Sindrome di “PANS/PANDAS” associata all’alterazione del microbiota intestinale
Esiste una correlazione tra la sindrome di PANS/PANDAS e alcune alterazioni specifiche del microbiota intestinale. Lo dimostra per la prima volta lo studio italiano Quagliariello et al. 2018, pubblicato dalla rivista Frontiers in Microbiology, del gruppo Nature, realizzato dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù in collaborazione con i ricercatori del Policlinico Agostino Gemelli e dell’Università La Sapienza di Roma.
I trilioni di batteri presenti nell’intestino agiscono come una vera e propria centrale biochimica per l’intero organismo. Questo “reattore” trasforma le molecole che derivano dalle sostanze nutritive, per produrre energia e regolare l’immunità della mucosa intestinale e l’equilibrio delle popolazioni microbiche che agiscono da barriera nei confronti degli agenti patogeni. Pertanto, le attività biochimiche del microbiota influenzano fortemente tutti i distretti dell’organismo.
Alcuni studi hanno dimostrato che il microbiota influenza non solo l’omeostasi intestinale ma anche quella extra‐intestinale, agendo sul comportamento e sulle attività del cervello lungo l’asse cervellointestino. Infatti, varie evidenze indicano che il microbiota intestinale è implicato nell’equilibrio dei comportamenti neuropatologici come lo stress, i disturbi dello spettro autistico, la depressione, la sclerosi multipla, attraverso segnali immunitari, endocrini e neurali. Il microbiota interagirebbe con il cervello attraverso il midollo spinale, il sistema nervoso enterico, l’asse ipotalamo‐ipofisi‐surrene e il sistema nervoso centrale. Questa interazione è supportata dai documentati effetti dei probiotici e degli antibiotici sull’attività e sulle funzioni cerebrali. L’asse cervello‐intestino è bidirezionale.
Le comunità microbiche sono regolate dall’ambiente e dagli stili di vita e dalle caratteristiche individuali. Dato che i cambiamenti nella composizione del microbiota si associano ad alterazioni cognitive e del comportamento, un microbiota “sano” o eubiotico è essenziale per una ottimale regolazione dell’asse intestino‐cervello.
La sindrome neuropsichiatrica infantile ad insorgenza acuta e il disturbo neuropsichiatrico autoimmune pediatrico associato alle infezioni da streptococco sono condizioni rare ancora molto dibattute, caratterizzate da un esordio improvviso e talora drammatico di sintomi
neuropsichiatrici diversi.
La ricerca, pubblicata sulla rivista Frontiers in Microbiology del gruppo Nature, ha analizzato e descritto la relazione tra PANS/PANDAS e l’ecologia del microbiota intestinale. In particolare, nei pazienti di 4‐8 anni si evidenzia una marcata omogeneità dei profili del microbiota, con una caratteristica aumentata presenza di alcuni microbi marcatori, come Bacteroides, Odoribacter ed Oscillospira. Nei pazienti sono anche aumentati i metaboliti coinvolti nella modulazione della risposta anticorpale e infiammatoria, mentre sono diminuiti quelli associati
alle vie biochimiche coinvolte nelle funzioni cerebrali, in particolare la D‐alanina, gli acidi grassi a catena corta, e gli intermedi della tirosina e della dopamina.
Alla ricerca hanno lavorato in particolare la dott.ssa Lorenza Putignani, Unità di Parassitologia e di Microbioma Umano del Bambino Gesù, il prof. Francesco Cardona, Neuropsichiatria infantile, La Sapienza, il prof. Antonio Gasbarrini, Area Gastroenterologia e Oncologia medica del Gemelli.
Lo studio ha suggerito che le infezioni da Streptococco possono alterare le comunità batteriche intestinali, producendo uno stato pro‐infiammatorio attraverso la selezione di specifici ceppi batterici associati all’infiammazione intestinale ed all’attivazione della risposta immunitaria, con un effetto indiretto sulla ridotta produzione di metaboliti coinvolti nelle attività cerebrali, come gli acidi grassi a catena corta, i precursori della D‐alanina, della tirosina e della via biochimica della dopamina. Lo studio dei soggetti PANS/PANDAS, pur non permettendo l’individuazione di marker biologici diagnostici, ha mostrato che la composizione del microbiota intestinale possa influenzare
il comportamento, così come è stato suggerito da altri studi sui pazienti affetti da disturbi dello spettro autistico, offrendo spunti per un dibattito speculativo su potenziali nuovi approcci terapeutici.