Gli italiani destinano all’acquisto di prodotti e servizi per il benessereun totale di 43 miliardi di euro, per un importo pro-capite di circa 1.300 Euro all’anno. È quanto emerge dal primo Rapporto sull’Economia del Benessere di Philips. Si tratta di una indagine, realizzata da DOXA su un campione di 4.000 persone di età compresa tra i 18 e i 64 anni in 10 regioni d’Italia, che accende i riflettori sugli stili di vita e le abitudini di consumo degli italiani per la corretta alimentazione, l’attività fisica, la cura del corpo, dello stress e del sonno.

“L’impegno quotidiano di Philips, azienda leader nel settore dell’Health Technology, è quello di rendere migliore la vita delle persone mediante innovazioni tecnologiche significative”. spiega Simona Comandè, General Manager Philips Italia, Israele e Grecia. “Il concetto di Continuum of Care sintetizza bene l’obiettivo dell’Azienda di supportare la domanda di salute delle persone a partire dallo stile di vita sano e dalla prevenzione. Per queste ragioni Philips ha deciso di promuovere un monitoraggio ad ampio spettro – di cui oggi presentiamo la prima edizione – delle abitudini e dei pattern comportamentali adottati dagli italiani nella ricerca del proprio benessere psico-fisico, utilizzandoli quali punto di partenza concreto per sensibilizzare l’opinione pubblica su stili di vita consapevoli”.

L’autovalutazione complessiva in risposta alla domanda: “Come valuteresti il tuo stato di salute?” indica che per l’81% degli italiani i risultati sono positivi. E questo benessere è anche esito di un monitoraggio sanitario significativo.

Gli italiani spendono molto per la sana alimentazione, più del 40% del totale per 17,5 miliardi di euro complessivi.  Una buona parte, 7 miliardi di euro, vengono destinati a prodotti per diete e regimi alimentari specifici. Dalla ricerca emerge che sono soprattutto le donne sotto i 35 anni a prestare attenzione agli stili alimentari, consultando dietologi e nutrizionisti e selezionando prodotti alimentari di qualità. Questa attenzione al benessere arriva anche in cucina: 3,7 miliardi di euro sono destinati all’acquisto di piccoli elettrodomestici per preparare cibi sempre più sani con frullatori e robot. Un’altra quota importante della spesa, 3,4 miliardi di euro, riguarda i prodotti per integrare l’alimentazione, acquistati da 29,5 milioni di persone.

Anche questa ricerca conferma la tradizionale attenzione degli intervistati per la propria immagine, che, per la cura del corpo, arrivano a spendere 10,2 miliardi di euro. Gli individui più interessati sono uomini e donne tra i 18 e i 34 anni. Ad assorbire le maggiori risorse in questo ambito sono i trattamenti in centri estetici, frequentati da quasi 19 milioni di persone per una spesa complessiva di 7,67 miliardi di euro. Segue l’acquisto di strumenti per la cura del corpo, che nel 2018 ha interessato circa 14 milioni di individui.

Gli italiani sono tutt’altro che sedentari. Il valore della spesa destinata all’attività fisica, praticata dal 78% dell’ampio campione intervistato, ammonta a 8,6 miliardi di euro. Per l’iscrizione a palestre, piscine e corsi vengono spesi 3,5 miliardi di euro, a cui si aggiungono 2,4 miliardi per l’acquisto di abbigliamento e attrezzature sportive – un’abitudine di consumo che accomuna quasi 20 milioni di italiani. Si colgono poi interessanti evoluzioni tecnologiche: gli italiani destinano 902 milioni di euro all’acquisto di app, software e strumenti tecnologici a supporto dell’attività sportiva.

Il recupero dell’equilibrio psico-fisico sta diventando una esigenza sempre più espressa, data la quota crescente di stile di vita frenetico a cui gli italiani si sentono sottoposti; 1 su 3 dichiara di soffrirne spesso.

La gestione dello stress assorbe infatti quasi 4,9 miliardi di euro. Il 66% degli italiani cerca rimedio acquistando prodotti per una spesa totale di 1,8 miliardi di euro. Inoltre, 6,6 milioni di italiani frequentano terme, spa e centri benessere, per una spesa totaledi 1,78 miliardi di euro, mentre 744 milioni di euro sono destinati al ricorso a specialisti.

Per curare l’insonnia e più in generale il sonno inquieto, sintomo che suona come campanello d’allarme per patologie come l’apnea del sonno e che interessa il 33% degli intervistati, gli italiani spendono 1,8 miliardi di euro. Infatti, il 50% del campione utilizza rimedi tra cui tisane, prodotti erboristici, farmaci, integratori alimentari, prodotti omeopatici e fitoterapici. Seguono l’acquisto di strumenti per migliorare la qualità del sonno e il ricorso a specialisti, che assorbono rispettivamente 493 milioni di euro e 354 milioni di euro.