Presentati i nuovi dati che valutano l’efficacia e il profilo di sicurezza di B/F/TAF per il trattamento di persone affette da HIV ed epatite B o tubercolosi
Presentatii nuovi dati provenienti da tre studi che valutano il profilo di efficacia e sicurezza di B/F/TAF nelle persone con HIV, comprese quelle con coinfezione da HIV/epatite B e coinfezione da HIV/tubercolosi. Questi dati e altri studi a sostegno dell’importante ruolo di B/F/TAF nel panorama del trattamento dell’HIV sono stati presentati alla 31a Conference on Retroviruses and Opportunistic Infections.
Tuttora in corso, ALLIANCE è uno studio di fase III che valuta l’efficacia e la sicurezza di B/F/TAF rispetto a dolutegravir 50 mg + emtricitabina 200 mg/tenofovirdisoproxilfumarato 300 mg, F/TDF, DTG+F/TDF negli adulti con coinfezione da HIV/HBV che iniziano il trattamento. ALLIANCE è il primo studio clinico randomizzato che confronta regimi basati su TAF e TDF in adulti naïve al trattamento con coinfezione da HIV/HBV. Il suo obiettivo è valutare regimi terapeutici che possano sopprimere efficacemente sia l’HIV che l’HBV. I risultati alla settimana 96, segnalati in precedenza, hanno dimostrato l’efficacia di entrambi i regimi antiretrovirali. Inoltre, i partecipanti ad ALLIANCE trattati con B/F/TAF hanno mostrato livelli numericamente più elevati di soppressione virale dell’HBV e di sieroconversione. Ulteriori risultati dello studio hanno mostrato che i dati di sicurezza erano simili tra i bracci B/F/TAF e DTG+F/TDF. Gli eventi avversi includevano infezione del tratto respiratorio superiore, COVID-19, piressia, aumento delle ALT e nasofaringite.
Una nuova analisi esplorativa presentata alla conferenza CROI ha indagato ulteriormente i fattori associati alla risposta al trattamento dell’HBV osservati con B/F/TAF rispetto a DTG+F/TDF. Questa analisi di sottogruppo ha confrontato le risposte al trattamento dell’HBV in base ai dati demografici al basale, al genotipo dell’HBV e ai marcatori di gravità della malattia da HIV-1/HBV per tutti i partecipanti a due anni.
Coerentemente con la popolazione complessiva, la presente analisi suggerisce che nelle persone con coinfezione da HIV/HBV la risposta alla terapia basata su TAF rispetto a quella basata su TDF per molti esiti del trattamento dell’HBV potrebbe essere maggiore per alcuni sottogruppi, motivando così la continuazione degli studi in questa popolazione. Alcuni dei sottogruppi che hanno mostrato differenze di trattamento a favore di B/F/TAF includevano, tra gli altri, i soggetti più giovani, quelli con determinati livelli o tipi di HBV DNA/genotipi e quelli con enzimi epatici più alti della norma.L’uso di B/F/TAF in soggetti con HIV/HBV è sperimentale e la sicurezza e l’efficacia di questo uso non sono state stabilite.
La tubercolosi è la principale causa di morte tra le persone affette da HIV. Nel 2022, circa 167.000 persone sono morte di tubercolosi associata all’HIV, con la Regione Africana dell’OMS che ha fatto registrare la prevalenza più elevata. Sebbene siano stati compiuti progressi significativi nella diagnosi precoce e nel trattamento della tubercolosi associata all’HIV, esistono ancora sfide terapeutiche significative. Le interazioni tra antiretrovirali e farmaci per la tubercolosi complicano la gestione dei soggetti con doppia infezione. Queste interazioni si verificano principalmente durante il metabolismo dei farmaci. Le interazioni farmacologiche che coinvolgono rifampicina sono particolarmente rilevanti dal punto di vista clinico per alcuni agenti antiretrovirali.
Gli inibitori dell’attività di strand transfer dell’integrasi sono raccomandati dalle principali linee guida standard per il trattamento dell’HIV. Esistono diverse lacune nella ricerca clinica quando si combinano gli INSTI e i farmaci utilizzati per il trattamento della tubercolosi, lacune che devono essere colmate per informare il co-trattamento dell’HIV e della tubercolosi. Tuttora in corso, INSIGHT è uno studio di fase IIb condotto in aperto in collaborazione con diverse organizzazioni, tra cui il Centre for the AIDS Programme of Research in South Africa, che studia l’efficacia, la sicurezza e la farmacocinetica di B/F/TAF e dolutegravir 50 mg + lamivudina 300 mg/tenofovirdisoproxilfumarato 300 mg, TLD, in adulti che iniziano il trattamento per la coinfezione da HIV/TBC e che hanno ricevuto un regime terapeutico a base di rifampicina per almeno otto settimane.
