Ogni anno nel Lazio più di 21.320 anziani sono colpiti da tumore. L’incidenza di questa malattia aumenta in modo direttamente proporzionale all’età e, secondo i dati dei Registri Tumori Italiani, il 63,7% dei nuovi casi riguarda proprio gli anziani. Il rischio di sviluppare il cancro negli over 65 è circa 40 volte più alto che nelle persone di 20-44 anni.

Per pianificare il più adeguato e integrato percorso assistenziale di questi malati, domani all’Ospedale San Pietro Fatebenefratelli di Roma, è previsto un incontro che vedrà coinvolti i responsabili di tutte le aree specialistiche che ruotano intorno al paziente oncologico, inclusi i clinici dell’Hospice Villa Speranza operativi sul territorio.

“Il trattamento dei tumori dell’anziano – spiega il Prof. Antonio Astone, Direttore della UOC di Oncologia dell’Ospedale San Pietro e organizzatore dell’incontro – apre una serie di problematiche poco affrontate in un individuo più giovane, in quanto si tratta di pazienti spesso già affetti da altre patologie croniche, in trattamento con farmaci potenzialmente contrastanti con le cure oncologiche e non sempre in grado di affrontare autonomamente il necessario percorso terapeutico. In aggiunta la letteratura scientifica è carente, in quanto gli anziani sono generalmente esclusi dai trial clinici. Viceversa, essi rappresentano la quota principale di pazienti afferenti ogni giorno nei nostri ospedali e ciò pone il clinico in una situazione di quotidiana difficoltà decisionale”.
L’evento, promosso da una Task Force oncologico-geriatrica coordinata dal prof. Silvio Monfardini insieme al prof Giuseppe Colloca, rientra nel tour “Road Map dell’Oncologia Geriatrica”, che ha già visto dieci incontri in tutta Italia.
“Devono essere tenuti nella giusta considerazione tutti gli elementi che caratterizzano la salute e la malattia della terza età – afferma il Prof. Silvio Monfardini, Direttore Programma Oncologia Geriatrica Fondazione Don Gnocchi di Milano -, compresi quelli sociali, la condizione e la volontà della famiglia, l’educazione del malato, i suoi sentimenti nei confronti della malattia e della cura”.