Il progetto SENOnALTRO dell’Associazione Vittorio Lodini di Reggio Emilia, da anni a fianco delle donne operate al seno, ha di recente donato con il supporto dell’Associazione “Amici del Day Hospital Oncologico di Guastalla” all’Azienda USL IRCCS di Reggio Emilia 13 tablet Samsung Galaxy Tab A6 per consentire la videocomunicazione tra degenti e familiari nei sei ospedali della provincia. Il progetto, elaborato dalla Direzione delle Professioni Sanitarie, è attivo dal 26 marzo scorso e riguarda sia pazienti COVID positivi, che sospetti COVID e non COVID presenti nei vari reparti dei nostri stabilimenti ospedalieri e nei servizi territoriali. L’iniziativa ha lo scopo di mettere in contatto i pazienti isolati che non sono in grado di comunicare con le loro famiglie in autonomia o per mancanza di dispositivi, per incapacità di utilizzarli o per isolamento.
“In questo momento di grave emergenza sanitaria – spiega Roberto Piccinini, coordinatore del Progetto SENOnALTRO – non potevamo restare indifferenti al tragico problema della solitudine nei letti d’ospedale. Quando abbiamo capito che c’era una forte esigenza da parte dei degenti isolati di avere un contatto con i loro famigliari abbiamo pensato di darci da fare per azzerare questa distanza. L’iniziativa segue altre attività messe in campo da SENOnALTRO e dall’associazione “Vittorio Lodini per la Ricerca in Chirurgia” a sostegno dell’Ausl IRCCS di Reggio Emilia, come la recente donazione di 5mila euro e la campagna Facebook “Ci mettiamo la faccia” per promuovere la raccolta fondi diretta all’Ausl, che ha visto partecipare in modo volontario medici e membri della Direzione sanitaria stessa.
Due sono le principali modalità di attivazione: a chiedere la videochiamata possono essere sia il paziente che i famigliari attraverso il personale sanitario di reparto. Il numero di chiamate effettuabile ogni giorno dipende dalla numerosità delle richieste e dalle condizioni cliniche del paziente. E’ pertanto possibile che il contatto avvenga il giorno successivo alla richiesta. Le richieste di videochiamata tramite tablet sono raccolte poi dagli assistenti sociali in raccordo con il personale infermieristico e tecnico, che valuta, sulla base delle condizioni cliniche del paziente, la fattibilità o meno della chiamata. Gli operatori dedicati al servizio sono dotati di dispositivi di protezione personale.