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Più agilità per FIDIA FARMACEUTICI grazie a Nutanix

Nutanix ha annunciato di essere stata scelta da FIDIA FARMACEUTICI per il rinnovamento della propria infrastruttura nell’ottica di supportare al meglio la crescita del business, nonché semplificare la gestione e continuare ad essere conformi alle stringenti regole del settore.

L’azienda ha uno stabilimento produttivo in linea con le più rigorose normative nazionali ed internazionali per la qualità e la sicurezza, laboratori di ricerca e sviluppo ad Abano Terme dove ha sede la società, e un’unità di ricerca specializzata a Noto, in Sicilia. È inoltre presente con proprie sedi in Lombardia e nelle Marche. L’azienda conta oltre 1.300 brevetti al suo attivo, più di 1.400 dipendenti e vanta un giro d’affari che supera i 320 milioni di euro ed ha numerose filiali commerciali all’estero, inclusi i Stati Uniti, Germania, Austria, Spagna, Francia, Russia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Romania, Egitto e area META.

L’IT di FIDIA è costituito da circa 14 persone divise in tre gruppi: infrastrutture, applicazioni e analisi dati. La parte on-premise dell’infrastruttura è ospitata in due sale CED dentro il campus di 270mila metri quadri ad Abano Terme.

Nel 2019, l’infrastruttura on-premise arriva alla fine del suo ciclo di vita e FIDIA decide di avviare un importante progetto di rinnovamento e di cercare di conseguenza un partner riconosciuto sul mercato e di provata esperienza. Dopo una fase di analisi, FIDIA non ha dubbi e si affida a Nutanix come sottolineato da Enrico Ponchio, Technology & Infrastructure Manager di FIDIA Farmaceutici: “Tra i criteri c’era il grado di conoscenza dell’infrastruttura da parte del partner, l’affidabilità della soluzione, la libertà nella scelta dell’hardware e dell’hypervisor, la presenza del brand nel mercato farmaceutico e infine la customer satisfaction dei clienti del brand. Abbiamo scelto Nutanix perché è risultata la soluzione migliore rispetto a questi criteri ma anche perché era quella più sostenibile economicamente: abbiamo potuto mantenere l’hypervisor già adottato e il sistema di backup precedente, al fine di avere continuità dei servizi in essere”.

A marzo del 2021 partono i lavori con un obiettivo molto sfidante ma raggiunto pienamente da Nutanix: concludere il progetto prima del rientro dalle ferie estive. E così è stato poiché la configurazione delle macchine è stata fatta in soli cinque giorni e a fine agosto, con pochi clic eseguiti da remoto, le macchine erano configurate e operative. In particolare, sono stati installati sei nodi Nutanix NX 8035 G7 in due cluster, uno per ogni sala CED del campus di Abano, in modalità business continuity.

Oggi, oltre 1.000 persone utilizzano la nuova infrastruttura, su cui poggiano il file server e gli applicativi, tra cui SAP. Nel corso della migrazione, gli utenti non si sono accorti di nulla, ma hanno poi notato l’incremento delle prestazioni del file server, di SAP e del sistema di gestione della qualità.

Anche l’IT è pienamente soddisfatto come confermato da Ponchio: “Prima, quando il business mi chiedeva una macchina nuova mi serviva qualche ora a configurarla e prepararla, ora in 15 minuti sono in grado di concludere le operazioni. Anche le attività di aggiornamento sono molto più lineari ed efficaci anche in ottica cybersecurity: mi arriva un alert, mando la richiesta al partner e in pochi clic l’aggiornamento è eseguito”.

Sicurezza e continuità del business sono aumentati anche grazie all’agilità tipica delle architetture iperconvergenti: prima Fidia aveva implementato un sito di disaster recovery nella sede principale, ma in caso di incidente andavano comunque persi 15/30 minuti di dati mentre oggi invece il ripristino è quasi istantaneo.

E nei progetti futuri di FIDIA c’è anche il cloud: “Nonostante il backup sia stato mutuato dal sistema precedente continuiamo a guardare allo sviluppo anche di questo componente, essenziale per la sicurezza. L’infrastruttura Nutanix da questo punto di vista ci garantisce un’espandibilità estrema, non solo per proteggere i dati, ma anche per ampliare l’IT installando cluster anche nelle altre sedi dell’azienda e ricorrendo in modo molto facile e flessibile ad architetture di hybrid cloud. Sotto questo profilo, ho constatato che è proprio vero che con Nutanix basta un clic per espandere il sistema e connetterlo al cloud pubblico”, conclude Ponchio.

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