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Quattro premi per il centro emofilia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma

Il centro Hub Emofilia e malattie emorragiche congenite dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, di cui è responsabile Annarita Tagliaferri, si contraddistingue come centro dinamico dal punto di vista della ricerca scientifica. Quattro sono infatti i premi riconosciuti alla struttura nel corso del recente Convegno triennale sui problemi clinici e sociali dell’emofilia, l’evento più importante della comunità scientifica del settore in Italia, organizzato a Napoli dall’Associazione italiana centri emofilia, del cui Consiglio direttivo Annarita Tagliaferri è membro uscente, in collaborazione con la Federazione delle Associazioni Emofilici e giunto alla sua sedicesima edizione.
I quattro studi presentati hanno tutti conseguito un premio e due di essi, in particolare, sono stati premiati come contributi scientifici di giovani ricercatori. Le correlazioni possibili tra le caratteristiche genetiche, quelle cliniche e di laboratorio dei pazienti con malattie emorragiche congenite, tra i quali quelli con deficit del Fattore XI della coagulazione, portano a definire in modo netto il profilo del malato aprendo la possibilità di un trattamento personalizzato. Il lavoro, presentato da Annalisa Matichecchia, biologa borsista del centro parmigiano, si colloca come studio riconosciuto nel suo valore, considerando le scarse informazioni disponibili su questa rara patologia. L’impegno per l’ottimizzazione della terapia, che consente la protezione dalle emorragie e dalle loro conseguenze negative sullo stato di salute e la qualità di vita dei pazienti emofilici – la profilassi, in gergo medico – si segnala come elemento di interesse cruciale per il gruppo di Parma anche con la testimonianza del lavoro condotto da Gabriele Quintavalle, professionista del centro. Tra i migliori contributi scientifici dei giovani, il suo studio ha esaminato la casistica più ampia in Italia di protezione con l’unico farmaco per l’emofilia a azione prolungata disponibile oggi, alla ricerca del regime personalizzato sul paziente che consenta di ridurre la frequenza della sommnistrazione per via endovenosa, garantendo una adeguata protezione.
Insignito del premio per le migliori pubblicazioni scientifiche nel trienno 2014-2017, un secondo studio firmato da Quintavalle con Federica Riccardi, biologa molecolare del centro, frutto della collaborazione del gruppo con i professionisti della Genetica medica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma, guidata da Antonio Percesepe sull’effetto di alterazioni genetiche sui livelli circolanti del Fattore VII della coagulazione, valutato in un’ampia popolazione di pazienti della nostra Regione.
La serie di premi arrivati al Centro di Parma si chiude con una seconda pubblicazione scientifica riconosciuta tra le migliori del triennio che sottolinea, ancora una volta, l’obiettivo evidente della ricerca del trattamento ottimale per il paziente emofilico. Lo studio, elaborato e condotto dal professionista del centro Antonio Coppola, in collaborazione con colleghi italiani e stranieri, ha realizzato una revisione sistematica della letteratura disponibile sui trattamenti per prevenire le complicanze emorragiche in corso di interventi chirurgici o manovre invasive in pazienti con malattie emorragiche congenite.
Portando a casa dal congresso di Napoli i riconoscimenti della variegata attività scientifica, intitolati alla memoria di Raffaello de Biasi, indimenticato direttore del centro Emofilia campano, il gruppo consolida il livello scientifico del centro, individuato come riferimento e coordinamento regionale della Rete “Hub & Spoke” già nel 2002. Svolgendo attività per i 430 emofilici riconosciuti e per coloro che presentano il sospetto di una malattia emorragica, il centro offre un’assistenza globale: ematologica, ortopedica, odontoiatrica, pediatrica, fisiatrica, con consulenza diagnostica genetica, in collaborazione con le altre strutture aziendali, oltre a uno specifico supporto psicologico, attivo grazie alla collaborazione con l’associazione AVES Onlus.

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