Silvia Ceretelli nuova direttrice di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale dell’ospedale Misericordia di Grosseto
La dott.ssa Silvia Ceretelli è la nuova direttrice dell’Unità operativa complessa di Immunoematologia e Medicina trasfusionale dell’ospedale di Grosseto. Il direttore generale della Asl Toscana sud est Antonio D’Urso le ha assegnato l’incarico dopo una selezione pubblica.
“L’azienda continua nel percorso di consolidamento della propria struttura a ogni livello – ha commentato D’Urso – , mantenendo alta l’attenzione in tutti i campi. In questo caso il nostro impegno riguarda un aspetto importante come le attività legate alla medicina trasfusionale che per un ospedale sono di primaria importanza. Sono convinto che con la dott.ssa Ceretelli siamo in buonissime mani per la sua competenza ed esperienza”.
La neo direttrice, che entrerà in servizio il primo settembre, approda a Grosseto dopo una esperienza di due anni, dal 2019 al 2020, come direttore di Immunoematologia e Medicina trasfusionale Pisa e Livorno. In precedenza ha svolto l’incarico di responsabile qualità dell’Unità operativa complessa all’ospedale di Livorno dove si è occupata prevalentemente di raccolta sangue ed emocomponenti. Dal 2005 ha strutturato un percorso per la donazione di sangue cordonale che è uno dei principali della Toscana. Un’attività multidisciplinare pianificata con ostetricia e ginecologia. Inoltre sempre a Livorno la dott.ssa Ceretelli ha creato la sezione territoriale di Adisco. Per anni attraverso un progetto con il ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e nell’ambito del progetto “Educazione alla salute”, ha svolto attività di sensibilizzazione alla donazione tra gli studenti, i migranti e i cittadini. Tanto che è stata chiamata a svolgere a settembre un corso Fad come esperta nella programmazione dei sistemi informatici applicati alla prenotazione e alle attività in ambito donazionale.
“Sono molto contenta ed entusiasta di affrontare questa nuova sfida – ha dichiarato – e i miei primi obiettivi sono quelli di mantenere e incrementare le donazioni e migliorare il percorso della medicina trasfusionale. Come prospettiva futura – ha concluso la dott.ssa Ceretelli – voglio potenziare la medicina trasfusionale alternativa, cioè l’uso degli emocomponenti finalizzati alla medicina rigenerativa”.