Al Santo Stefano di Prato è stato trattato con successo il primo caso di ischemia retinica con un farmaco trombolitico, indicato ed utilizzato per l’ictus ischemico cerebrale.
Si tratta di un paziente che nei giorni scorsi si è presentato in Pronto Soccorso per improvvisa cecità ad un occhio. La situazione era particolarmente delicata in quanto il paziente era da tempo monocolo per una pregressa lesione ischemica all’occhio controlaterale e si è trovato in una condizione di cecità.
L’ischemia retinica si verifica quando un trombo occlude in modo parziale o totale un vaso della retina ed impedisce al sangue di fluire. Proprio il mancato apporto di sangue alla retina può provocare importanti danni alla vista anche irreversibili.
A Prato, per il trattamento di questa patologia sarà messo a punto un apposito percorso diagnostico-terapeutico, su proposta del dottor Pasquale Palumbo, direttore di neurologia dell’ospedale e del dottor Paolo Raugei, coordinatore della diagnostica vascolare, che da tempo pensavano alla possibilità di un intervento rapido ed efficace.
Queste idee si concretizzano e diventano realtà attraverso il team specialistico composto dalla dottoressa Alba Caruso, neurologa responsabile Stroke Unit di Prato e dalla dottoressa Arianna Sgheri, oculista. Attraverso una diagnosi tempestiva di trombosi dell’arteria retinica e, valutata l’assenza di controindicazioni, viene effettuata la somministrazione endovenosa del farmaco indicato per sciogliere il materiale trombotico.
Il farmaco è da molto tempo impiegato per i casi di ictus ischemico cerebrale ed è stato utilizzato per la prima volta per l’ischemia dell’occhio, patologia che può causare cecità e per la quale non ci sono valide alternative terapeutiche.
Il paziente dopo il trattamento ha recuperato la vista per 8-9 decimi.
“Stiamo lavorando da anni, a Prato e su tutto il territorio dell’Azienda USL Toscana Centro, per migliorare l’assistenza ai pazienti colpiti da ictus ischemico – afferma Palumbo – e proporremo l’adozione di una procedura ad hoc sull’ischemia retinica su tutti gli otto ospedali della nostra rete.”
Rimane fondamentale il fattore tempo ed il trattamento deve essere iniziato più rapidamente possibile, al massimo entro 4-5 ore dall’inizio dei sintomi. Con il messaggio “Time is brain”, il Tempo è cervello, ricercatori statunitensi hanno sintetizzato quanto sia importante iniziare precocemente la terapia per ridurre i danni al tessuto cerebrale.
“Così, anche per l’ischemia oculare – ha sottolineato Raugei – il messaggio può essere sintetizzato con la stessa locuzione “Time is eye”, il Tempo è occhio. Il percorso attivato all’ospedale pratese coinvolge i medici dell’oculistica, della neurologia, del 118, del Pronto Soccorso, gli infermieri del triage, ma anche i medici di medicina generale e di continuità assistenziale per giungere ad una diagnosi precoce ed al conseguente trattamento in tempi brevi“.