Il Policlinico di Bari grazie a un nuovo sistema integrato di apparecchiature diagnostiche potrà migliorare in modo significativo le capacità di individuare e curare i disturbi del sistema nervoso centrale e periferico come le crisi epilettiche, i disturbi del sonno, le malattie del nervo e del muscolo, le malattie demielinizzante. Tutto questo grazie a un importante investimento di 664mila euro in nuove apparecchiature, realizzato in gran parte attraverso i fondi Fesr-Fse 2014/2020. L’unità operativa di neurofisiopatologia, diretta dalla professoressa Marina De Tommaso (nella foto), dispone così di strumentazioni di ultima generazione per esami neurofisiologici avanzati, unico tra le aziende ospedaliere del sud Italia.

La presentazione è avvenuta in occasione della celebrazione dei 100 anni dall’esecuzione del primo elettroencefalogramma alla presenza del rettore dell’Università degli studi di Bari, prof. Stefano Bronzini, del presidente della scuola di medicina prof. Alessandro Dell’Erba e della direzione strategica dell’azienda ospedaliero universitaria. 

In particolare è stata attrezzata una control room che monitora tutti gli apparecchi di registrazione elettroencefalografica con sistemi di registrazione video simultanea, alcuni fissi negli ambulatori e altri portatili per il pronto soccorso, le rianimazioni o gli altri reparti di degenza, tra cui un elettroencefalografo ad altissima densità con possibilità di registrazioni a 256 canali.

“L’aggiornamento delle attrezzature – spiega la professoressa De Tommaso – costituisce un importante avanzamento in termini di potenzialità diagnostiche nell’ambito delle patologie neurologiche, del monitoraggio dei pazienti critici anche in ambito operatorio, con uno sguardo anche ai futuri sviluppi terapeutici della stimolazione non invasiva”.

Ci sono, infatti, le apparecchiature per la polisonnografia, che sarà possibile effettuare anche al domicilio del paziente, mediante le registrazioni poligrafiche-video con sistema holter, collegate con la control room dell’ospedale. Ma soprattutto apparecchiature per il monitoraggio in sala operatoria delle funzioni periferiche e centrali in corso durante interventi neurochirurgici, ortopedici e otorinolarinogoiatrici.
Il laboratorio è anche provvisto di uno stimolatore magnetico di ultima generazione per la stimolazione trancranica, completo di neuronavigatore per la localizzazione dell’area target,  che potrà essere utilizzato per la ricerca e in futuro anche per la stimolazione non invasiva.