Ospedale di Treviglio-Caravaggio: Agostina De Stefani nuovo Direttore del Dipartimento Area Oncologica
Martedì 16 Maggio 2023 il Dipartimento funzionale Area Oncologica avrà un nuovo Direttore: la dr.ssa Agostina De Stefani, Direttore della Struttura Complessa di Radioterapia, che succede al dr. Andrea Luciani, il quale proseguirà nel suo incarico di Direttore dell’Oncologia dell’Ospedale di Treviglio-Caravaggio.
Nata a Treviglio nel 1972, risiede a Calvenzano. Dopo la maturità scientifica al Galilei di Caravaggio si laurea in Medicina e Chirurgia all’Università degli Studi di Brescia. Nel 2004 si Specializza in Radioterapia Oncologica nello stesso ateneo. Dopo quattro anni trascorsi agli Ospedali Civili di Brescia, nel 2008 si trasferisce a Treviglio, come Dirigente Medico dell’UOC Radioterapia dove ricopriva l’incarico di Alta specializzazione locale in “Tecniche Radioterapiche IGRT”. Dal giugno 2020 è Direttore della SC di Radioterapia.
“Sono particolarmente lieto – afferma il dott. Peter Assembergs – di accogliere la candidatura a Direttore del Dipartimento Area Oncologica della dr.ssa Agostina De Stefani, ora Direttore della Radioterapia, professionista che saprà dare nuovo impulso ai percorsi oncologici nella nostra ASST. La sua nomina le permetterà di partecipare al Collegio di Direzione, altra figura femminile che si unisce alla dr.ssa Flavia Simonetta Pirola, la dr.ssa Sandra Ferraris e dr.ssa Gisella Guerrini, già membri dell’organismo strategico-direzione dell’ASST Bergamo Ovest. L’occasione mi permette di ringraziare il dr. Luciani per quanto fanno finora”.
“Desidero ringraziare il Dott. Assembergs per la nomina: sono molto onorata e contenta dell’incarico che mi permetterà di collaborare coi colleghi per proseguire ed implementare i processi di cura e di presa in carico del paziente oncologico in essere. – Queste le prime parole della dr.ssa De Stefani – Nel mio mandato desidererei promuovere eventi formativi per un costante aggiornamento del personale, revisionare i percorsi diagnostico-terapeutici esistenti e crearne di nuovi per altre patologie, proseguire, implementandola, l’interdisciplinarità e multidisciplinarità dell’approccio diagnostico, aumentare sempre più le collaborazioni interdipartimentali e quelle con il territorio”.