Top Doctors offre il proprio supporto al sistema sanitario mettendo a disposizione gratuitamente i propri servizi di telemedicina, come ad esempio il video-consulto, a tutti i medici, anche a quelli non iscritti alla piattaforma. L’azienda ha preso questa decisione per contribuire alla difficile situazione che il settore sanitario e i pazienti stanno vivendo: questi ultimi, per non intasare gli ospedali e i centri medici, stanno infatti rinviando i propri controlli sanitari già programmati.
Dopo aver annunciato la gratuità del servizio per i medici associati alla piattaforma, l’azienda ha registrato un aumento delle richieste da parte dei professionisti della sanità interessati ai servizi di teleconsulto per assistere i loro pazienti abituali. “Solo negli ultimi tre giorni abbiamo ricevuto le stesse richieste che normalmente riceviamo in un mese”, spiega Alberto Porciani, CEO di Top Doctors. “L’assistenza sanitaria privata è stata messa a disposizione delle esigenze che oggi prevalgono nel sistema, legate alla pandemia di Coronavirus. Nonostante la situazione attuale, i medici devono però continuare a fornire assistenza ai loro pazienti abituali. Gli appuntamenti meno urgenti vengono cancellati, sia dai medici che dai pazienti stessi, ma in alcuni casi non è possibile rimandare né la diagnosi, né il follow-up, né il trattamento”.
Per questo motivo la domanda dei servizi di teleconsulto di Top Doctors si è moltiplicata per 30 nelle ultime settimane, in Italia come anche in Spagna e nel Regno Unito, tre degli 8 Paesi in cui l’azienda opera.
Top Doctors annuncia quindi che, per i prossimi due mesi, qualsiasi professionista medico che abbia la necessità di usufruire dei servizi di telemedicina come alternativa al consulto di persona, potrà utilizzarli senza dover pagare il costo del servizio. I servizi includono sistemi di chat e videoconferenza, così come l’organizzazione degli appuntamenti online, disponibile 24/7. I medici saranno poi liberi di scegliere il prezzo per il paziente. Inoltre, aggiunge Porciani: “Stiamo lavorando per contattare tutte le compagnie assicurative affinché possano includere la telemedicina nei loro servizi, supportando gli assicurati nella fornitura di teleconsulto medico tramite Top Doctors”. L’azienda, che attualmente è la sola a offrire servizi di telemedicina per tutte le specialità mediche, non esclude la possibilità di prolungare la gratuità del servizio, nel caso in cui la crisi dovesse continuare.
I medici interessati e le compagnie di assicurazione possono contattare direttamente Top Doctors all’indirizzo telemedicina@topdoctors.it oppure telefonicamente ai numeri 0117544040 / 3938829789.
“Tutto questo ha per noi un costo strutturale e operativo, legato all’estensione della capacità dei server per soddisfare la domanda, oltre alle spese relative alla raccolta delle transazioni, e alle attrezzature per l’installazione di servizio di teleconsulto. Ma vogliamo comunque mettere la nostra tecnologia al servizio dei medici, in modo che possano usufruirne in questo momento di bisogno. È fondamentale fermare questa crisi sanitaria al più presto, ed è necessario che tutti i principali player diano il proprio contributo. Siamo sinceramente convinti di poter essere di grande aiuto ai professionisti del settore medico, che stanno lavorando duramente per contenere questo problema, fornendo allo stesso tempo assistenza e risposte ai pazienti che ne hanno bisogno” prosegue il CEO di Top Doctors.
Di fronte all’impossibilità di accedere ai servizi di telemedicina regolamentati, molti professionisti si rivolgono a strumenti di comunicazione istantanea non idonei al trattamento dei dati medici e non conformi alla normativa in materia. “E’ molto importante che, in questa situazione di crisi, dove può rivelarsi sempre più difficile mantenere la sicurezza, con l’aumento di casi di frode e tentativi di hackeraggio da parte dei cyber-criminali, vengano utilizzati gli strumenti corretti, in grado di fornire ai pazienti la garanzia che le loro informazioni vengano gestite nel rispetto delle misure di crittografia e conservazione dei dati in vigore a livello nazionale e internazionale”, conclude Porciani.