Stroke and Aneurysm Virtual Meeting
Si svolgerà on line nelle giornate del 30 e 31 ottobre il Congresso Internazionale della Società Mondiale di Neuroradiologia cui parteciperanno le eccellenze in questa patologia in collegamento da tutto il mondo.
L’epidemia ha purtroppo rivoluzionato la possibilità di aggiornamenti scientifici in tutte le discipline ponendo al centro nuove forme di didattica e di scambi culturali già presenti in altri settori. Non è preventivabile allo stato attuale quando sarà possibile il ritorno ad eventi in presenza fisica rispetto a questi on-line considerando che molti eventi del 2021 sono stati già postcipati al 2022.
L’utilizzo di web meeting con possibilità di webinar e collegamento su piattaforme avanzate rende possibili scambi di esperienze certamente in maniera più agevole ma limita ovviamente lo scambio di interazione diretta sui pazienti.
Per queste motivazioni è stato organizzato un evento internazionale Stroke and Aneurysm Virtual Meeting 2020 che si svolgerà il 30 e 31 ottobre 2020 con collegamento live sul trattamento endovascolare degli aneurismi cerebrali e dello stroke, riportando esperienze da tutti i principali centri internazionali, dall’Europa agli Stati Uniti, avendo come organizzatori la dott. Biondi di Parigi, il dott. Linfante di Miami, il dott. Causin di Padova, il dott. Riina di New York ed il dott. Muto di Napoli.
“Le cure endovascolari di patologie vascolari cerebro-spinali hanno avuto una notevole evoluzione negli ultimi 30 anni nel trattamento degli aneurismi e delle malformazioni vascolari cerebrali sia trattati in urgenza che in elezione, nonché nel trattamento dello stroke ischemico – sottolinea il dottor Mario Muto direttore UOC Neuroradiologia Diagnostica e Terapeutica AO Cardarelli di Napoli. “Lo stroke è una patologia tempo dipendente che ha avuto un notevole cambiamento nella sua gestione e nei suoi aspetti con l’avvento del Covid 19 e ciò è avvenuto in tutto il mondo. Nella fase iniziale durante il mese di marzo e aprile si è verificata una netta riduzione degli accessi ospedalieri per tali patologie a livello nazionale e ciò si presta ad alcune considerazioni”.
“In un secondo momento – prosegue il dottor Muto – con la ripresa di una attività quasi regolare vi sono state le problematiche connesse alla gestione dei pazienti sospetti o Covid positivi con la necessità di eseguire test diagnostici affidabili con risposte immediate e la necessità di identificare percorsi assistenziali separati tra pazienti negativi e pazienti sospetti o Covid positivi sia per la diagnostica strumentale che per la fase terapeutica con incremento della tecnologia. Tutto ciò dovrebbe avvenire sempre in tempi rapidi per non venir meno al target assistenziale di tale patologia.”
“Ultimo aspetto – conclude il dottor Muto – è sempre poi quello della carenza degli specialisti idonei al trattamento di tale patologia che necessiterebbe di una strada formativa preferenziale che è urgente determinare sia in Italia che negli altri Paesi del mondo”.
Si sta facendo, quindi, in tutto il mondo un notevole sforzo organizzativo, mediatico e culturale per stimolare da un lato i pazienti a non sottovalutare i disturbi clinici ma anche per organizzare la migliore assistenza possibile sin dall’accettazione al pronto soccorso.
È necessario, inoltre, il coinvolgimento di molteplici figure professionali che devono essere formate per rispondere alle migliori esigenze assistenziali ed il ruolo delle Università e delle Società scientifiche è perciò fondamentale. Altresì è essenziale un approccio multidisciplinare per la migliore selezione del paziente che possano indicare il trattamento più adeguato al caso in esame, quindi, neurologi, neurochirurghi e oncologi. I maggiori esperti al mondo su questa grave patologia saranno presenti all’evento on line del 30/31 ottobre per cercare risposte a questi ed a molti altri quesiti.