Un nuovo angiografo digitale installato al Policlinico di Modena
Un nuovo angiografo digitale per procedure interventistiche è stato installato i primi di giugno 2022 al Policlinico di Modena. L’angiografo digitale monoplanare Philips modello Azurion 7 M20, è un’attrezzatura di ultima generazione con prestazioni che lo posizionano uno de migliori sistemi in commercio a livello mondiale per quanto riguarda i sistemi angiografici digitali. Il costo complessivo di questo intervento è di 1.285.000.00 euro incluse le opere di adeguamento dei locali e degli impianti asserviti e manutenzione di tipo full-risk, un investimento settennale a noleggio frutto di fondi aziendali. “L’intervento di sostituzione dell’angiografo – ha spiegato ha commentato il Direttore Generale, dott. Claudio Vagnini – fa parte di un programma di rinnovamento delle tecnologie per procedure interventistiche dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria a che ha visto nel 2019 l’installazione di un nuovo angiografo per sala operatoria ibrida e il rinnovo dell’angiografo della Radiologia di Baggiovara andato in funzione in marzo 2021. Nel 2023-2024 mediante i fondi del PNRR è prevista inoltre la sostituzione di ulteriori tre angiografi per emodinamica in particolare uno presso la Cardiologia Ospedale Policlinico e Due presso Ospedale Civile di Baggiovara. L’impegno economico che questa Direzione si è assunta trova giustificazione nei vantaggi e benefici che derivano dall’implementazione delle procedure mininvasive e che rappresentano non solo il futuro della medicina ma la realtà: procedure che trovano nella Radiologia Interventistica una fondamentale espressione tecnica e che danno al paziente l’opportunità di trattare diverse patologie coi minori tempi di ricovero e complicanze”. Il fulcro che unisce questi due elementi è lo sviluppo della digitalizzazione e di una rete specialistica in grado di uniformare le competenze, di garantire lo stato dell’arte e avvicinare la complessità alla medicina territoriale e alla popolazione.
L’installazione ha comportato un fermo dell’attività di circa 60 giorni solari in conseguenza delle lavorazioni di adeguamento di locali ed impianti e dell’attività di messa in servizio della nuova macchina. In questo periodo è stato fondamentale il supporto per l’attività programmata della Radiologia dell’Ospedale Civile di Baggiovara e di un’apparecchiatura portatile di Backup per la gestione delle emergenze intraospedaliere. “Il sistema così acquisito – spiega l’Ing. Massimo Garagnani, Direttore del Servizio Unico di Ingegneria Clinica, si inserisce nel piano di sostituzione delle tecnologie dell’Azienda Ospedaliera e sostituisce il vecchio angiografo con oltre 20 anni di vita, con notevoli vantaggi dal punto di vista tecnologico grazie soprattutto all’implementazione delle più moderne tecnologie per la riduzione della dose di raggi X assorbita dal paziente, pur mantenendo sempre un livello eccellente di definizione dell’immagine acquista in radioscopia ed in radiografia”. “La manovrabilità e posizionamento dell’angiografo viene migliorata dalla presenza in sala, di un sistema di controllo touch posto all’estremità del tavolo paziente dal quale è possibile attivare le diverse funzionalità del sistema – spiega il prof. Pietro Torricelli, Direttore del Dipartimento Interaziendale Integrato di Diagnostica per Immagini – e questo lo rende un ausilio importantissimo per tutte le nostre procedure. L’obiettivo dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena è quello di creare, in collaborazione con l’Azienda Territoriale, una rete di Radiologia Interventistica strutturata su ampie aree di competenza territoriale in grado di offrire attività per il paziente acuto e di Pronto Soccorso e di inserirsi nella gestione diretta della diagnostica per immagini delle reti ospedaliere offrendo il supporto necessario per la gestione di specifiche condizioni patologiche. Questo obiettivo organizzativo si basa da una parte sulla consapevolezza che i centri di riferimento in cui sono inserite le UO di Radiologia Interventistica, sono snodi di alta specializzazione in cui sono presenti strutture e personale dedicato in grado di gestire la complessità e la formazione e dall’altra sulla necessità di collegare in rete l’attività del territorio”. “Il nuovo angiografo – spiega l’Ing. Marco Martignon, del Servizio Unico di Ingegneria Clinica – è un sistema di tipo multidisciplinare, con ampio detettore di radiazioni raggi X a pannello piatto di dimensioni 30x40cm con generatore ad alta potenza in grado di permettere l’effettuazione di indagini diagnostiche ed interventistiche di tipo angiografico in tutti i distretti corporei, con la massima accuratezza, risoluzione e precisione”. La disposizione dell’arco a C a soffitto che consente un’ampia escursione sul paziente combinata al tavolo di tipo a sbalzo comprensivo di movimentazione in tilting laterale, può infatti operare in tutti gli ambiti di utilizzo quali la radiologia interventistica avanzata, vascolare periferica, oncologico ed epatobiliare, cardiologico, sia per emodinamica che per elettrofisiologia.
