Ateneo di Trento e Humanitas University rafforzano il fronte comune a favore della formazione e della ricerca in medicina con un accordo quadro di cooperazione strategica. L’accordo è stato firmato dai rispettivi rettori, Paolo Collini per l’Università di Trento, e Marco Montorsi per Humanitas University. «Quello che oggi sottoscriviamo è un accordo che consolida anni di collaborazione scientifica e didattica tra l’Università di Trento e Humanitas University», commenta il rettore Paolo Collini. «La direzione è un rafforzamento dei rapporti per quanto riguarda l’ambito delle scienze della vita con un ateneo che è divenuto punto di riferimento riconosciuto a livello nazionale e internazionale. Una collaborazione di particolare importanza per noi, soprattutto per la didattica, anche alla luce della recente attivazione della Scuola di Medicina». 
«Siamo molto felici di aver trovato nuove vie di collaborazione con una realtà eccellente, che ha anche aperto da poco un corso in Medicina e che, quindi, dimostra grande sensibilità e attenzione verso le scienze della vita. Si tratta di un’alleanza all’insegna dell’innovazione e dell’internazionalità grazie alla quale ci auguriamo di poter costruire insieme delle linee di ricerca con le quali potremo dare un significativo contributo al trasferimento tecnologico nell’ambito delle scienze della vita», commenta Marco Montorsi, rettore Humanitas University. «Allo stesso modo, ci auguriamo di facilitare l’utilizzo della simulazione nella didattica delle medical school, uno strumento formativo da sempre utilizzato in Humanitas University. Il contesto altamente innovativo e flessibile come quello dell’Università di Trento è infatti il terreno ideale per integrare competenze tecnologiche, digitali e di simulazione. Infine, crediamo fortemente nella contaminazione di saperi ed esperienze e, per questo, ci auguriamo di poter avviare un programma di scambio di studenti tra i due Atenei, cosi come già avviene con alcune strutture dell’APSS Trento, che fanno parte della rete formativa della scuola di specializzazione di radioterapia con una collaborazione che può portare valore a tutto il territorio».
Negli ultimi anni le due università hanno collaborato per alcune iniziative specifiche, come uno studio sul ruolo dell’infiammazione nelle disfunzioni delle sinapsi implicate in diverse malattie del cervello e un altro sull’identificazione dei ceppi batterici coinvolti nei processi di formazione dei tumori.
All’accordo quadro si è arrivati per una convergenza di interessi. I due atenei collaborano a progetti di ricerca congiunti nell’ambito delle discipline biologiche e mediche, che registrano un notevole sviluppo grazie all’incremento della disponibilità di dati e delle capacità di raccolta, analisi e trattamento. Inoltre UniTrento e Hunimed dispongono di competenze distintive e complementari nel campo dell’Intelligenza Artificiale, scienza dei materiali, robotica e nanotecnologie che trovano applicazioni in campo medico. Combinare queste competenze può, dunque, favorire lo sviluppo di nuove conoscenze e le loro applicazioni in ambito diagnostico e terapeutico.
Con l’accordo quadro di cooperazione strategica i due partner intendono sviluppare congiuntamente, con le rispettive risorse e competenze, iniziative e progetti condivisi di ricerca, innovazione e formazione, anche in dimensione europea e internazionale.
Scopo principale delle iniziative di formazione sarà la preparazione di una nuova generazione di medici, ricercatrici e ricercatori hi-tech, in grado di applicare gli sviluppi scientifici e tecnologici nel campo delle scienze della vita.
UniTrento e Hunimed riservano attenzione anche a favorire il trasferimento dei risultati della ricerca nell’applicazione clinica e allo sviluppo di nuove terapie, così come a portare nei laboratori di ricerca le esigenze raccolte al letto del paziente.
L’accordo quadro, che ha durata di tre anni ed è rinnovabile, avrà Olivier Jousson come referente per UniTrento e Arturo Chiti per Hunimed. «È un piacere e onore poter avviare una collaborazione con Humanitas University, che si colloca ai vertici del paese per ricerca e alta formazione medico-sanitaria» spiega Jousson, che è anche direttore del Centro Interdipartimentale di Scienze mediche di UniTrento. «In particolare, Humanitas offre, in partnership con il Politecnico di Milano, l’innovativo corso di laurea Medtec in Medicina e Ingegneria biomedica. Il corso di studio di UniTrento, seppur più tradizionale, prevede percorsi e approfondimenti su tematiche di nanotecnologie, robotica, intelligenza artificiale nonché su temi di frontiera in biomedicina, quali la medicina di precisione, la terapia genica e cellulare, la medicina rigenerativa. Auspichiamo quindi una proficua collaborazione con Humanitas su questi e altri temi».
§«I gruppi di ricerca di Humanitas University e dell’Università di Trento già da tempo hanno attivato delle collaborazioni focalizzate sui rispettivi ambiti di eccellenza, come quello delle neuroscienze e del microbiota nel processo di genesi dei tumori». conclude Arturo Chiti, docente di Humanitas University e responsabile Medicina Nucleare Humanitas. «Le competenze cliniche e scientifiche di Humanitas University si integrano perfettamente con quelle della tecnologia applicata alla medicina dell’Università di Trento, permettendo ad entrambe le realtà di ampliare le connessioni in ambito clinico e di dare vita a collaborazioni interessanti, ad esempio delle nanotecnologie e della robotica, settori su cui entrambi gli Atenei sono molto attivi. La partnership apre l’orizzonte a bandi competitivi a livello europeo e contribuirà ad aumentare l’attrattività verso giovani ricercatori».
L’Ateneo di Trento nel 2020 ha attivato il corso di laurea magistrale a ciclo unico interateneo in Medicina e Chirurgia, con l’Università di Verona. Da parte sua, Humanitas University, che ha sede a Pieve Emanuele (Milano), è un Ateneo internazionale dedicato alle Life Sciences strettamente integrato con l’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano, ospedale e centro di ricerca. Entrambi sono inseriti in un contesto territoriale che considera le scienze della vita un ambito di specializzazione strategico.