Un team internazionale di ricerca ha scoperto l’esistenza di un nuovo gruppo di batteri benefici che diventa prevalente nell’intestino dei bambini durante lo svezzamento. Lo studio potrebbe contribuire allo sviluppo di probiotici mirati per supportare la crescita e lo sviluppo dei bambini.
“Lo svezzamento è un periodo importante ma anche delicato nella vita del neonato, perché le difese immunitarie offerte dal latte materno vengono gradualmente sostituite dallo sviluppo di un’immunità ‘attiva’ individuale, per la quale il microbioma intestinale gioca un ruolo rilevante”, spiega Paola Mattarelli, professoressa la Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agro-Alimentari dell’Università di Bologna, tra gli autori dello studio. “La grande variabilità a livello geografico delle diete offerte ai bambini durante lo svezzamento rende però difficile ricostruire il processo di sviluppo del microbioma e l’azione dei diversi batteri che lo compongono”.
Il latte materno ha un ruolo fondamentale per plasmare il microbioma dei neonati. In particolare, la componente di oligosaccaridi modula il microbioma intestinale e la sua coevoluzione con l’organismo del bambino: infatti gli oligosaccaridi non sono digeriti dall’ospite ma vengono selettivamente fermentati dai batteri benefici intestinali La fase dello svezzamento, con l’introduzione di cibi solidi associati al latte materno, arricchisce questo processo e può rivelarsi decisiva per la definizione della struttura e delle funzioni del microbioma.
Per capire in che modo lo svezzamento contribuisca a plasmare il microbioma gli studiosi hanno seguito lo sviluppo di 267 bambini a Dhaka, in Bangladesh, dalla nascita fino a due anni di età. La maggior parte dei neonati è stata allattata esclusivamente al seno per i primi sei mesi, ed anche in seguito, durante lo svezzamento, l’introduzione del cibo solido è stata sempre associata al latte materno.
Proprio nel corso del periodo di svezzamento “misto”, gli studiosi hanno individuato nel microbioma dei bambini la presenza di un nuovo gruppo batterico appartenente alla specie Bifidobacterium longum, una specie di bifidobatteri tipica del microbiota intestinale sano.
“Questo nuovo gruppo mostra la capacità unica di fermentare sia gli oligosaccaridi del latte materno sia le fibre derivanti dagli alimenti solidi, e la sua abbondanza nell’intestino aumenta quando la dieta dei bambini è diversificata”, dice Mattarelli. “Inoltre, è stato possibile confermare che questo nuovo gruppo batterico interagisce con molte altre specie microbiche: ha quindi un ruolo importante anche per l’ecologia e il metabolismo intestinale generale”.
Il nuovo gruppo batterico individuato è diverso dalle specie di Bifidobacterium longum già note, come Bifidobacterium subsp. infantis, la specie più abbondante nei neonati allattati esclusivamente al seno durante i primi mesi dopo la nascita. I risultati suggeriscono che questo nuovo gruppo potrebbe appartenere ad una nuova sottospecie: sono attualmente in corso ulteriori ricerche per accertarlo.
Gli studiosi sottolineano anche che la prevalenza di questi batteri nel contesto del Bangladesh non si ritrova allo stesso modo nel contesto dei paesi occidentali. Questo suggerisce che lo svezzamento “misto” fino a due anni di età potrebbe avere effetti positivi sullo sviluppo del microbiota. I risultati ottenuti potrebbero quindi portare allo sviluppo di diete e alimenti mirati per rispondere a casi di malnutrizione e favorire una crescita sana nei bambini.
Lo studio è stato pubblicato sulla rivista “Cell” con il titolo “A distinct clade of Bifidobacterium longum in the gut of Bangladeshi children thrives during weaning”. La ricerca è stata realizzata da studiosi di Nestlé, in collaborazione con il Broad Institute of MIT and of Harvard, con l’Università di Bologna, e con l’International Center for Diarrheal Disease Research di Dhaka in Bangladesh.