Prendono il via in questi giorni i lavori di adeguamento di locali e impianti per l’installazione della nuova strumentazione di Diagnostica TC dell’Ospedale Santa Maria Bianca di Mirandola. Il primo passo è stato compiuto venerdì 19 febbraio: l’apparecchiatura in uso, totalmente funzionante ma ritenuta non più adeguata agli standard diagnostici attuali previsti per il nostro paese, è stata smontata e, grazie all’Associazione La Nostra Mirandola presieduta dalla Prof.ssa Nicoletta Vecchi Arbizzi che l’aveva donata al Santa Maria Bianca nel 2009, sarà inviata in un’area disagiata all’estero. Per tutta la durata dei lavori di installazione della nuova TAC, gli esami TAC ambulatoriali programmati, quelli per Pronto Soccorso e per i pazienti ricoverati al Santa Maria Bianca saranno garantiti da una TAC provvisoria, già in funzione in un locale posto a fianco del PS.

Con l’installazione della nuova TAC a 128 strati, la dotazione tecnologica dell’Ospedale di Mirandola – che eroga, attraverso l’Unità Operativa di Radiologia del Santa Maria Bianca diretta dalla dottoressa Novella Guicciardi, più di 10.000 prestazioni TAC all’anno – compie un salto qualitativo importante: “La strumentazione che sarà installata – spiega l’Ing. Marco Martignon del Servizio Unico di Ingegneria Clinica – unisce una qualità dell’immagine di altissimo livello a una sensibile riduzione della quantità di radiazioni, grazie ad algoritmi evoluti che consentono di diminuire di oltre il 60% la radiazione ceduta al paziente. È inoltre dotata di software e workstation per il post processing degli esami per le indagini radiologiche total body e per quelle neuroradiologiche”.
“L’Azienda USL ha sostenuto un investimento importante – sottolinea Giuseppe Licitra, della Direzione Medica del Santa Maria Bianca – per dotare Mirandola di una TAC di ultima generazione, con un costo complessivo di circa 500mila euro. Entro la metà di aprile contiamo di attivare la nuova apparecchiatura. Nel frattempo l’Ospedale è servito da una TAC provvisoria che garantirà la continuità necessaria nell’erogazione di prestazioni di diagnostica sia per i degenti che per i pazienti esterni. Da sottolineare anche l’impegno virtuoso dell’Associazione La Nostra Mirandola che si farà carico del trasporto e del montaggio della TAC dismessa, in un paese che non può giovarsi del nostro stesso parco tecnologico sanitario”.
“Sono diversi anni che La Nostra Mirandola Odv opera – afferma la Prof.ssa Vecchi Arbizzi – per dare una nuova vita alle TAC, perfettamente funzionanti, che vengono sostituite nelle strutture della nostra regione, trasferendole in Paesi in via di sviluppo o in aree disagiate, come Paraguay, Uganda, Nicaragua, Bosnia e Romania. Finora ne abbiamo trasportate sette, comprese quella donata dalla nostra Associazione all’Ospedale nel 2001 e quella in corso di sostituzione donata sempre da La Nostra Mirandola; altre tre sono state utilizzate per i pezzi di ricambio. Quella attuale di Mirandola andrà proprio in un’area remota della Romania, lontana dai grandi centri e dove i residenti non hanno a disposizione alcun macchinario per l’esecuzione di TAC”.