Site icon Tecnomedicina

Studio internazionale rivede l’efficacia della Mirtazapina nella cura della dispnea

Uno studio di portata internazionale promosso dal londinese King’s College e sviluppato in collaborazione con professionisti della sanità reggiana ha ridimensionato l’efficacia sinora attribuita alla Mirtazapina nella cura dei pazienti con gravi difficoltà respiratorie.

Al farmaco, comunemente impiegato con efficacia nella cura degli stati depressivi, era stata negli ultimi anni attribuita una discreta capacità di risposta nel trattamento dei sintomi della broncopneumopatia cronica ostruttiva e della malattia polmonare interstiziale.

I risultati dell’analisi, alla quale hanno contribuito i professionisti della Struttura di Riabilitazione Respiratoria dell’Ospedale di Correggio e di Pneumologia dell’Arcispedale Santa Maria Nuova, con il supporto del Clinical Trials Center, dell’Unità di Cure Palliative e dell’Unità di Ricerca Qualitativa dell’Azienda USL-IRCCS, sono stati appena pubblicati sulla prestigiosa rivista “Lancet Respiratory Medicine”.

La ricerca, finanziata dall’Unione Europea con il bando Horizon 2020, aveva l’obiettivo prioritario di analizzare il ruolo della Mirtazapina nel trattare la difficoltà respiratoria grave. Una serie di casi pubblicati in letteratura e alcuni studi preliminari suggerivano che questo farmaco avesse un potenziale nella riduzione della gravità dei sintomi. La dispnea è tipica delle malattie respiratorie croniche e impatta significativamente sulla qualità della vita dei pazienti, generando complessi problemi clinici e un elevato impiego di risorse sanitarie. Le opzioni per alleviare o gestire efficacemente la patologia sono purtroppo ancora limitate. Lo studio promosso dal King’s College di Londra ha coinvolto 16 centri in 7 Paesi, tra i quali Reggio Emilia, e 225 pazienti attraverso il confronto degli effetti della somministrazione di Mirtazapina e di una sostanza placebo, rilevando l’assenza di miglioramento significativo nelle due situazioni. Lo studio richiama l’urgenza di proseguire, dunque, nella ricerca di terapie e supporti palliativi di efficacia verificata nella cura dei sintomi della dispnea grave, considerato che né in Italia né nei paesi coinvolti dallo studio sono disponibili farmaci specifici autorizzati.

Il team che ha contribuito allo studio è così composto: dr.ssa Silvia Tanzi, dr. Mirco Lusuardi, dr.ssa Martina Garofalo, dr. Alessandro Scarascia, dr. Pierluigi Donatelli, dr.ssa Sofia Taddei, dr.ssa Patrizia Ruggiero, dr.ssa Elena Turola, dr.ssa Candida Bonelli, dr. Luca Ghirotto, Silvia Soncini, Maria Taka Lovati, Valeria Soffientini.

Exit mobile version