Un microchip tutto italiano contro le cellule tumorali
Al Congresso di Orlando (USA) dell’American Association of Cancer Research di sabato 2 aprile saranno presentati i primi risultati delle ricerche condotte dall’IRST – Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori su cellule tumorali circolanti pure al 100%, isolate grazie all’innovativa tecnologia DEPArray dell’italiana Silicon Biosystems.
DEPArray è al momento l’unico strumento automatizzato presente sul mercato in grado di isolare, identificare, manipolare e recuperare, con una purezza del 100%, cellule tumorali circolanti estremamente rare disperse in un fluido. Durante il funzionamento del DEPArray, che può essere descritto come un avanguardistico laboratorio miniaturizzato, un piccolo campione di fluido contenente la popolazione cellulare da analizzare è iniettato in un microchip costituito da una camera di circa un centimetro di lato. Le cellule d’interesse sono riconosciute da un sistema ottico basato su un microscopio a fluorescenza e possono essere visualizzate anche dall’operatore. Attraverso un sofisticato programma computerizzato, si formano, all’interno del chip, decine di migliaia di microscopiche gabbie “immateriali” di potenziale elettrico ciascuna delle quali intrappola una singola cellula mantenendola in levitazione. Sempre attraverso il software di gestione, ciascuna di queste gabbie può essere spostata, col proprio contenuto, indipendentemente dalle altre e indirizzata verso una sezione specifica del chip, destinata alla raccolta della cellula prescelta.
Il DEAPArray, a differenza di altre apparecchiature presenti sul mercato, consente non solo di individuare e selezionare le eventuali cellule tumorali presenti nel sangue periferico o midollare di un paziente ma permette anche di raccoglierle ancora perfettamente vitali. Ciò consentirà all’oncologo clinico di ottenere un’indicazione prognostica sull’evoluzione clinica della malattia e di definire, in modo più appropriato, un programma clinico-terapeutico personalizzato potendo acquisire, dall’espansione in vitro delle cellule tumorali circolanti raccolte, materiale utile per studi di caratterizzazione cellulare e biomolecolare del tumore analizzato.
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