Progetto “IGIENE INSIEME” per una scuola più sicura
La scuola è un’istituzione cruciale per lo sviluppo, la crescita e l’evoluzione della nostra società che la pandemia del 2020 ha stravolto in ogni sua forma e percezione. Da luogo di scoperte e arricchimento, di condivisione e formazione, la scuola è oggi troppo spesso penalizzata, anche a causa delle scelte di contenimento del contagio recentemente attuate.
Con l’obiettivo di contribuire a restituire alla scuola il ruolo centrale che dovrebbe avere, Napisan, in collaborazione con alcuni partner di eccellenza come l’Università Vita-Salute San Raffaele e La Fabbrica, ha sviluppato il progetto “Igiene Insieme”, un’iniziativa rivolta alle scuole d’infanzia e primarie che si impegna a rendere la scuola un luogo nuovamente sicuro attraverso la diffusione e l’insegnamento delle buone pratiche di igiene tra i più piccoli.
Del resto, una delle lezioni più importanti lasciate in eredità da questo momento storico così particolare è senza dubbio il fatto che l’igiene personale non è più una questione privata ma ha altresì un impatto sulla collettività. Un insegnamento, questo, che non potremo più permetterci di dimenticare, e che proprio i più piccoli avranno il dovere, aiutati e supportati da docenti e genitori, di imparare al meglio.
Il progetto “Igiene Insieme” ha visto, nel periodo compreso tra settembre e dicembre 2020, una ampia diffusione su tutto il territorio nazionale, con 5.000 scuole partecipanti in 2.000 città italiane e ben oltre 700.000 studenti coinvolti in diverse attività insieme ai rispettivi insegnanti. Nei primi mesi del 2021 il progetto crescerà nuovamente, arrivando a coinvolgere ulteriori 3.000 istituti in tutta Italia e portando il totale delle scuole coinvolte a ben 8.000, con una percentuale che sfiora il 50% del totale nazionale se si prendono in considerazione le primarie.
Tutto ciò comporterà un impegno ancor più grande da parte del brand nel suo ruolo di guida utile a coinvolgere i bambini, ma anche i genitori e gli insegnanti, in una diffusione, sempre più ampia, delle buone e corrette pratiche di igiene. La concretizzazione di ciò sarà la donazione a tutte le strutture coinvolte di materiale didattico e informativo realizzato con l’Università Vita-Salute San Raffaele, oltre al kit per l’igienizzazione personale e delle superfici, per un impegno economico superiore ai 2 milioni di euro.
Infine, come già avvenuto nella prima parte dell’anno scolastico, vi sarà la possibilità per gli insegnanti di partecipare a un corso di formazione a tema igiene – sviluppato anche questo con la consulenza scientifica dell’Università San Raffaele – riconosciuto dal MIUR per l’assolvimento dell’obbligo formativo.
A sostegno dell’iniziativa, e con l’obiettivo di porsi in maniera sempre più efficace al fianco della scuola e di tutti coloro che direttamente o indirettamente vi ruotano intorno, Napisan ha condotto uno studio su oltre 1.000 docenti di scuole dell’infanzia e primarie, con l’obiettivo di fotografare lo stato dell’arte dopo i primi mesi dell’anno scolastico in corso.
Tra le principali evidenze emerse, già presentate nel mese di settembre in una ricerca Ipsos condotta dal brand, notiamo la forte necessità da parte del corpo docente di ricevere e avere a disposizione prodotti per l’igiene, graditi da quasi il 95% degli intervistati, e materiali educativi chiari e semplici, fortemente apprezzati nel 91% dei casi e utili ad accompagnare i più piccoli in un percorso formativo del tutto inedito per il mondo della scuola. Percentuali molto alte anche rispetto al gradimento delle attività e dei materiali da parte dei bambini, che si attesta a circa il 90%.
Particolare attenzione va poi dedicata alla ricaduta che le iniziative sviluppate dagli esperti di Vita-Salute San Raffaele e La Fabbrica hanno avuto sul comportamento degli alunni. A questo proposito, infatti, secondo il 70,3% dei docenti coinvolti nella rilevazione si sono osservati significativi miglioramenti nei comportamenti spontanei dei bambini circa l’attenzione all’igiene e alla prevenzione, mentre solo nell’1,2% dei casi i docenti hanno confessato di non aver osservato significative modifiche nell’attenzione all’igiene personale. Tra i comportamenti maggiormente migliorati, secondo i docenti, emergono in maniera particolare l’igienizzazione delle mani, per l’88% degli intervistati, il lavaggio delle mani, 67%, e l’igienizzazione dei banchi, 44%. Comprensibilmente minore a causa della giovane età, invece, il miglioramento legato a mantenimento della distanza, solo 37%, interazione con i compagni, 35%, e attenzione a tavola, 20%.
Unanime, infine, l’interesse da parte delle famiglie che, secondo i docenti coinvolti, si sono espresse favorevolmente nel 95% dei casi, ringraziando gli insegnanti di aver portato, quando più ce n’era bisogno e quando l’aiuto delle istituzioni ancora latitava, kit per l’igiene e materiali informativi, con i bambini che hanno così potuto acquisire nuova consapevolezza sul tema e mettere in pratica quanto imparato anche a casa, nel 76,8% dei casi secondo i genitori.
Il progetto “Igiene Insieme”, fortemente voluto da Napisan fin dai primi mesi della pandemia nel marzo 2020, ha visto il brand molto attivo sul tema dell’educazione all’igiene personale, attraverso una serie di iniziative dettate sì dall’emergenza ma anche e soprattutto dalla volontà di “essere presenti”, fornendo contributi concreti per la collettività. Tra le iniziative più rilevanti, oltre alla già citata donazione di kit per l’igiene e materiali educativi, il brand si è impegnato in un’importante donazione economica nei confronti dell’Ospedale San Raffaele di Milano per l’ampliamento dei posti di terapia intensiva e sub-intensiva e in una serie di azioni su larga scala dedicata al mondo della scuola, come ad esempio l’organizzazione di laboratori online per bambini.
Le iscrizioni al progetto, rivolto alle scuole d’infanzia e a quelle primarie, sono ad oggi ancora attive, e lo saranno anche nei prossimi mesi, con l’obiettivo di garantire una sempre più crescente importanza e diffusione al tema dell’educazione all’igiene personale, non solo a scuola ma anche in quei contesti di vita privata, come le famiglie, in questo periodo così colpiti dalla diffusione del contagio da Covid-19.