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Sostenere con più risorse e nuove regole la ricerca biomedica e la sperimentazione clinica

Ogni 1.000 euro investiti dalle aziende farmaceutiche nei trial clinici generano un risparmio di 2.200 euro per il Servizio sanitario nazionale grazie al minor utilizzo di farmaci, con un vantaggio economico complessivo che supera i 700 milioni di euro all’anno. Questi dati, come evidenziato da tempo dal Centro Studi di Fondazione The Bridge, mostrano che la ricerca biomedica e la sperimentazione clinica non solo rappresenta una leva per il progresso scientifico, ma è anche un asset fondamentale per la sostenibilità economica del sistema sanitario nazionale, garantendo opportunità di cura innovative per i pazienti e migliorando la qualità della vita e l’accesso a trattamenti all’avanguardia.

Sul tema, Fondazione The Bridge, Università degli Studi di Milano, Università degli Studi di Pavia e FITTFondazione Innovazione, Sviluppo e Trasferimento Tecnologico, hanno organizzato a Milano, presso l’Ospedale Maggiore Policlinico, l’evento “L’importanza della ricerca biomedica e della sperimentazione clinica in Italia”.

Ad aprire i lavori è stato Marco Giachetti, Presidente Fondazione IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico, mentre esperti, esponenti delle istituzioni, ricercatori e rappresentanti del settore privato hanno illustrato le riforme necessarie per mantenere alto il livello della ricerca italiana. Sono stati affrontati i nodi ancora da sciogliere e le possibili strategie per assicurare l’efficienza e la competitività del nostro sistema sanitario.

La ricerca clinica italiana deve trovare lo spazio per riformarsi, secondo criteri che ne garantiscano l’efficientamento e la qualità, per evitare che le aziende spostino altrove risorse e opportunità. E ciò alla luce anche dell’entrata in vigore del Regolamento europeo sulla sperimentazione clinica e dell’attuazione dei due Regolamenti europei sui dispositivi medici.

Tra i principali temi trattati: Il valore della ricerca indipendente, pilastro fondamentale per garantire equità e accesso alle cure innovative; l’importanza dell’integrazione dei dati nella ricerca clinica, e la necessità di sistemi interoperabili e usabili per massimizzare l’efficacia delle sperimentazioni; le opportunità offerte dai fondi per i farmaci innovativi, con uno sguardo alle sfide e alle potenzialità per il sistema sanitario e per i pazienti; i futuri sviluppi della ricerca cardiovascolare e neuroscientifica, settori di punta che pongono l’Italia in una posizione di rilievo nel panorama internazionale; il ruolo cruciale delle associazioni di pazienti, come ponte tra ricerca, istituzioni e cittadini, per favorire il dialogo e sensibilizzare l’opinione pubblica sul valore della sperimentazione; le criticità e i punti di forza dei comitati etici, fondamentali per garantire trasparenza e qualità nella ricerca.

Un focus particolare è stato dedicato alla Regione Lombardia, un modello di eccellenza in Italia per quanto riguarda gli outcome di salute, ma anche per l’efficienza, la competenza e la competitività del sistema. Il confronto ha permesso di esplorare le opportunità di miglioramento e di crescita, con un occhio attento all’adeguamento alle normative europee, come il nuovo Regolamento sulla sperimentazione clinica, che richiede una riforma in grado di rispondere alle sfide globali.

Il Presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha osservato che “temi come ricerca e sperimentazione sono ambiti importanti, dal punto di vista sociale ed economico e rappresentano il nostro futuro. Dobbiamo evitare di abusare di regolamentazioni e divieti, servono regole più chiare e condivise per gestire, ai fini della ricerca scientifica, l’utilizzo di dati anonimi in maniera ottimale. La Regione Lombardia si propone come modello per il futuro rilancio della sperimentazione e dell’innovazione della ricerca, grazie anche alla presenza di IRCCS, grandi ospedali, Università, un eco-sistema che funziona bene e che permette di mettere insieme con buoni risultati il pubblico con il privato”.

