Torna ASMA ZERO WEEK
Torna ASMA ZERO WEEK, l’evento nazionale che dal 23 al 27 maggio mette a disposizione consulenze specialistiche gratuite in 45 Centri specializzati in tutta Italia, prenotabili al Numero Verde 800 628989.
La campagna, promossa anche quest’anno da FederASMA e ALLERGIE Odv – Federazione Italiana Pazienti, con il patrocinio della Società Italiana di Allergologia, Asma ed Immunologia Clinica e della Società Italiana di Pneumologia, in partnership con AstraZeneca, intende sensibilizzare gli oltre 3 milioni di pazienti in Italia sull’importanza della prevenzione degli attacchi d’asma e la possibilità di ridurne l’impatto sulla vita quotidiana attraverso l’adozione di corrette strategie di comportamento, alla luce delle nuove risultanze scientifiche.
“Nonostante le criticità correlate all’emergenza Covid-19, le passate edizioni dell’evento 2020 e 2021 hanno offerto a più di 2.000 pazienti con asma la possibilità di effettuare un controllo dello stato della propria patologia e ricevere consigli utili alla sua gestione da parte di uno Specialista”dichiara Alessandra Peres, vicepresidente FederASMA e ALLERGIE Odv. “Per il sesto anno consecutivo, grazie all’attività volontaria degli Specialisti aderenti, offriremo un aiuto concreto ai pazienti asmatici nell’ottica di promuovere corretta informazione e sostegno al paziente per una migliore gestione della malattia, sensibilizzandoli verso l’aderenza alla più corretta strategia di cura”.
In Europa circa 30 milioni di bambini e adulti di età inferiore ai 45 anni soffrono di asma, un’impattante malattia infiammatoria cronica delle vie aeree che può causare dispnea, sensazione di costrizione toracica, tosse e broncospasmo.
Un problema assai diffuso nell’approccio alla malattia è l’uso eccessivo dei SABA, broncodilatatori beta2-agonisti a breve durata d’azione, che può diventare abitudine se non dipendenza e abuso.Attualmente la comunità scientifica tende a prendere le distanze dall’impiego dei soli SABA,che agiscono sui sintomi e non sull’infiammazione sottostante, il cui uso regolare o addirittura frequente può essere un segno di scarso controllo della malattia e aumenta il rischio di riacutizzazioni.
“Nonostante gli ultimi aggiornamenti dei documenti internazionali di indirizzo riducano l’indicazione all’uso dei soli SABA nella gestione dell’asma, molti pazienti continuano a dipenderne eccessivamente e ad abusarne, e parallelamente a sottoutilizzare corticosteroidi inalatori”, fa notare la Prof.ssa Paola Rogliani, Professore Ordinario di Malattie dell’Apparato Respiratorio, Dipartimento di Medicina Sperimentale, Università di Roma Tor Vergata; Direttore UOC Malattie Apparato Respiratorio, Dipartimento di Emergenza e Accettazione, Fondazione Policlinico Tor Vergata, Roma. “Secondo quanto rilevato in una recente ricerca, nel nostro Paese il 32% dei pazienti usa più di 2 inalatori di SABA l’anno,quantità associata a un aumento del rischio di gravi riacutizzazioni. Lo stesso studio ha inoltre evidenziato, attraverso una survey condotta su 200 farmacie italiane, che i pazienti asmatici che acquistano più di 2 inalatori di SABA l’anno sono circa il 52%, spesso senza prescrizione del medico”.
La Global Initiative for Asthma raccomanda come approccio preferenziale la cosiddetta terapia MART, in cui la combinazione ICS-formoterolo è impiegata sia come terapia al mantenimento che al bisogno.1Come sottolinea ancora la Prof.ssa Rogliani, “vi sono solide evidenze da studi clinici che la combinazione ICS-formoterolo in mantenimento e al bisogno si associa a un rischio più basso di riacutizzazioni severe rispetto all’approccio ICS-LABA + SABA”.
Per sensibilizzare i pazienti e gli operatori sanitari sui rischi connessi a un eventuale uso eccessivo dei SABA, AstraZeneca ha promosso la campagna “Break Over Reliance”, centrata su un semplice test di 5 domande disponibile sul sito www.asmazero.it. In base alle risposte fornite, il test indica se si è a rischio basso, medio o alto di fare un eccessivo affidamento sullo spray SABA al bisogno per l’asma. Una volta completato il test, il paziente è invitato a scaricare i risultati cogliendo l’occasione offerta da ASMA ZERO WEEK per parlarne con uno Specialista.
Importanti novità riguardano poil’asma grave, in cui il trattamento di fondo per via inalatoriaanche se assunto in modo costante, non è sufficiente a controllare la malattia. In Italia ne soffrono circa 300.000 persone tra adulti, adolescenti e bambini.
“Attualmente in Italia più del 60% dei pazienti con asma grave è trattato con corticosteroidi per via orale sebbene le linee guida internazionali mettano in guardia sull’uso, sia a lungo termine che intermittente, di questa classe di farmaci per i numerosi effetti collaterali. Uno degli obiettivi prioritari del trattamento dell’asma grave dovrebbe essere la riduzione degli OCS fino alla loro eliminazione. I nuovi farmaci biologici hanno chiaramente dimostrato che si tratta di un obiettivo raggiungibile, insieme a una concomitante riduzione del tasso di riacutizzazioni e al controllo dei sintomi”, sottolinea il Prof. Giorgio Walter Canonica, Professore di Medicina Respiratoria, Humanitas University; Responsabile Centro Medicina Personalizzata: Asma e Allergologia, Humanitas Research Hospital, Rozzano (MI); International Advocate GINA.
L’approccio al trattamento dell’asma è complesso e in continuo aggiornamento, ecco perché è particolarmente importante che i pazienti vedano uno Specialista per una rivalutazione periodica dello stato di malattia e della sua gestione.
“Come ben ribadito in un recentissimo lavoro pubblicato su Lancet, la remissione della malattia, e non solo il suo controllo, è oggi un obiettivo realistico e raggiungibile, che può portare a un vero e proprio cambio di paradigma nella gestione dell’asma e nel dialogo tra medici e pazienti”, conclude il Prof. Canonica.