Ospedale e Università di Parma: una stampante 3D in grado di realizzare un modello delle arterie dei pazienti
Una stampante tridimensionale in grado di creare un modello ad altissima definizione dell’intero tratto arterioso di un paziente, a disposizione dei chirurghi che dovranno eseguire l’intervento e di medici in formazione.
Si tratta di una stampante 3D Stratasys J720 che va ad arricchire la dotazione tecnologica dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma e del Laboratorio Didattico per la Simulazione in Medicina dell’Università di Parma nel padiglione 27 della cittadella ospedaliero-universitaria. La stampante è stata acquisita grazie ai fondi del progetto di ricerca per il bando Giovani Ricercatori, finanziato dal Ministero della Salute, di cui è coordinatore Paolo Perini della struttura complessa di Chirurgia Vascolare dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma diretta da Antonio Freyrie. Il progetto di ricerca è stato presentato dalla Chirurgia Vascolare con Paolo Perini e Claudio Bianchini Massoni, e prevede una collaborazione multidisciplinare con competenze radiologiche con Chiara Martini ed ingegneristiche con Ruben Foresti dell’Università di Parma. Lo studio è incentrato sull’utilizzo delle stampanti 3D come supporto alla terapia dell’arteriosclerosi in particolare a pazienti affetti da arteriopatia ostruttiva cronica periferica (AOCP). Il modello 3D ricrea con precisione l’arteria compromessa del paziente e consente di studiare e pianificare l’intervento chirurgico e prevenirne le complicanze.
“Questa iniziativa – commenta il Rettore dell’Università di Parma Paolo Martelli – testimonia da un lato, ancora una volta, l’importanza del gioco di squadra tra Ateneo e Azienda Ospedaliero-Universitaria, con il coinvolgimento di diversi professionisti, e dall’altro il valore anche “pratico”, concreto, della ricerca, che non è mai fine a sé stessa: l’impiego di questa nuova stampante 3D avrà ricadute dirette sulle attività assistenziali, e di fatto in ultima analisi sui pazienti e sulla loro qualità di vita”.
“Un traguardo che non era assolutamente facile da portare a termine – ribadisce Massimo Fabi, direttore generale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma e commissario straordinario Ausl – questo dimostra come l’Ospedale di Parma sia un Centro altamente competitivo nel campo della ricerca scientifica a livello nazionale. Un ringraziamento particolare a tutti i professionisti e al personale impegnato in questo progetto di ricerca che offre un’opportunità a tutti i professionisti dell’Azienda di sviluppare i progetti di ricerca che si basano su tecniche di stampa 3D, oltre ad offrire un prezioso strumento nella pratica clinica per una medicina sempre più personalizzata”.
“L’arteriopatia periferica è un grave problema di salute che consiste nella compromissione via via più severa delle arterie negli arti inferiori, attualmente trattata principalmente attraverso l’angioplastica con palloncino – spiega Paolo Perini della Chirurgia Vascolare. L’impiego della stampante 3D utilizzata per riprodurre con precisione l’arteria compromessa del paziente ci permetterà di operare attraverso un percorso già tracciato, ridurre le complicanze postoperatorie e migliorare così l’esito dell’intervento”.
La stampante 3D Stratasys J720, dedicata al progetto, utilizza fino a 6 materiali biocompatibili contemporaneamente, e può così ricreare, con elevata precisione, sia le parti morbide che quelle dure dell’arteria sulla quale occorre intervenire. Il modello stampato 3D è a tutti gli effetti un dispositivo medico su misura fabbricato “in house” da una struttura sanitaria. L’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma si è iscritta nella Banca dati dei fabbricanti dispositivi medici su misura del Ministero della Salute e risulta ad oggi l’unica Azienda Ospedaliera in Italia ad essere registrata come tale in ambito di Chirurgia Vascolare.