Boehringer Ingelheim e il Vanderbilt Center for Neuroscience Drug Discovery hanno annunciato due nuovi accordi di collaborazione internazionale finalizzati allo studio, sviluppo e commercializzazione di piccole molecole innovative che hanno come obiettivo due distinti recettori accoppiati a proteine G noti per essere coinvolti nella modulazione di taluni circuiti cerebrali che risultano alterati in disturbi neuropsichiatrici come la schizofrenia.
“Unendo le proprie forze a quelle della Vanderbilt University, uno dei gruppi leader a livello mondiale nell’integrazione dei nuovi approcci traslazionali nelle neuroscienze di base nell’ambito dei disturbi neuropsichiatrici, Boehringer Ingelheim rafforzerà e amplierà i propri sforzi per rendere disponibili nuove opzioni terapeutiche ai pazienti”, ha dichiarato Bernd Sommer, Global Head CNS Disease Research di Boehringer Ingelheim. “I nostri colleghi del VCNDD condividono la nostra visione strategica sulla scoperta di farmaci per regolare circuiti cerebrali maladattivi che ritengono fondamentale per alleviare i sintomi di disturbi neuropsichiatrici e portare sollievo ai pazienti che soffrono di queste patologie invalidanti”.
I circuiti cerebrali maladattivi sono la base neurobiologica di sintomi rilevanti in molte patologie mentali. Tali sintomi possono comprendere difficoltà mnemoniche, di concentrazione e nel prendere decisioni oltre a isolamento, mancanza di motivazione o incapacità a provare piacere. Poiché i recettori accoppiati a proteine G svolgono ruoli specifici nella regolazione e nella modulazione delle funzioni dei circuiti cerebrali, essi sono obiettivi promettenti per terapie mirate ad alleviare detti sintomi. Il VCNDD è stato pioniere nella ricerca sui GPCR che ha portato a una maggiore comprensione del loro ruolo nella modulazione cerebrale.
“Siamo felici di collaborare con Boehringer Ingelheim allo sviluppo di nuove terapie per la schizofrenia e altri gravi disturbi psichiatrici” ha dichiarato P. Jeffrey Conn, VCNDD Director. “Boehringer Ingelheim è uno dei leader di settore e condivide la nostra passione per il progresso di nuove strategie terapeutiche che potrebbero migliorare sensibilmente lo standard terapeutico per coloro che soffrono di gravi disturbi mentali. Grazie a questa collaborazione possiamo perseguire nuovi approcci per correggere deficit dei circuiti cerebrali e poter trattare sintomi invalidanti che non rispondono ai farmaci esistenti”.
Craig W. Lindsley, director of medicinal chemistry del VCNDD, ha espresso lo stesso entusiasmo per questa partnership, esprimendosi con queste parole: “I programmi oggetto della collaborazione con Boehringer Ingelheim sono il risultato di anni di ricerca scientifica di base e traslazionale del nostro centro ed evidenziano il ruolo centrale che i centri di scoperta farmacologica universitari possono svolgere per il futuro della salute mentale umana”.
Queste nuove collaborazioni fra industria e università potrebbero essere le prime a concentrarsi sui 2 obiettivi GPCR con lo scopo di rispondere a esigenze terapeutiche insoddisfatte riguardo a sintomi cognitivi e negativi associati alla schizofrenia. La collaborazione potenzierà altresì gli obiettivi del VCNDD riguardo alla formazione dei dottorandi e dei ricercatori post-dottorato e lo sviluppo di nuovi strumenti per aumentare le conoscenze in ambito neuroscienze. Non vengono resi noti ulteriori dettagli della partnership. Gli accordi per l’individuazione di nuove terapie per il trattamento di disturbi neurologici sono il quinto e il sesto a essere stipulati fra Boehringer Ingelheim e la Vanderbilt University e vanno ad aggiungersi ai precedenti sull’individuazione di terapie oncologiche innovative.