Q3 Medical Devices firma un accordo di distribuzione dello stent biliare e pancreatico bioriassorbibile di Medtronic
Q3 Medical Devices ha annunciato la sigla di un accordo di distribuzione con Medtronic per ARCHIMEDES, il primo stent biliare e pancreatico totalmente bioriassorbibile del mercato, progettato come alternativa ai tradizionali stent in plastica.
La divisione Gastroenterologia e patologia di Medtronic, parte del Gruppo per le terapie minimamente invasive, e Q3 Medical hanno siglato un accordo esclusivo della durata di sei anni per la distribuzione dello stent bioriassorbibile ARCHIMEDES nell’Europa occidentale, negli Stati Uniti e in Giappone, con diritti in altre regioni. Q3 Medical continuerà a espandere la propria presenza nel Sud-est asiatico e in America Latina, Europa orientale e Medio Oriente.
Solitamente gli stent destinati al dotto biliare e pancreatico sono realizzati in plastica o in metallo, mentre ARCHIMEDES è prodotto con una combinazione di materiali solubili che permettono diversi gradi di bioriassorbibilità, a seconda delle esigenze del paziente. L’uso di materiali autodissolventi negli stent permette di ridurre il numero dei reinterventi comunemente effettuati con gli stent correnti e consente potenzialmente di eliminare le procedure di rimozione degli stent quasi sempre necessarie, al momento attuale, con i dispositivi in plastica e in metallo. ARCHIMEDES è dotato del marchio CE.
Eric Mangiardi, presidente e amministratore delegato di Q3 Medical, ha dichiarato: “Siamo estremamente soddisfatti, e siamo molto fortunati ad aver sottoscritto un accordo di partenariato con un’organizzazione leader nei dispositivi medicali come Medtronic. La firma di questo accordo rappresenta un importante passo avanti verso il nostro obiettivo: diventare lo sviluppatore leader a livello mondiale di impianti bioriassorbibili”. Mangiardi ha poi proseguito: “La promessa di ARCHIMEDES si basa sulla potenziale eliminazione della seconda procedura interventistica di rimozione richiesta dagli stent tradizionali in plastica, con il possibile taglio di miliardi di costi nei sistemi sanitari mondiali e il concomitante miglioramento della cura dei pazienti”.