I partecipanti sono stati assegnati in modo casuale a ricevere B/F/TAF o TLD secondo un rapporto 2:1. B/F/TAF è stato assunto due volte al giorno durante il trattamento per la tubercolosi contenente rifampicina e per 2 settimane dopo l’interruzione del trattamento per la tubercolosi. Successivamente, B/F/TAF è stato assunto una volta al giorno. TLD una volta al giorno piùuna dose serale di dolutegravir 50 mg sono stati assunti durante il trattamento per la tubercolosi e per due settimane dopo il completamento dello stesso. Successivamente, TLD è stato assunto una volta al giorno fino alla settimana 48. La misura dell’esito primario è rappresentata dai tassi di soppressione virale alla settimana 24, definiti come HIV-1 RNA ˂50 copie/ml.
I risultati preliminari della settimana 24 presentati alla conferenza CROI hanno mostrato che il 97% dei partecipanti trattati con B/F/TAF ha raggiunto la soppressione virale, così come il 97% dei partecipanti trattati con il regime basato su DTG. Gli eventi avversi gravi erano comuni in questa popolazione con malattia da HIV in stadio avanzato e tubercolosi, tuttavia nessuno degli eventi avversi segnalati è stato ritenuto correlato al farmaco in studio. Un numero simile di eventi avversi di grado 3 e 4 è stato segnalato in entrambi i bracci.
“In Sud Africa c’è la più grande epidemia di HIV al mondo, con più di 7 milioni di persone affette da HIV.Oltre la metà di questi hanno una co-infezione latente da TB”, ha dichiarato Anushka Naidoo, BPharm, MMedSc, PhD, Research Scientist, Centre for AIDS Programme of Research in South Africa e Principal Investigator dello studio INSIGHT. “La disponibilità di opzioni terapeutiche antiretrovirali, incluse opzioni all’interno delle singole classi di antiretrovirali è importante, in particolare in ambienti ad alto carico di HIV/ TB. I risultati chiave di questo importante studio presentato al CROI supportano la continua valutazione di B/F/TAF in persone con HIV e TB come trattamento potenziale per colmare un divario critico per le persone e le comunità che sopportano il peso sproporzionato della co-infezione.”
Lo studio INSIGHT proseguirà fino alla settimana 48 per determinare la sicurezza e l’efficacia a lungo termine. La somministrazione concomitante di B/F/TAF con rifampicina è stata controindicata dalla FDA statunitense.L’uso di B/F/TAF in soggetti con coinfezione da HIV/TBC è sperimentale e la sicurezza e l’efficacia di questo uso non sono state stabilite.
Nell’HIV si verificano cambiamenti genetici casuali. Alcuni di questi cambiamenti impediscono ai farmaci contro l’HIV di funzionare; questi cambiamenti sono chiamati mutazioni di resistenza. Per comprendere quanto a lungo le mutazioni di resistenza rimangono nell’organismo, i ricercatori hanno esaminato i modelli genetici dell’HIV nel corso del tempo in alcuni soggetti che hanno preso parte a tre studi clinici.
I dati sui genotipi sono stati raccolti all’inizio degli studi clinici, e per alcuni partecipanti erano disponibili anche report precedenti sulla genotipizzazione. I ricercatori hanno esaminato questi report per scoprire se le mutazioni di resistenza comparivano o scomparivano, in una coorte di partecipanti a tre studi che avevano effettuato lo switch al trattamento con B/F/TAF dopo aver raggiunto la soppressione virale per almeno tre mesi mentre assumevano il loro precedente regime antiretrovirale.
La maggior parte delle mutazioni associate a resistenze nell’analisi sono state rilevate nel durante tutto il tempo dello studio o sono comparse durante lo studio e non sono scomparse nel tempo. Le mutazioni di resistenza ai farmaci archiviate nelle cellule potrebbero persistere nonostante la soppressione virale, rappresentando un rischio di trasmissione di virus resistenti ai farmaci in caso di fallimento virologico, interruzione del trattamento o mancata aderenza. Gli operatori sanitari devono considerare tutti i trattamenti farmacologici precedenti e i report sui genotipi, e non devono dare per scontato che le mutazioni di resistenza non siano più presenti semplicemente perché non sono riportate nella segnalazione del genotipo più recente, poiché potrebbero riemergere in un secondo momento. Questi risultati evidenziano l’importanza di comprendere l’anamnesi del trattamento di un soggetto e il precedente stato di mutazione di resistenza per la gestione del trattamento.
Ulteriori studi di ricerca che valutano B/F/TAF presentati alla conferenza CROI 2024 esplorano i dati di sicurezza ed efficacia nelle popolazioni più anziane, nonché gli effetti del trattamento sui biomarcatori di attivazione immunitaria e il cambiamento di peso nelle persone con HIV virologicamente soppresse.
La triplice terapia con B/F/TAF è un trattamento completo per l’HIV che combina tre farmaci per formare un regime a singola compressa, comprendente un inibitore dell’attività di strandtranfer dell’integrasi, offrendo un dosaggio con somministrazione una volta al giorno con o senza cibo. La triplice terapia con B/F/TAF combina l’INSTI bictegravir 50 mg non potenziato con emtricitabina 200 mg/tenofoviralafenamide 25 mg La triplice terapia con B/F/TAF è un STR completo, e non deve essere assunto con altri medicinali per l’HIV.