Una Terapia intensiva completamente rinnovata, quella dell’Ospedale Ramazzini di Carpi, grazie alla donazione delle Fondazioni modenesi che, per l’emergenza Covid, hanno messo a disposizione della sanità provinciale complessivamente 1,5 milioni di euro.

All’Ospedale di Carpi sono arrivati sei ventilatori per terapia intensiva e una centrale di monitoraggio per 10 posti letto intensivi, tecnologicamente all’avanguardia, che consente l’osservazione puntuale dei parametri vitali dei pazienti. Il monitoraggio a distanza è particolarmente necessario in caso di malattie altamente infettive come il coronavirus e per garantire a tutti i ricoverati un’assistenza ottimale e l’immediato intervento nell’eventualità di un repentino peggioramento delle condizioni cliniche. Sempre per potenziare la dotazione dell’Unità operativa di Anestesia e Rianimazione è arrivato un ecografo, utile alle diagnosi di malattie polmonari, mentre ulteriori cinque ventilatori polmonari sono arrivati per il Pronto soccorso e la Medicina d’Urgenza.

Le dotazioni si inseriscono nel percorso previsto dal Piano nazionale di potenziamento delle terapie intensive, consolidando anche a Carpi una struttura in grado di intervenire tempestivamente anche di fronte a una eventuale recrudescenza del virus. Si tratta infatti di attrezzature che si sono rivelate fondamentali durante l’emergenza Covid e che aumenteranno la capacità di assistenza ai pazienti più gravi affetti da SARS-CoV-2 o ai casi sospetti, ma soprattutto un innalzamento qualitativo dell’offerta sanitaria del Ramazzini, che si è rivelato un nodo importante della rete ospedaliera provinciale.
“Ringrazio di cuore le Fondazioni modenesi che ci hanno consentito questo importante miglioramento della terapia intensiva del Ramazzini – dichiara Antonio Brambilla, Direttore Generale dell’Azienda USL di Modena –. Una donazione che è anche un riconoscimento dell’impegno incessante profuso in questi mesi dai professionisti del nostro Ospedale, ai quali ora possiamo garantire ulteriori risorse tecnologiche per svolgere al meglio il loro lavoro a favore dei cittadini del territorio”.

“Nella drammatica situazione sanitaria in cui ci siamo improvvisamente trovati, la Fondazione CR Carpi, in un progetto congiunto con le Fondazioni modenesi, ha tempestivamente disposto risorse per sostenere le necessità che si stavano manifestando in tutta la loro ampiezza – sottolinea il presidente della Fondazione CR Carpi, Corrado Faglioni -. Siamo lieti che le dotazioni tecnologiche che arricchiscono l’ospedale di Carpi possano costituire un presidio importante per la salute dei cittadini, e siamo convinti che un’azione di rete di tutti gli attori del territorio sia decisiva per una strategia di sviluppo per il territorio stesso, che l’ambito sia sanitario, culturale o economico. L’azione della Fondazione non manca di essere incisiva nonostante le difficoltà che si manifestano giorno per giorno nell’amministrazione di un patrimonio che deve generare la massima utilità per la propria comunità di riferimento. Auspichiamo che l’emergenza sanitaria sia in via di risoluzione, ma siamo pronti per cercare di attenuare gli effetti del post-Covid che temiamo si manifestino a breve. La Fondazione CR Carpi e le altre Fondazioni Modenesi – conclude il presidente Faglioni – saranno pronte ad affrontare queste nuove sfide, lavorando con umiltà, determinazione e cercando di avere una chiara visione delle strategie da adottare”.