In occasione del XV Congresso Nazionale delle Confederazioni Associazioni Regionali di Distretto, Società scientifica delle attività territoriali “Conferenza Nazionale Cure Domiciliari e Piano delle Cronicità”, svoltosi a Bologna dall’8 al 10 giugno scorsi, è stato premiato il poster “La tecnologia mobile a supporto della cura al paziente fragile” nelle Cure Domiciliari del Distretto di Cuorgnè: 9 mesi di attività, presentato da Claudia Toso, Elena Cacello, Eleonora Aloi, Eraldo Personnettaz, Lavinia Mortoni.
Il Progetto, avviato nel 2016, è atto a migliorare l’intervento domiciliare a vantaggio del paziente fragile e dell’organizzazione del servizio di Cure Domiciliari. Evitare gli spostamenti dal proprio domicilio porta vantaggi al paziente, evitandogli una condizione di stress legata al trasporto, al care-giver, che non perde giornate lavorative, e al sistema sanitario pubblico, che evita trasporti con ambulanza permettendo l’accesso agli ambulatori specialistici solo a casi selezionati, con il conseguente miglioramento dei tempi d’attesa.
Il personale infermieristico delle Cure Domiciliari del Distretto di Cuorgnè lavora in équipe e condivide con il medico di famiglia e gli specialisti della Rete Vulnologica il trattamento delle lesioni cutanee croniche.
L’acquisizione di 18 tablet, grazie al generoso contributo dell’ Inner Wheel Club Cuorgnè e Canavese, ha dato la possibilità agli infermieri delle Cure Domiciliari di attivare un servizio di telemedicina e di trasmettere in sicurezza immagini agli ambulatori specialistici secondo protocolli condivisi, quando necessario, o di condividere casi clinici in équipe.
L’infermiere ha avuto così la possibilità di utilizzare tale tecnologia non solo per la trasmissione di immagini per un consulto immediato ovvero differito da parte dello specialista, ma anche per monitorare nel tempo l’andamento delle lesioni e fornire delle evidenze sull’efficacia delle cure effettuate.
Durante il periodo di sperimentazione, dal 01/07/2016 al 31/03/2107, sono state monitorate le lesioni cutanee dei pazienti seguiti in cure domiciliari. Sono state aperte 130 cartelle vulnologiche che contengono il monitoraggio della cura delle lesioni. Previo consenso del paziente, sono state effettuare foto delle lesioni cutanee di qualsiasi origine e grado: all’apertura del caso e a discrezione dell’infermiere in caso di significativi cambiamenti e comunque una volta al mese.
Settimanalmente ognuno dei 18 infermieri dell’équipe segue da 4 a 6 pazienti con lesioni di vario grado.
Nel 20% dei casi si è attivata una consulenza specialistica, nei casi restanti è stato sufficiente il lavoro di condivisione in équipe delle Cure Domiciliari e con i Medici di Famiglia.
I consulti in telemedicina hanno evitato i disagi legati ai trasporti, sia al paziente sia al care-giver, e hanno evitato un sovraccarico degli ambulatori e/o un accesso inappropriato al Pronto Soccorso.
Attualmente, tale modalità di presa in carico del paziente con lesioni è ormai diventata parte integrata dell’assistenza domiciliare e della programmazione anche dell’attività dell’Infermiere di Comunità.