Un trattamento consolidato per contrastare i più comuni dolori che causano mal di schiena e altri fastidi articolari. La struttura di Recupero e Rieducazione Funzionale dell’Asl di Vercelli, diretta dal dott. Giovanni Sguazzini Viscontini, ha già da tempo sviluppato terapie con iniezioni di una miscela bilanciata di ossigeno-ozono. “L’ozono è un gas dal caratteristico odore pungente, che viene mischiato con l’ossigeno all’interno di una strumentazione specifica dove l’ossigeno viene trasformato in ozono. Una tecnica indicata in caso di patologie specifiche come ernia del disco, protrusioni discali, discopatie con o senza interessamento radicolare, gonartrosi, spalla dolorosa, ecc. La miscela di ossigeno-ozono viene iniettata in corrispondenza della struttura responsabile della sintomatologia dolorosa, il numero di sedute, generalmente una alla settimana, varia da patologia a patologia e sono a volte previste alcune sedute di richiamo e mantenimento. “L’iniezione locale – spiega il dott. Sguazzini Viscontini – ha un’azione antalgica, antinfiammatoria e decontratturante, contribuendo in tal modo a ridurre la sintomatologia dolorosa e la disabilità del paziente; l’esperienza mostra che tale trattamento ha una efficacia terapeutica nel 75 – 83% dei casi. In caso di ernia del disco il beneficio è duplice: oltre all’effetto antalgico vi è una riduzione del volume dell’ernia, dovuta all’effetto di disidratazione da parte dell’ozono con conseguente minor compressione sulla radice del nervo interessato”. È sempre il clinico a valutare la possibilità di utilizzare questo trattamento: ciascun paziente viene valutato in base alle condizioni di salute, alla patologia specifica e la terapia viene attuata se non vi sono controindicazioni specifiche. “L’ozono – spiega ancora il dott. Sguazzini Viscontini – può essere iniettato da solo per sfruttarne l’effetto antinfiammatorio ed analgesico o in successione con altri prodotti, come l’acido ialuronico, nel caso della gonartosi, al fine di associare all’azione anti-infiammatoria del primo, l’effetto lubrificante del secondo. Per accedere a questo percorso di trattamento è necessario prima sottoporsi a una visita fisiatrica per valutare il quadro clinico e l’opportunità o meno di questo trattamento.