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Ugo Amaldi nominato Presidente Emerito del Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica di Pavia

Il Consiglio di Indirizzo del Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica di Pavia ha nominato il professor Ugo Amaldi quale nuovo Presidente Emerito CNAO. Nato a Roma nel 1934, il prof. Amaldi, già Componente del Consiglio di Indirizzo sin dalla prima riunione tenutasi a novembre 2001, subentra nella carica a Erminio Borloni, storico manager pavese Presidente di CNAO fino al 2018 e scomparso nel 2019.

Al professor Ugo Amaldi si deve lo sviluppo in Italia, a partire dai primi anni Novanta, dell’adroterapia, una forma avanzata di radioterapia che impiega fasci di particelle per colpire con estrema precisione le cellule tumorali, risparmiando i tessuti sani circostanti. È infatti il 1991 quando scrive a quattro mani con Giampiero Tosi il rapporto pioneristico “Per un centro di teleterapia con adroni”, accolto con entusiasmo da personaggi del calibro di Umberto Veronesi e dall’allora Presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Nicola Cabibbo. Da lì il resto è storia, con un percorso non privo di ostacoli, che porterà alla realizzazione del primo centro italiano per il trattamento dei tumori con fasci di particelle subatomiche, inaugurato ufficialmente a Pavia nel 2010, voluto e finanziato da Ministero della Salute e da Regione Lombardia. Grazie anche alla lungimiranza di Amaldi, oggi il CNAO è uno dei 6 soli centri in tutto il mondo in grado di effettuare l’adroterapia sia con protoni sia con ioni carbonio e ha trattato oltre 4.500 pazienti affetti da tumori difficili.

“La nomina del professor Amaldi era scritta nel DNA del nostro Centro”, ricorda il professor Gianluca Vago, Presidente del CNAO. “Fu lui a coniare il termine ‘adroterapia’ nel 1992, per indicare questa forma avanzata di radioterapia, e a sostenere con grande coraggio e lungimiranza il progetto e la realizzazione del sincrotrone al CNAO, per la cura dei tumori. Erminio Borloni, il ‘braccio manageriale’, e Ugo Amaldi, la mente scientifica, sono a tutti gli effetti i due padri fondatori del Centro Nazionale di Adroterapia Oncologica. Era pertanto doveroso che il testimone passasse dal primo al secondo, nel pieno rispetto della nostra storia. Ma non posso non ricordare, in questa occasione, l’instancabile attività del professor Amaldi a sostegno della ricerca pubblica del nostro Paese, culminata nella recente proposta ormai nota come ‘piano Amaldi’ che, se venisse sostenuta dal nostro Governo, come speriamo, rappresenterebbe uno storico investimento a favore di tutto il mondo scientifico italiano”.

“Sono onorato di questo riconoscimento”, commenta il professor Amaldi. “All’inizio degli anni Novanta l’idea che gli adroni, e in particolare gli ioni, potessero essere efficaci nel colpire le cellule tumorali radioresistenti era ancora solo un’ipotesi. Da allora è stata fatta molta strada: ad oggi, in tutto il mondo, sono quasi 300.000 i pazienti trattati con protonterapia e oltre 40.000 quelli trattati con ioni carbonio. Sono orgoglioso del contributo sostanziale che l’Italia, con il CNAO, ha saputo dare all’applicazione di questa nuova tecnologia. Sono altrettanto certo che, grazie alle rilevanti innovazioni che sta introducendo e che saranno presto disponibili, CNAO diventerà il centro di adroterapia più attrezzato al mondo e continuerà a produrre importanti risultati sul fronte della ricerca scientifica contro il cancro, migliorando ulteriormente le possibilità terapeutiche a beneficio dei malati oncologici”.

Ugo Amaldi è Presidente della Fondazione TERA, nata nel 1992 per raccogliere i fondi e il personale necessari alla progettazione di quello che poi sarebbe stato il CNAO di Pavia. Figlio del fisico Edoardo Amaldi, uno degli storici Ragazzi di via Panisperna, Ugo Amaldi si è laureato nel 1957 in fisica all’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, specializzandosi in fisica nucleare, subnucleare e degli acceleratori di particelle. È stato Direttore di Ricerca presso l’Istituto Superiore di Sanità; dal 1973 al 1999 ha lavorato al CERN di Ginevra dove, tra i diversi progetti, ha coordinato anche la collaborazione internazionale DELPHI che ha visto coinvolti centinaia di fisici provenienti da tutto il mondo. Tra il 1991 e il 2006 ha insegnato all’Università degli Studi di Firenze, è diventato ordinario di Fisica medica all’Università Statale di Milano e poi si è trasferito all’Università di Milano-Bicocca. È Dottore Honoris Causa delle Università di Lione, Helsinki, Uppsala, Valencia e Distinguished Affiliated Professor del TUM di Monaco. Nel 2012 è stato nominato Fellow della Società Europea di Fisica. Circa 600 pubblicazioni rendono conto della sua attività scientifica in molti campi della fisica sperimentale e teorica. Negli ultimi 35 anni, più di un terzo degli studenti delle scuole superiori italiane ha studiato fisica sui suoi libri di testo.

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