Un nuovo ecografo dedicato allo studio delle epatopatie focali e diffuse al Policlinico di Modena
La pandemia da COVID-19 non ferma l’attività dell’Ambulatorio di Ecografia della Struttura Complessa di Gastroenterologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Modena. È di questi giorni l’acquisizione di un nuovo ecografo digitale di ultima generazione, Philips Epiq Elite V7, che completa la dotazione dell’ambulatorio, attivo all’interno della Gastroenterologia diretta dalla prof.ssa Erica Villa. Questo dispositivo per le bioimmagini è il top di gamma dell’Azienda olandese ed è la prima unità consegnata in Regione Emilia-Romagna. Si tratta di un investimento importante, da circa 113.000 euro, grazie a un finanziamento della Banca d’Italia tramite la Regione Emilia – Romagna, che va ad aggiungersi ad un secondo ecografo di fascia elevata Aixplorer Supersonic MACH 30 e al dispositivo FIBROSCAN 502 Touch dotato di sonde M ed XL, quest’ultima dedicata ai pazienti con obesità.
“Il nuovo ecografo – spiega la Dott.ssa Mariagrazia Del Buono, ecografista della Struttura Complessa di Gastroenterologia e referente dell’Ambulatorio – è dotato di un monitor da 24” di derivazione BARCO e di un software Fusion che può integrare e confrontare l’imaging ecografico con quello della TAC e RM per ottenere immagini più dettagliate indispensabili nel follow up delle focalità epatiche.”
“Questo straordinario dispositivo per le bioimmagini,- prosegue il Dott. Dante Romagnoli, ecografista della Struttura Complessa di Gastroenterologia-È inoltre dotato del modulo per elastografia con tecnica shearwave 2D su sonda convex e lineare con codifica colorimetrica e misurazioni in KPa e m/s per lo studio della rigidità degli organi”.
“L’apparecchiatura top di gamma Philips Epiq Elite V7 – prosegue Ing. Marco Martignon del Servizio Unico Ingegneria Clinica – dopo l’acquisizione dello scorso anno dell’altro ecografo Aixplorer Supersonic MACH 30 di fascia elevata dotata di Elastosonografia quantitativa Shear Wave 3D Real Timesi inserisce nel piano di rinnovo del parco macchine dell’azienda Ospedaliero Universitaria di Modena completando la dotazione de repartoGastroenterologia con le tecnologie ecografiche più evolute ad oggi presenti sul mercato. Consentirà inoltre l’integrazione con l’archivio “PACS ecografico” centralizzato, recentemente acquisito e di prossima implementazione e che permetterà l’archiviazione degli esami consentendo il confronto con i precedenti dei pazienti e quindi lo svolgimento di analisi più accurate da parte degli operatori sanitari.”
“Le metodiche elastomeriche non invasive hanno radicalmente modificato l’approccio diagnostico nella stadiazione delle epatopatie diffuse, consentendo di ridurre il numero di biopsie epatiche. In questa ottica – conclude la Dott.ssa Barbara Lei, ecografista della Struttura Complessa di Gastroenterologia-, potremo avvalerci di uno strumento formidabile per la valutazione non invasiva dei nostri pazienti epatopatici anche nelle condizioni dove l’indagine fibroscan risulta più difficile.
L’Ambulatorio Ecografico della Gastroenterologia rappresenta da anni un punto di riferimento non solo per gli Specialisti di Area Epatologica, ma anche per coloro che più ampiamente hanno a che fare con problematiche di pertinenza addominale questo sia nell’ambito dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria che dell’Azienda USL di Modena e infine per le indagini elastomeriche non invasive, utili per determinare il grado di fibrosi epatica in maniera non invasiva.
Negli ultimi 12 mesi, nonostante il lockdown e la conseguente contrazione dei volumi delle attività ambulatoriali Specialistiche, l’Ambulatorio Eco-Gastro ha erogato circa 2.000 Ecografie e 1.700 Fibroscan.