Le patologie valvolari cardiache sono tra le più diffuse nella popolazione anziana e colpiscono ogni anno, in Italia, circa  un milione di persone, pari al 12,5% degli over 65. I numeri, destinati ad aumentare con l’invecchiamento della popolazione, raggiungeranno 2,5 milioni entro il 2040.

Se ne parlerà nella Settimana Europea sulle Malattie delle valvole cardiache, dal 12 al 18 settembre, che punta ad aumentare la consapevolezza di cittadini e istituzioni su queste patologie e invita a non sottovalutare sintomi apparentemente banali, ma a rivolgersi subito al proprio medico di base. Per quanto paradossale, sembra infatti che la prima e semplice verifica sulla  condizione cardiaca venga condotta solo sul 17% dei pazienti over 60, nonostante le statistiche indichino che tra il 2% e il 7% della popolazione over 65 possa verificarsi una stenosi aortica, ovvero un restringimento della valvola aortica. La patologia, rischiosa e diffusa, può però essere curata e guarita se adeguatamente trattata.

Più rassicuranti, sotto il profilo terapeutico, i dati della Società italiana di Cardiologia Interventistica GISE che segnala come dopo lo “stop” legato alla pandemia, che ha ridotto del 20% gli interventi per patologie cardiache fra il 2020 e il 2021, con impatti devastanti su migliaia di pazienti, si registri oggi una decisa inversione di tendenza, con  interventi attestati sui livelli pre-Covid, rinnovata attenzione a patologie quali la stenosi aortica e aumento delle sostituzioni di valvole aortiche per via percutanea. Queste sono ritenute, attualmente, fra le soluzioni terapeutiche più efficaci anche per pazienti che, per vari motivi, non possano  affrontare interventi di cardiochirurgia tradizionale.

Boston Scientific ha introdotto di recente la valvola cardiaca Acurate Neo 2. Suffragato da autorevoli studi internazionali, il nuovo sistema non pone limiti all’età dei pazienti ed è dotato di un dispositivo di rilasciosemplificatoche consente di accedere con precisione anche a vasi sanguigni piccoli e complessi. Gli studi evidenziano, inoltre, che la procedura Acurate Neo 2 riduce di ben tre volte il rigurgito paravalvolare aortico, cioè il riflusso di sangue dall’aorta al ventricolo sinistro causato da difetti valvolari, un elevato fattore di rischio negli interventi di chirurgia cardiaca. In proposito va anche ricordato che la sostituzione TAVI delle valvole aortiche comporta, nel 25% dei casi, l’impianto di un pacemaker. Anche questa necessità è stata sensibilmente ridotta dal sistema Acurate Neo 2 che la evidenzia solo nel 7,6% dei casi, confermando sia la bassa invasività della procedura, sia la possibilità di ridurre drasticamente i giorni di ricovero con significativi vantaggi economici. Molti specialisti, infine, hanno registrato dopo l’impianto di questa valvola un migliore accesso alle coronarie, aspetto per nulla marginale quando si tratti di pazienti giovani che debbano affrontare nel giro di qualche anno la eventuale sostituzione della valvola cardiaca e possano contare su coronarie meglio preservate, accessibili e facili da trattare.