Nuovo strumento per valutare lo sviluppo cognitivo dei neonati pretermine o post critici. Grazie all’Associazione Coccinelle – Amici del Neonato, il Dipartimento Materno-Infantile dell’Azienda Ospedaliera-Universitaria Senese, diretto dal professor Mario Messina, si è dotato di un innovativo apparecchio per misurare la scala di Griffith, che sarà utilizzato nel nuovo servizio di follow up del neonato pretermine e ad alto rischio attivato grazie alla collaborazione tra la Pediatria neonatale, diretta dal professor Giuseppe Buonocore, con la dottoressa Serafina Perrone, e la Neuropsichiatria Infantile, diretta dal dottor Roberto Canitano, con la dottoressa Valeria Scandurra e la collaborazione del Dipartimento di Salute Mentale, diretto dal professor Andrea Fagiolini.
«Un sincero ringraziamento all’associazione Coccinelle per la sensibilità dimostrata – conclude il direttore generale Valtere Giovannini – e per essere sempre vicini alle esigenze dei piccoli pazienti e delle loro famiglie».
«La valutazione della scala di Griffith – spiega il professor Buonocore – consente l’analisi standardizzata dello sviluppo globale del bambino tra 0 e 6 anni, in grado di fornire informazioni su specifici aspetti dello sviluppo quali le basi dell’apprendimento, il linguaggio e la comunicazione, la coordinazione oculo-manuale, lo sviluppo personale-sociale-emotivo, e la funzione grosso-motoria. Il follow-up del neonato pretermine e del neonato post-critico, ad alto rischio di sviluppare danno cerebrale – prosegue Buonocore – rappresenta un percorso cruciale ed indispensabile nella cura dei piccoli pazienti, perché consente di individuare precocemente eventuali problematiche che possono beneficiare di interventi riabilitativi precoci».
«Nel nostro servizio di follow up – aggiunge la dottoressa Perrone – abbiamo introdotto aspetti innovativi, multidisciplinari, finalizzati ad ottimizzare la gestione familiare dei neonati più “fragili”, il monitoraggio dello sviluppo neuroevolutivo e la diagnosi precoce delle eventuali problematiche cliniche correlate alla prematurità, in modo da garantire, in caso di necessità, interventi efficaci per il recupero delle funzioni motorie e il miglioramento delle competenze cognitivo-relazionali-comportamentali».
«Nell’ottica della prevenzione – aggiunge la dottoressa Scandurra – questa collaborazione tra patologia neonatale e neuropsichiatria dell’età evolutiva costituisce un punto di forza per la precoce individuazione e, conseguentemente, la migliore prognosi dei disturbi neuroevolutivi».
Il nuovo servizio offre la possibilità a tutti i piccoli pazienti di eseguire, in occasione della visita neuroevolutiva dei 18-24 mesi, una valutazione specialistica complementare finalizzata alla valutazione dello sviluppo globale del bambino e all’identificazione precoce di disturbi del neurosviluppo che viene effettuata utilizzando le scale di Griffith.