E’ stato inaugurato all’ospedale di Città di Castello un nuovo acceleratore lineare di ultima generazione a servizio della Radioterapia oncologica.

Il nuovo acceleratore Vitalbeam di Varian installato, che ha comportato un investimento di 2milioni e 200mila euro, garantirà prestazioni di alto livello in termini di qualità e produttività e consentirà di migliorare la precisione dell’erogazione della terapia con conseguente riduzione della tossicità acuta e a lungo termine. Insieme all’acceleratore è stato inoltre acquisito un sistema informativo completo per la gestione informatizzata di tutto il processo radioterapico.

“L’acquisto dell’acceleratore lineare – ha sottolineato Andrea Casciari – è l’ultimo di una serie di investimenti che ho fortemente voluto dall’inizio del mio mandato di Direttore Generale. Dal 2016 ad oggi, per il potenziamento del presidio di Città di Castello, abbiamo acquisito oltre 60 tra apparecchiature, strumentazioni e dispositivi tecnologici, per un importo complessivo di 5 milioni e 751mila euro. Colgo l’occasione per esprimere un ringraziamento a tutte le associazioni del territorio, per la preziosa collaborazione, e in particolare l’Associazione Altotevere Contro il Cancro per due progetti strettamente connessi all’inaugurazione odierna: il primo riguarda una donazione di oltre 40mila euro per la sistemazione dei percorsi e degli spazi adiacenti al nuovo Acceleratore e il secondo l’ampliamento e la ristrutturazione dell’intera area degli ambulatori di Oncologia e radioterapia, grazie a una donazione di 50 mila euro, a cuianno aggiunti 100mila euro messi a disposizione dal Comune di Città di Castello”.

“La Radioterapia Oncologica di Città di Castello serve un bacino di utenza di circa 507.000 abitanti – ha ricordato Marina Alessandro – e dal 2013 al 2018 ha trattato 3.731 pazienti di cui un 15% da fuori regione, in particolare da Marche e Toscana, ma anche da Lazio, Calabria, Puglia, Veneto e Piemonte. Peculiarità di forte richiamo, anche per pazienti di fuori regione, sono la radioterapia intraoperatoria, una metodica di trattamento radioterapico che comporta la somministrazione di tutta o parte della dose prescritta nel corso dell’intervento chirurgico, con benefici per il paziente che non deve essere sottoposto ad ulteriori trattamenti. Dal 2005 al 2018 abbiamo effettuato 1010 trattamenti con radioterapia intraoperatoria e ciò pone la struttura tifernate fra le prime a livello nazionale per numero di prestazioni effettuate”.

“Questa ulteriore innovazione tecnologica, a servizio del territorio dell’Alto Tevere e non solo – ha detto Luca Barberini – potenzia il settore delle terapie contro i tumori ed è la testimonianza di una sanità umbra che non si ferma mai, migliora, offre prestazioni di qualità e raggiunge risultati importanti, grazie a un grande lavoro di squadra tra istituzioni, operatori sanitari e realtà associative. Continueremo a investire in risorse umane e tecnologie, proponendo un nuovo modello di sanità, che punta su innovazione e qualità, con la rete ospedaliera che dialoga di più con servizi sanitari territoriali e la prevenzione. In questo quadro – ha proseguito l’assessore – l’ospedale di Città di Castello, inserito nella rete regionale delle Breast unit, con numeri e risultati importanti, ha e continuerà ad avere un ruolo strategico nella rete emergenza urgenza e nel futuro della sanità umbra, come ribadito nel nuovo Piano sanitario regionale che stiamo definendo in questi giorni”. Barberini, salutando i rappresentanti dell’Associazione Altotevere Contro il Cancro di Città di Castello, che compie trent’anni di attività, ha anche annunciato che nel nuovo Piano sanitario regionale verrà prevista una ‘Consulta permanente del volontariato’, per sottolineare la collaborazione, l’impegno, il contributo e il ruolo strategico esercitati dalle realtà associative nella sanità umbra”.

“Una giornata importante per la comunità locale e non solo – ha sottolineato Luciano Bacchetta – Il potenziamento dei servizi tecnologici in questo caso acceleratore lineare per la radioterapia rappresenta un ulteriore passo in avanti per l’offerta sanitaria qualificata ai massimi livelli dell’ospedale tifernate. Il comune come sempre ha fatto la sua parte per garantire la massima sinergia istituzionale e il raggiungimento di questo importante obiettivo”.