorie di lavoratori; poi, successivamente, ho lavorato al laboratorio extra-ospedaliero, dove facevamo esami per esterni. Da quando sono arrivata in questo ospedale, sono sempre stata in laboratorio. Un lavoro a cui mi sono presto affezionata. È un lavoro trasversale, molto utile ai medici per poter formulare una diagnosi. Per un ospedale è essenziale avere un buon laboratorio”, ha affermato Di Stasi.

“Credo che in questo momento – ha aggiunto – le sfide principali siano due, quella tecnologica e una più diretta al pubblico, legata ai tempi d’attesa. Da una parte c’è il bisogno della gente di accedere ai servizi in modo veloce e poter fare il prelievo desiderato in modo altrettanto veloce; dall’altra l’esigenza, da parte nostra, di rimanere sempre aggiornati e dinamici. Le tecnologie, nel nostro settore, cambiano con grande velocità consentendo di fornire risultati sempre più affidabili in tempi brevi. È per questo motivo che l’aggiornamento, per il laboratorio, deve essere continuo, così come continua deve essere l’introduzione di nuovi esami. Negli ultimi due anni abbiamo ampliato notevolmente l’offerta, in particolare nel campo della tossicologia e delle malattie autoimmunitarie”.

“Infine non dimentichiamo che – ha osservato la dottoressa – i risultati degli esami che effettuiamo raggiungono i reparti ospedalieri, i medici di medicina generale, oltre agli utenti stessi sul Fascicolo sanitario elettronico, in tempi brevissimi. La velocità degli scambi è decisiva quasi quanto l’accuratezza delle analisi. In questo senso, la tecnologia sarà sempre più una grande alleata”.

“Valorizzare il laboratorio – ha concluso – Sia da un punto di vista tecnico, sia da un punto di vista del nostro personale. Vogliamo sempre migliorare per rendere questo laboratorio un fiore all’occhiello. Sicuri che i clinici possano contare, per le loro diagnosi, su esami impeccabili”.