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Ospedale di Molfetta: reparto di Medicina completamente rimesso a nuovo

Da 18 a 28 posti letto e con un reparto completamente rimesso a nuovo. Terminati i lavori di restyling, da questa mattina l’unità operativa di Medicina Interna dell’Ospedale “Don Tonino Bello” di Molfetta è ripartita con una configurazione rinnovata. Arredi nuovi, ambienti accoglienti, logistica adeguata e spazi raddoppiati, grazie alla riapertura di un secondo corridoio del 4° piano, che ha consentito di aumentare le degenze portandole a 28, compresi 4 posti letti di Nefrologia per le esigenze dei pazienti che utilizzano anche il Servizio di Dialisi dell’Ospedale.

Ora il reparto dispone di due corridoi da 14 posti letto ciascuno, attrezzati per rispondere ai bisogni di salute dell’area internistica, anche con strumentazione per il monitoraggio dei parametri vitali, e organizzati in maniera più razionale, così da facilitare la gestione da parte del personale. Novità importanti anche in questo settore, visto che l’organico è stato incrementato. Oltre ai nove medici in servizio, il dirigente responsabile dr. Giovanni De Palma avrà a disposizione 25 infermieri.

Un potenziamento che giunge in un momento delicato in cui la Medicina Interna di Molfetta è particolarmente impegnata, in stretta collaborazione con il Pronto Soccorso, nella gestione delle patologie pneumologiche acute e sub-acute che colpiscono in maniera più marcata pazienti anziani e fragili. Importante anche l’ulteriore contributo, in termini di prestazioni specialistiche, assicurato dagli ambulatori di Diabetologia, Endocrinologia, Pneumologia, Ematologia e Allergologia.

Il Direttore Generale ASL Bari, Antonio Sanguedolce, esprime soddisfazione per il traguardo raggiunto: «Oggi abbiamo riconsegnato all’Ospedale di Molfetta un reparto rinnovato e potenziato che, grazie all’impegno di tutti gli operatori sanitari, potrà garantire una sanità migliore ad un vasto territorio. Infrastruttura, strumenti e risorse umane erano attesi da tempo e ora possiamo metterli al servizio delle persone e delle comunità».

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