Permetterà un percorso più affidabile e veloce per i pazienti, garantendone la privacy. Consentirà di riassegnare ai volontari il proprio ruolo di supporto ai malati. E agevolerà il lavoro degli operatori lasciando più tempo per l’attività di assistenza. Sono questi i principali benefici che porterà un nuovo sistema “tagliacode” presso il Day Hospital Onologico dell’Ospedale San Gerardo di Monza. A finanziarlo saranno tre Onlus che sempre sostengono il nosocomio brianzolo, in particolare il reparto oncologico: Cancro Primo Aiuto, l’associazione Don Giulio Farina e Qui Donna SiCura.

«Attualmente – ha spiegato il dottor Paolo Bidoli, direttore dell’Oncologia al San Gerardo – il sistema di chiamata del paziente che deve effettuare esami, visite e terapie presso il DH Onologico non è supportato da un sistema informatizzato ma delegato all’attività di un gruppo di volontarie che, utilizzando una linea telefonica fissa, fanno da tramite tra il medico in ambulatorio e/o l’infermiere in sala infusione e il paziente nella sala d’attesa. Oltretutto attualmente viene assegnato un numero/codice di chiamata solo ai pazienti che seguono alcuni flussi, mentre i pazienti che seguono altri percorsi vengono chiamati per nome a scapito della tutela della privacy».

Da qui la necessità di un sistema “tagliacode” adeguato e personalizzato. «Che avrebbe diversi vantaggi – ha continuato Bidoli – come identificare la presenza o meno del paziente in appuntamento, assegnare a ciascuno un codice univoco di chiamata a seconda del percorso che il paziente deve effettuare e chiamare la persona nei diversi ambulatori o nella zona di somministrazione garantendo la privacy». Evitando, quindi, che i pazienti stazionino in piedi nei corridoi in attesa dell’esecuzione del prelievo.

E’ quello che si realizzerà grazie al contributo di Cancro Primo Aiuto, l’associazione Don Giulio Farina e Qui Donna SiCura.

«Lo scorso autunno abbiamo realizzato alcuni interventi, anche di carattere tecnologico, per rendere maggiormente fruibile il Day Hospital Oncologico – spiega Flavio Ferrari, amministratore delegato di Cancro Primo Aiuto – Oggi, insieme alle altre associazioni, completiamo l’opera con questo sistema che permette di accelerare le pratiche e garantisce una maggiore privacy a beneficio di tutti i malati».

«La realizzazione del sistema digitalizzato di chiamata dei pazienti è l’ulteriore dimostrazione di quanto può produrre la sinergia tra associazioni di volontariato – afferma Paolo Perego, presidente dell’associazione Don Giulio Farina – Abbiamo cofinanziato la realizzazione di questo sistema consapevoli di migliorare il comfort dei pazienti nelle sale di attesa e di permettere alle nostre volontarie di dedicarsi loro con la miglior qualità di accoglienza».

«Abbiamo aderito con piacere a questa iniziativa – sostiene Serenella Corbetta, presidente di Qui Donna SiCura – Come continuamente ribadito dal nostro Comitato tecnico scientifico, le donne del reparto di Senologia da noi sostenuto dopo l’intervento hanno bisogno di cure presso il Day Hospital Oncologico. La sua migliore funzionalità, quindi, è un bene per tutte loro».

«Ancora una volta il gioco di squadra si dimostra vincente – sottolinea il Direttore Generale della ASST di Monza, Mario Alparone –. Ringrazio Cancro Primo Aiuto, l’associazione Don Giulio Farina e Qui Donna Sicura per lo sforzo continuo nel realizzare progetti a favore della nostra ASST e per l’attenzione che riservano ai nostri pazienti. Il contributo delle Associazioni di volontariato è fondamentale per garantire percorsi completi di presa in carico. In questo caso, con la realizzazione del progetto “Tagliacode”, si agevola il lavoro degli operatori del Day Hospital oncologico grazie a un sistema informatizzato che rende più facile la programmazione di tutto il ciclo di terapia. Con l’impegno delle associazioni, miglioriamo l’accesso alle prestazioni e alle cure per i nostri pazienti che rappresenta una delle priorità del mio mandato».

«È un’innovazione che facilita il lavoro del personale sanitario e di conseguenza aiuta i pazienti che devono affrontare il percorso oncologico. Grazie alle associazioni onlus che insieme contribuiscono a migliorare la qualità dei servizi che il San Gerardo offre su standard eccellenti – dichiara il vicepresidente di Regione Lombardia Fabrizio Sala -. Si sta discutendo se il San Gerardo possa diventare un Irccs. Io credo che la cosa più importante sia che il San Gerardo continui ad essere uno dei migliori presidi della Lombardia e dell’Italia intera. Occorre puntare al meglio, per i pazienti e per il personale sanitario».