Su “Pharmaceutics”, uno studio del Galeazzi di Milano sulle interazioni farmaco-alimento
É stato pubblicato recentemente, sulla rivista “Pharmaceutics”, un articolo realizzato da alcuni specialisti dell’IRCCS Istituto Ortopedico Galeazzi, in collaborazione con rinomati professori dell’Università di Bologna, dell’Università di Torino e dell’Università di Stanford, sulle interazioni farmaco-alimento.
“L’idea di una revisione – spiega il dottor Briguglio – è nata in seguito alle frequenti domande dei pazienti sul modo in cui assumere il farmaco, se insieme al cibo o se lontano dai pasti. Come tutti sanno, leggendo il foglietto illustrativo dei farmaci, molto spesso, si trovano le raccomandazioni sulla modalità di assunzione del farmaco e se occorre evitare il consumo concomitante di alcol o altre sostanze, questo perché ci possono essere di frequente delle interferenze di assorbimento e quindi di efficacia. Ciò che volevamo fare era appunto lanciare ai colleghi professionisti e ai pazienti un messaggio importante spiegando che non sempre un farmaco può dare gli effetti desiderati, non solo perché potrebbe non esserci una grande aderenza alla terapia, ma spesso perché la molecola farmacologica potrebbe entrare in conflitto con alcune specifiche sostanze alimentari”.
“Ci siamo concentrati maggiormente sullo studio dei farmaci che si assumono per via orale – continua – così come si assume per via orale anche il cibo. Abbiamo rivisto i processi che potrebbero interferire sul metabolismo del farmaco, a partire dall’ingestione fino a tutte le interazioni che si verificano a livello intestinale, epatico, o a livello di assorbimento sistemico e interazione dinamica, ossia con la proteina finale che si legherà alla molecola farmacologica. L’articolo revisiona e spiega a fondo tutte le vie farmacocinetiche e farmacodinamiche più interessanti e conosciute: un lavoro molto bello ma anche molto impegnativo”.
“Analizzando tutti questi aspetti – conclude Briguglio – sì può facilmente capire come pazienti in polifarmacoterapia potrebbero andare incontro a problemi di efficacia. Ancor più rilevante è il fatto che il consumo di integratori alimentari è forse troppo in uso, senza che il paziente stesso abbia una completa informazione delle conseguenze a cui può andare incontro se li assumesse insieme ai farmaci. In futuro, è probabile che a seconda della terapia farmacologica che un paziente segua, siano accompagnate delle indicazioni su quali alimenti occorre evitare e perché. Un’ulteriore conquista per la medicina personalizzata su ogni paziente”.