Innovativo intervento di resezione parziale della milza per via laparoscopica su una giovanissima paziente affetta da una rara neoformazione cistica della milza.
Ad eseguirlo i dottori Luca Degrate, Eleonora Colciago e Mauro Scotti della Struttura Complessa di Chirurgia Generale, diretta dal prof. Marco Braga, il primo intervento di questo genere presso la Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori ma anche tra i pochissimi altri casi eseguiti nel mondo per il tipo di patologia di cui era affetta l’adolescente.
L’intervento si è reso possibile grazie all’utilizzo di tecnologie all’avanguardia a disposizione delle sale operatorie dell’ospedale San Gerardo di Monza, quali la telecamera laparoscopica 4k, l’ecografia intraoperatoria laparoscopica, la visione con verde di indocianina e particolari strumenti di dissezione e coagulazione.
“Il nostro centro – spiega il prof. Braga che è anche Direttore della scuola di specializzazione di Chirurgia Generale presso l’Università degli Studi di Milano-Bicocca – è stato uno dei primi in Italia ad effettuare interventi di splenectomia per via laparoscopica sia nei pazienti adulti sia in quelli pediatrici e l’esperienza di questi anni ci rende tra i centri italiani con la maggior casistica per questo tipo di intervento”.
La possibilità di effettuare un intervento di splenectomia parziale per via laparoscopica permette una rapida ripresa delle normali attività del paziente e riduce notevolmente il dolore postoperatorio, senza avere un aumento dei rischi rispetto al classico intervento laparotomico.
La giovane paziente non ha avuto bisogno di trasfusioni di sangue in quanto le perdite ematiche durante l’intervento sono state minime ed è stata dimessa dopo pochi giorni dall’ospedale, senza complicanze chirurgiche. L’aver rimosso solamente la parte ammalata della milza, permetterà inoltre alla paziente di conservare una normale funzione immunitaria.
“La Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori – dichiara il Direttore Generale Silvano Casazza – può contare su un elevato livello professionale del suo personale che permette, anche attraverso l’introduzione di tecniche e tecnologie innovative, di affrontare situazioni come quella gestita dalla Chirurgia Generale, relativa a un paziente pediatrico con patologia rara”.