Il sistema è dotato di software Roadmap 3D e tecnologia rotazionale dell’arco a C che consente l’acquisizione di esami anche con tecnica CBCT o “simil-TC” migliorando e dettagliando notevolmente l’analisi clinica e l’accesso al sito di intervento con possibilità anche di fusion imaging con esami tomografici diagnostici provenienti da apparecchiature RM e TC. Il rinnovo dei locali è avvenuto secondo i più moderni layout in particolare con disposizione delle apparecchiature accessorie prevalentemente su pensile a soffitto per facilitare l’operatività del personale sanitario oltre alla ripetizione dei parametri fisiologici del paziente direttamente in sala consolle per l’anestesista. L’adeguamento impiantistico ha previsto l’aggiunta di un gruppo di continuità dedicato di tipo on-line ovvero sempre in funzione in grado di stabilizzare costantemente il carico contro le fluttuazioni dell’alimentazione elettrica e garantire la continuità di servizio dell’intero impianto angiografico anche nel caso di interruzione della stessa. L’impiego principale è nell’interventistica oncologica e nell’interventistica endovascolare – aggiunge il dottor Cristian Caporali, Responsabile della Radiologia Interventistica del Policlinico – si effettuano principalmente trattamenti loco-regionali di lesioni neoplastiche primitive e secondarie di vari organi ed apparati in collaborazione col Centro Trapianti, con la Gastroenterologia e con l’Oncologia. Uno specifico campo di interesse in sinergia con la mission della nostra Azienda è lo studio e il trattamento del paziente candidato al trapianto di fegato e il trattamento delle complicanze dell’ipertensione portale (ascite e sanguinamento da varici), per le quali siamo centro di riferimento non solo per la provincia di Modena ma anche per Parma e Reggio Emilia. A tal fine sono stati acquisiti specifici software che agevolano il planning delle procedure e si integrano strategicamente con altre metodiche di imaging diagnostiche recentemente donate al nostro centro. Siamo inoltre centro di riferimento per l’interventistica nefrologica dell’intera provincia per il trattamento delle fistole dialitiche. Il nuovo dispositivo consentirà inoltre di implementare procedure ormai consolidate nella pratica clinica e prima difficilmente realizzabili nella nostra realtà, quali l’embolizzazione prostatica e l’embolizzazione dei cosiddetti fibromi uterini, dando la possibilità anche ai nostri pazienti di accedere a questo tipo di procedure in loco. Si tratta in generale di interventi mininvasivi che riducono i tempi di ricovero e spesso anche i costi rispetto al trattamento chirurgico convenzionale. Complessivamente vengono trattati circa 1000 pazienti all’anno ed è prevedibile un incremento di attività, specie nel periodo post-covid, per la necessità di riservare le sale operatorie agli interventi chirurgici maggiori”.