Il 5 e il 6 maggio presso il Centro congressi dell’Unione industriale, via Vela 17 a Torino, si riuniranno 150 tra i massimi esperti nazionali e internazionali di malattie della pelle al convegno “Personalizzazione della terapia in DA/PSO/HS: come andare verso una terapia di precisione”, organizzato dalla Clinica dermatologica dell’Università di Torino diretta dal Prof. Pietro Quaglino e presieduto e coordinato, in particolare come programma scientifico, dal Prof. Simone Ribero, dalla Dott.ssa Michela Ortoncelli e dal Dott. Paolo Dapavo.
I 150 studiosi si confronteranno per creare un identikit del paziente, per definire i parametri clinici e genetici che più si associano a una risposta efficace. L’obiettivo è una miglior profilazione del paziente, fornendo documentazione scientifica e parere di esperti riconosciuti a livello internazionale sull’ambito che migliorerà l’approccio alla patologia, l’aderenza alle cure e con una ricaduta sulla popolazione affetta in termini di qualità di vita e risposta alla terapia.
La psoriasi colpisce circa il 3% della popolazione italiana, in una regione come il Piemonte circa 130.000 pazienti. È una malattia infiammatoria della pelle che porta a chiazze rosse (eritematose) ricoperte da squame bianche. Essa colpisce principalmente i gomiti e le ginocchia, ma può coinvolgere anche il viso, mani e a volte tutta la cute del corpo. Tutte le età, dalla pediatrica a quella anziana possono essere colpite da questa patologia con forte impatto sulla qualità di vita, sulla vita professionale e personale dei soggetti coinvolti.
La dermatite atopica, che a livello piemontese interessa circa 200.000 persone, invece è una patologia infiammatoria della cute che interessa sia l’età infantile che gli adulti con chiazze eritematose talvolta lichenificate con un quadro di secchezza cutanea diffusa. Le sedi coinvolte variano con l’età e principalmente sono le pieghe del collo, le braccia e le gambe. La dermatite atopica è caratterizzata da costante e intenso prurito, con un notevole impatto sulla qualità di vita del paziente, sulla qualità del sonno e conseguentemente sul rendimento in ambito scolastico e lavorativo. Di tutti questi pazienti almeno il 30% ha manifestazioni moderate o severe tali da dare indicazione a una terapia sistemica.
Al momento attuale molti farmaci sono disponibili sul mercato, ma non è ancora stata definita una personalizzazione della terapia sulla base di caratteristiche genotipiche e fenotipiche. Una tale personalizzazione della terapia avrà un impatto positivo sul paziente, da un lato incrementando il controllo della malattia e migliorando la sua qualità di vita e dall’altro riducendo i costi in ambito sanitario e sociale.