Nella UOC di Chirurgia Plastica e Ricostruttiva del Policlinico di Palermo, diretta dalla Professoressa Adriana Cordova, nel corso di un unico intervento, durato dodici ore, è stato eseguito un intervento di ricostruzione totale del pollice e dell’alluce.
La particolarità dell’intervento sta nella contemporanea ricostruzione delle due dita, un intervento eseguito in pochi centri al mondo.
L’operazione è stata effettuata su un paziente che, in un incidente stradale, aveva riportato l’amputazione del primo dito della mano destra.
A distanza di tre mesi dal trauma, l’equipe guidata dal chirurgo plastico Pierfrancesco Pugliese e composta dalla Dottoressa Mara Franza e dai medici in formazione specialistica Fernando Rosatti, Mariangela Vulpetti, Chiara Canfora e Serafina Pepe, hanno eseguito la ricostruzione completa del pollice mediante l’autotrapianto dell’alluce che, a sua volta, è stato ricostruito, con un’altra procedura microchirurgica, con un trasferimento di cute e osso dalla regione ileo inguinale, garantendo così l’integrità anatomica-estetica del piede.
Durante la lunga procedura il paziente è stato monitorato e seguito dagli anestesisti Marta Montalbano e Roberto Cusimano.
“E’ questo un intervento ricostruttivo estremamente complesso che viene eseguito in pochi centri al mondo e che conferma l’UOC di Chirurgia Plastica del Policlinico Paolo Giaccone come uno dei centri all’avanguardia nell’ambito della chirurgia post traumatica e ricostruttiva della mano” commenta la professoressa Cordova.
La Direttrice generale del Policlinico, Maria Grazia Furnari, dichiara: “Mi congratulo con la professoressa Cordova, il Dottore Pugliese e tutta l’equipe. Nella nostra Azienda, caratterizzata dall’inscindibilità tra assistenza, formazione e ricerca, la combinazione di competenze chirurgiche avanzate e tecnologie all’avanguardia continua a spingere i confini di ciò che è possibile, offrendo soluzioni sempre più efficaci per il miglioramento della qualità della vita dei pazienti”.
La ricostruzione delle dita mediante autotrapianto dal piede è una tecnica diffusa e consolidata da diversi anni che può restituire la funzionalità della mano.
“Le protesi – spiega Pugliese – per quanto performanti non posso sostituire un dito vero. L’autotrapianto di dito dal piede è la tecnica più complessa e avanzata che esista in questo ambito ma soprattutto nel nostro paese è difficilmente accettata per via della mutilazione del piede. Aver trovato un modo per ridare l’anatomia del piede nello stesso tempo chirurgico può ridare a tutti quei pazienti “indecisi” la forza per intraprendere un percorso di ripristino della propria anatomia della mano”.
Pugliese conclude: “Tutto il personale medico e infermieristico della UOC di Chirurgia Plastica ha contribuito in maniera fondamentale per la riuscita della procedura, la cui prognosi normalmente è riservata fino a 7 giorni dopo”.
Il paziente è stato dimesso a 8 giorni dall’intervento.