Martin Maffei e Massimo Bernardo sono nomi molto noti all’ospedale di Bolzano e conoscono perfettamente le loro aree di competenza. Da anni lavorano rispettivamente presso il Servizio di Radioterapia oncologica e quello dedicato alle Cure Palliative.
La terapia oncologica è cambiata significativamente nell’ultimo decennio: oggi la chemioterapia viene integrata o sostituita dall’immunoterapia, la chirurgia viene applicata in modo sempre meno invasivo, spesso con l’aiuto della robotica, e la radioterapia si è affermata come una componente indispensabile rispetto al trattamento oncologico. Da anni, presso il Servizio di Radioterapia oncologica, si nota questa “tendenza”. Tutto ciò richiede attrezzature moderne, locali adeguati e personale qualificato. Martin Maffei, che dal 2014 è Vice-primario del servizio e dallo scorso anno Primario facente funzioni, si dichiara soddisfatto dei mezzi a disposizione: “Oggi la radioterapia può contare su apparecchiature che garantiscono prestazioni di alto livello e terapie mirate, che sono in grado di proteggere i tessuti sani e possono ridurre gli effetti collaterali acuti o tardivi. Qui abbiamo a che fare con una terapia in continua evoluzione. Il nostro team di 8 medici tratta più di 1.000 pazienti all’anno.”
Il 42enne ha conseguito la laurea presso l’Università di Innsbruck nel 2004, seguita, nel 2011, dal titolo di medico specialista in radio-oncologia sempre all’Università di Innsbruck. Sin dai primi anni di attività, Maffei lavora presso l’ospedale di Bolzano dove ha maturato esperienze in diversi settori. A ciò hanno fatto seguito corsi di perfezionamento e tirocini sia in Italia che all’estero, nonché corsi di formazione per dirigenti. “Negli ultimi anni siamo stati in grado di migliorare costantemente le nostre prestazioni – oggi siamo in grado di trattare più di 100 pazienti al giorno – e introdurre nuovi servizi. Infine, ma non per importanza, sono orgoglioso del fatto che abbiamo superato con successo tutte le certificazioni che abbiamo cercato di ottenere”, afferma Maffei.
Per il futuro, il neo-Primario desidera attribuire ancora più importanza alla collaborazione in rete con l’Euregio: “Continueremo ad ampliare la nostra offerta di Radioterapia oncologica in Alto Adige e ad aumentare sia la quantità che la qualità delle prestazioni; è quindi importante proseguire lo scambio di informazioni con le strutture vicine come Innsbruck o Trento.”
Il Direttore generale Florian Zerzer: “Martin Maffei ha ereditato un settore molto complesso dopo il pensionamento del Primario Peter Lukas e con grande competenza professionale e sociale è riuscito a colmare perfettamente il vuoto lasciato dal suo predecessore. Egli si distingue non solo per l’approccio molto umano verso i/le pazienti, ma anche per il suo modo di gestire il servizio.”
Il Direttore sanitario facente funzioni Pierpaolo Bertoli è convinto che con Maffei il servizio sarà ancora più valorizzato: “Maffei non solo ha molti anni di esperienza nel settore della radio-oncologia, ma ha anche buoni contatti sia in Italia che all’estero ed è un ottimo organizzatore con idee chiare sulla radioterapia in Azienda sanitaria e a livello sovraregionale.”
Anche l’Assessore provinciale Thomas Widmann è soddisfatto della nuova nomina: “Chiunque abbia una diagnosi di cancro deve sentire di essere in buone mani nel rivolgersi all’Azienda sanitaria dell’Alto Adige: con un esperto assoluto come Martin Maffei a capo di questo importante servizio, le migliori cure saranno garantite anche per il futuro.”
Anche nel settore della Medicina Palliativa è stato nominato un Primario molto apprezzato dai suoi e dalle sue pazienti: Massimo Bernardo, medico specialista, è responsabile delle cure palliative da 10 anni, servizio che nel tempo ha conosciuto un costante ampliato. Nell’ambito delle cure palliative è particolarmente importante avere specialisti sul cosiddetto “Territorio”. Oggi, ogni Comprensorio, ha almeno un medico che si dedica completamente alle cure palliative, oltre a personale infermieristico particolarmente qualificato. “Si stima che le moderne cure palliative, rispetto alla popolazione altoatesina, dovrebbero essere in grado di curare circa 8.000 pazienti, di cui il 40% oncologici. Cure palliative significa non solo aiutare le persone affette da tumore a non soffrire, ma anche assistere pazienti con malattie croniche e incurabili”, spiega Bernardo.
Massimo Bernardo punta soprattutto ad una maggiore collaborazione con i Medici di Medicina Generale, oltre che sull’aumento dei posti-letto palliativi in tutto l’Alto Adige e sul miglioramento del flusso dei dati.
Bernardo, nato nel 1961, ha studiato a Padova, dove ha completato la sua formazione di specialista in Geriatria. Dal 1989 lavora presso il reparto di Geriatria dell’ospedale di Bolzano, dal 1999 è responsabile delle cure palliative e in questo ruolo è conosciuto ben oltre i confini comprensoriali. Infine, è consulente scientifico dell’associazione “Il papavero – der Mohn”, che si dedica alle necessità dei malati gravi. Bernardo ha frequentato dei corsi di formazione in “Etica nella Medicina” e conseguito un master in Medicina palliativa. I lettori del quotidiano “Alto Adige” gli hanno reso un omaggio speciale: il medico palliativo è stato più volte eletto come “Persona dell’anno”.
Il Direttore generale Florian Zerzer tiene molto al miglioramento delle cure palliative che potrà avvenire proprio grazie alla nomina del Primario: “Una società moderna si caratterizza anche per il modo in cui tratta le persone per le quali non esiste una guarigione. Anche in questa difficile fase, dobbiamo riuscire a rendere possibile una vita senza dolore. Il Primario Massimo Bernardo, in Alto Adige, ha fatto da ‘apripista’ per questo settore svolgendo un lavoro davvero pionieristico con enorme impegno. Il suo lavoro ha contribuito allo sviluppo di una nuova cultura palliativa.”
Thomas Widmann, Assessore provinciale alla Salute, è d’accordo: “Una rete ben ramificata di servizi per le cure palliative, in collaborazione con Medici di Medicina Generale e specialisti, permette di rimanere a casa propria il più a lungo possibile. Se un ricovero in ospedale è inevitabile, sono persone come Massimo Bernardo e il suo team a renderlo umano e professionale.”