Per Alessandro Fermi, Assessore all’Università, Ricerca, Innovazione di Regione Lombardia: “Posto che in Lombardia abbiamo un eccezionale capitale umano, credo siano due i fattori sui quali dobbiamo concentrarci per quanto riguarda la Ricerca in Italia. Da un lato il problema dei finanziamenti: l’Italia non ha mai brillato per investimenti in questo campo e Regione Lombardia sta cercando di mettersi al pari con le altre regioni europee con cui ci confrontiamo. In questa legislatura, dunque, abbiamo raddoppiato i fondi che mettiamo a disposizione della Ricerca, mettendo in campo anche alcune misure completamente innovative. C’è poi il tema dei dati, che oggi sono un capitale fondamentale per la Ricerca. Ad esempio sui dati sanitari abbiamo a disposizione, come penso nessun altro, una quantità di informazioni che attualmente è solo parzialmente utilizzata. Penso sia necessario rivedere la legge sulla privacy, diventata troppo restrittiva, per poter mettere a disposizione della Ricerca la grandissima quantità di dati di cui disponiamo, almeno in maniera anonimizzata”.

Dall’evento sono emerse quattro proposte concrete che Rosaria Iardino, Presidente di Fondazione The Bridge, ha riassunto nel suo intervento conclusivo.

Innanzitutto, si è condiviso di proseguire il confronto sull’efficientamento del sistema lombardo della ricerca e della sperimentazione clinica coinvolgendo tutti gli attori interessati. 

La seconda proposta riguarda la formazione mirata del personale amministrativo e scientifico che opera nei Comitati Etici territoriali, per migliorare la qualità e l’efficacia del loro lavoro e ridurre i tempi di valutazione degli studi clinici. 

In terzo luogo, occorre valorizzare le buone pratiche già presenti sul territorio nella formazione del personale amministrativo, come l’esperienza dell’ASST Fatebenefratelli Sacco di Milano. È un modello che facilita i processi di ricerca, che può essere implementato anche in altre strutture sanitarie lombarde e nazionali.

Infine, la proposta di creare un tavolo di lavoro tra gli IRCCS lombardi per individuare e diffondere esperienze di eccellenza, al fine di alzare gli standard di qualità e competitività del nostro Paese.

“Vogliamo portare avanti le quattro proposte condivise quest’oggi – ha aggiunto Iardino – e lo faremo coinvolgendo Assolombarda, i soggetti pubblici e privati che fanno ricerca e gli assessorati regionali competenti. L’obiettivo è quello di costruire un modello lombardo che possa essere esportato a livello nazionale. Sono certa che, lavorando insieme, potremo trasformare queste proposte in risultati concreti.”

Per l’On. Simona Loizzo, componente della VIII Commissione Cultura, scienza e istruzione e della XII Commissione Affari Sociali e Presidente dell’Intergruppo parlamentare sulla Sanità Digitale e le Terapie Digitali: “La ricerca biomedica e la sperimentazione clinica non sono soltanto attività scientifiche, ma un vero e proprio motore di sviluppo economico, sociale e sanitario. L’Italia ha dimostrato in molte occasioni di essere all’altezza di questa sfida, ma non possiamo ignorare le difficoltà che rischiano di rallentare il sistema. Come promotrice dell’Intergruppo parlamentare sulla Sanità Digitale e le Terapie Digitali, credo fermamente che innovazione e ricerca siano pilastri fondamentali per garantire un servizio sanitario nazionale moderno, competitivo e realmente orientato ai bisogni dei pazienti”.

L’iniziativa si inserisce nell’ambito del progetto “Agenda Salute”, lanciato nel novembre 2023 da Fondazione The Bridge, Università degli Studi di Milano e Università degli Studi di Pavia, con l’obiettivo di stimolare una riflessione multi-stakeholder sulla necessità di riformare il sistema sanitario italiano, puntando sulla sostenibilità, l’innovazione e la qualità della ricerca biomedica.

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